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PD: Della Mea, non va frenato il progetto Pontebba-Pramollo

21.07.2011
12:02
(ACON) Trieste, 21 lug - COM/AB - Preoccupato dalla notizie stampa secondo le quali la Giunta intenderebbe frenare il progetto di sviluppo di Pontebba-Pramollo, il consigliere regionale del PD Sandro Della Mea ha presentato un'interrogazione per conoscere le intenzioni della maggioranza e per chiedere se intende rispettare tempi e contenuti, dando seguito al parere pienamente positivo della commissione di valutazione del project financing, in quanto progetto di interesse pubblico.

"La commissione - ha dichiarato Della Mea - oltre al parere positivo, ha dichiarato che sussistono gli elementi tecnico economici di interesse pubblico del progetto. Non si può solo a questo punto inserire, come pare qualcuno sia intenzionato a fare, elementi estranei al bando quali la valutazione di impatto del progetto sui poli invernali della regione e sul debito Promotur. Tutto era noto già da prima della pubblicazione del bando e ora non resta che proseguire l'iter prima di innescare inevitabili contenziosi con conseguenti addebiti di responsabilità. "Siamo un'area di confine che dovrebbe privilegiare progetti di integrazione e sviluppo europeo, e in quell'ottica si dovrebbe proseguire la realizzazione della progettualità condotta all'insegna di Senza Confini. Se questi sono gli obiettivi e i programmi - aggiunge Della Mea - allora i contesti disegnati vanno ben oltre gli interessi di parte, per cogliere opportunità di ben altro livello, strategiche non solo per un'area, ma per una regione e quindi una nazione. "Come può allora lo sviluppo di Pramollo cozzare con gli interessi degli altri poli regionali? Come può essere questo un tema da dibattere? Non è forse meglio riproporre semplicemente, in tutte le sue declinazioni, il progetto di sviluppo complessivo Senza Confini e in quel contesto completare e migliorare anche i poli turistici già esistenti?

"La vera forza delle nostra regione - ha concluso Della Mea - e in particolare del Canal del Ferro e della Val Canale, territorio multietnico e aperto a diverse culture, sta proprio nell'essersi ritrovata finalmente senza confini, diventando un laboratorio e un simbolo per la collaborazione fra i popoli e proprio qui può realizzarsi compiutamente il sogno di uno sviluppo economico in un'Europa unita".