News


PD: Della Mea, ritrovare lo spirito di Alpe-Adria e Senza Confini

15.07.2011
11:15
(ACON) Trieste, 15 lug - COM/AB - Dov'è finita l'idealità e la progettualità della politica? Dove sono le scale di valori, gli scenari di fondo e gli obiettivi che dovrebbero prima ispirare e poi guidare le linee strategiche di sviluppo delle comunità?

A giudicare da quanto accade in margine al dibattito sullo sviluppo di Pramollo - sottolinea il consigliere regionale del PD Sandro Della Mea - pare si siano dimenticate alcune cose, per cui invece di guardare agli orizzonti e dirigersi in mare aperto si finisce per contrapporre solo piccoli interessi.

Come mai si dimenticano i grandi progetti di questa nostra regione? Come ci si può dimenticare così presto delle nostre specialità e quindi opportunità? Delle eccellenze e delle felici intuizioni che avevano creato sogni ed evocato prospettive? Sarà meglio fare qualche passo indietro per riprendere i fili di una trama che aveva tracciato dei percorsi sin troppo chiari, che anche se ora appaiono confusi, sarà opportuno ripercorrere.

La nostra è una regione cerniera. Piccola e affacciata su un mare chiuso, ma incuneata tra Slovenia e Austria e porta sull'Adriatico per il Nord e l'Est Europa. Proprio per valorizzare queste particolarità nasceva la felice intuizione che a suo tempo aveva costituito l'Alpe-Adria: un'Euroregione che comprendeva un'area strategicamente importante e che faceva da volano al Friuli Venezia Giulia per lo sviluppo di un sistema economico rivolto all'Europa.

Contemporaneamente, e sull'onda dell'entusiasmo europeistico, nasceva a Tarvisio un altro marchio che ancor oggi rappresenta un prestigioso fiore all'occhiello non solo per il nostro comprensorio ma per l'intera regione, Senza Confini, con il quale si è inaugurata un'epoca gloriosa che ha portato alla candidatura olimpica, poi alle Universiadi e alla Coppa del mondo di sci.

Una nazione decisamente europeista, una regione Alpe Adria, un'area Senza Confini: un disegno questo tanto illuminato quanto innovativo, che ancor oggi conserva intatta tutta la sua attualità. La Val Canale e Canal del Ferro sarà anche un territorio percorso da ferrovie, autostrade, oleodotti ed elettrodotti, ma è anche unico e speciale, lembo orientale delle Alpi interessato dai flussi del nord e dell'est e confinante con Austria e Slovenia. In ciò sta la vera risorsa di sviluppo socio economico.

Ottimo il progetto della ciclabile che, guarda caso, si chiama AlpeAdria, e che conduce dalle Alpi all'Adriatico; come ottimi sono i progetti transfrontalieri di sviluppo che hanno interessato prima Sella Nevea e che ora riguardano Pontebba e Pramollo.

Siamo un'area di confine che dovrebbe privilegiare progetti di integrazione e sviluppo europeo e in quell'ottica si dovrebbe proseguire per realizzare una progettualità condotta all'insegna di Senza Confini. Se questi sono gli obiettivi e i programmi, allora i contesti disegnati vanno ben oltre gli interessi di parte, per cogliere opportunità di ben altro livello, strategiche non solo per un'area, ma per una regione e quindi una nazione.

Come può allora lo sviluppo di Pramollo cozzare con gli interessi degli altri poli regionali? Come può essere questo un tema da dibattere? Non è forse meglio riproporre semplicemente, in tutte le sue declinazioni, il progetto di sviluppo complessivo Senza Confini, e in quell'ottica completare e migliorare anche i poli turistici già esistenti?

Abbiamo molto e molto si può fare, quindi possiamo guardare con ottimismo al futuro. Se continuiamo a credere a un'Europa forte e unita, a portare avanti con determinazione progetti transfrontalieri di integrazione socioeconomica e a promuovere una cultura di cooperazione tra i popoli. La vera forza delle nostra Regione - conclude Della Mea - e in particolare del Canal del Ferro e della Val Canale, territorio multietnico e aperto a diverse culture, sta proprio nell'essersi ritrovata, finalmente senza confini, diventando un laboratorio e un simbolo per la collaborazione fra i popoli e proprio qui può realizzarsi compiutamente il sogno di un'Europa unita.