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PD: Codega, borse di studio universitarie sempre più leggere

20.07.2011
17:02
(ACON) Trieste, 20 lug - COM/AB - Hanno ragione i rappresentanti degli studenti negli Erdisu della regione a protestare: il prossimo anno accademico gli studenti idonei riceveranno borse di studio molto più leggere. Se la quota per i redditi più bassi resta sostanzialmente la stessa (4.700 euro annui), quella per la seconda fascia di reddito, sopra i due terzi della soglia Isee, sarà esattamente la metà, cioè 2.388 euro. Si tratta mediamente di ben 1.600 euro in meno dello scorso anno.

Lo sottolinea il consigliere regionale del PD Franco Codega, che evidenzia come le tariffe per le stanze nella casa dello studente, in compenso, aumenteranno: la stanza singola costerà 140 euro. Per coloro che avevano il reddito più basso costava 80 euro solo due anni fa.

Ma tutto questo è scritto a chiare lettere nel Piano regionale degli interventi per il diritto allo studio, approvato e presentato già un mese fa dalla Giunta regionale. Ha un bel dire l'assessore Molinaro nello specificare che tutti gli studenti idonei saranno coperti: i sussidi però saranno sensibilmente ridotti.

Ci sono responsabilità nazionali - aggiunge Codega. Dal fondo integrativo nazionale previsto per 4 milioni di euro, per ora sono giunti solo 2.800.000 euro. Dei 2.380.000 euro del Fondo integrativo regionale messo in bilancio, poco più della metà sono stati utilizzati alla copertura delle borse dello scorso anno. Lo stesso assessore Molinaro parla di una necessità globale di 11.200.000 euro. Già così mancano 3 milioni all'appello. Ma in realtà il fabbisogno vero, se vogliamo mantenere gli interventi al livello degli scorsi anni, è di almeno 12.500.000 euro, e il fabbisogno è quindi di oltre 4 milioni.

Inaccettabile quindi - conclude Codega - il taglio che viene da Roma, che ancora una volta penalizza pesantemente il mondo universitario. Del tutto inadeguato l'intervento a compensazione della Regione, che decide di assestarsi su livelli più bassi del passato. Gli altri principali Paesi europei investono esattamente il triplo nel diritto allo studio. E tutti vivono la crisi esattamente come la viviamo noi.