PD: Moretton, le proposte per dimuinuire i costi della politica
(ACON) Trieste, 11 lug - COM/AB - Il dibattito sui costi della
politica ha visto il gruppo consiliare regionale del PD, già
nell'ottobre del 2010, impegnato ad affrontare queste tematiche
mettendo a punto un ventaglio di proposte che, se fossero state
approvate dal Consiglio regionale, sarebbero andate a ridurre in
maniera consistente e permanente gli oneri a carico del bilancio
regionale.
Lo mette in evidenza il capogruppo Gianfranco Moretton, che
aggiunge.
L'esempio del PD era stato seguito anche da altre forze
politiche, sia di maggioranza che di opposizione.
Conseguentemente era giunto l'impegno del presidente del
Consiglio regionale di istituire e convocare un tavolo politico
che facesse sintesi delle diverse proposte di legge depositate.
Purtroppo nulla è accaduto, nonostante avessimo più volte
sollecitato la convocazione. Giunge solo ora, con ben un anno di
ritardo, la proposta del Pdl, complice del silenzio finora
mantenuto dalla Presidenza del Consiglio.
Oggi, il gruppo consiliare del PD ha ribadito unanimemente la
necessità di affrontare e risolvere con urgenza un problema che,
in una situazione di crisi come quella che stiamo vivendo,
diventa improcrastinabile. È per questo che è stato chiesto
l'immediato inserimento delle nostre proposte nel calendario dei
lavori d'Aula (ai sensi dell'articolo 103 del Regolamento
interno), essendo ampiamente trascorso il termine dei 90 giorni
dalla loro assegnazione senza che la Commissione competente abbia
presentato la propria relazione. Calendarizzazione che dovrà
avvenire nella prima seduta utile dell'Aula, subito dopo la
variazione di bilancio.
È il momento di fare severe scelte restrittive - sottolinea
Moretton - che vadano in primo luogo a incidere con
determinazione sul bilancio regionale, dove è nostra facoltà
intervenire, per essere poi un esempio da estendere a tutti gli
altri livelli istituzionali. È un segnale che i cittadini ci
chiedono, è un segnale che dobbiamo dare per essere credibili e
riconquistare la fiducia della gente.
Siamo forza di opposizione, non è in nostro potere decidere le
sorti dei provvedimenti che approdano in Consiglio regionale, ma
perseguiremo con tenacia il raggiungimento di questo primo,
importante obiettivo a cui poi faranno seguito ulteriori
determinazioni che tengano conto, non solo degli oneri derivanti
dai consiglieri regionali, ma anche di tutti quegli sprechi che
attraversano la gestione della macchina burocratica, primi fra
tutti i troppi rapporti di lavoro esterni stipulati da questa
Amministrazione regionale, anche con dirigenti andati in
quiescenza da poco usufruendo magari della cosiddetta "beautiful
exit".
Vale la pena ricordare qui, in breve, le proposte già depositate
dal gruppo consiliare del Partito Democratico inserite nei tre
provvedimenti:
1 - La riduzione a 48 del numero dei Consiglieri regionali, che
attualmente sono 59 e potrebbero aumentare a 62 a partire dalle
elezioni regionali del 2013 per effetto dell'incremento della
popolazione della Regione.
2 - Il contenimento del numero degli Assessori regionali esterni,
cioè scelti al di fuori del Consiglio regionale, riducendoli a 3
(la Giunta Tondo ne ha 7).
3 - L'elevazione da 60 a 65 anni dell'età di godimento
dell'assegno vitalizio per consiglieri e assessori regionali,
limitando inoltre la possibilità di riscattare, ai fini
dell'assegno stesso, soltanto il periodo di mandato superiore a
54 mesi, ma inferiore a 5 anni.
4 - La trasformazione da obbligatorio a facoltativo dell'assegno
vitalizio di reversibilità a favore dei familiari superstiti di
consiglieri e assessori, subordinandolo a una trattenuta
volontaria del 5% sull'indennità di presenza.
5 - L'eliminazione, per consiglieri e assessori, della
possibilità di ottenere l'anticipo dell'indennità di fine mandato.
6 - La riduzione del contingente di personale da assegnare alle
segreterie dei gruppi consiliari.
Nulla vieta - conclude Moretton - che tali proposte siano oggi
migliorate nel senso che ulteriori restrizioni, rispetto a quelle
descritte, possano essere inserite. Non c'è alcun preconcetto da
parte di alcuno di noi, il gruppo consiliare regionale del
Partito Democratico offre ora concretamente al dibattito politico
queste proposte, nella convinzione di aver raggiunto un
ragionevole equilibrio fra serietà e percorribilità delle stesse
e nella consapevolezza che per corrispondere alle aspettative dei
cittadini non basta l'effetto annuncio, ma si deve arrivare a
risultati tangibili, anche per non approfondire ulteriormente il
solco tra società civile e istituzioni.