PD: Brandolin, accorpare piccoli Comuni per migliorare i servizi
(ACON) Trieste, 14 lug - COM/AB - L'abolizione delle Province
proposta da Romoli? Solo una discussione estiva, che serve a
prendere un po' in giro gli elettori e lascia il tempo che trova.
Come la proposta di Razzini di unire Trieste e Gorizia. Quello
che la Regione potrebbe fare, invece, è unificare i piccoli
Comuni: non per risparmiare sui costi della politica, bensì sulla
burocrazia.
Giorgio Brandolin, consigliere regionale del PD, interviene nel
dibattito sul destino delle Province e ricorda che la Regione non
le può abolire: "serve una legge costituzionale, e l'occasione
c'era la scorsa settimana in Parlamento con la proposta bocciata
dal centrodestra (Pdl e Lega) e con l'astensione - discutibile -
anche del PD. Quindi si finisca di parlare a vanvera e ci si
occupi di cosa concretamente si può fare per venire incontro ai
cittadini".
Brandolin ritiene, inoltre, che la soluzione per il territorio di
Trieste dovrebbe essere una grande città metropolitana, e basta.
Quindi parlare di unione tra Province non ha nessun senso.
Ma allora non c'è niente da fare? si chiede Brandolin. No. Una
cosa la Regione potrebbe fare: prevedere l'accorpamento
tra piccoli Comuni, magari non mettendo la soglia dei 18.000
abitanti di cui ha parlato il presidente Napolitano, ma una più
bassa, e comunque facendo in modo da rendere i servizi più
efficienti: per esempio in provincia di Gorizia basterebbero
cinque Comuni (Monfalcone, Ronchi, Cormons, Grado e Gorizia) così
da garantire i servizi a un costo minore. Ci sono infatti piccole
amministrazioni che non riescono più neppure a pagare il
personale. E alcuni Comuni questa strada la stanno già
percorrendo, come l'unione tra le Polizie municipali, che ha
permesso di creare economie di scala notevoli.
Questa la proposta conclusiva di Brandolin: invece di puntare
all'obiettivo impossibile di abolire le Province, si cominci con
creare Comuni più grandi invece di tante piccole amministrazioni,
non solo per risparmiare i posti di sindaco e consigliere, ma
soprattutto per evitare ai cittadini le lungaggini della
burocrazia.