News


SA-PRC: effetti manovre di bilancio regionale e nazionale

21.07.2011
14:58
(ACON) Trieste, 21 lug - COM/RC - Nel corso della conferenza stampa tenuta in Consiglio regionale, gli esponenti di SA-PRC, Igor Kocijancic e Roberto Antonaz sono intervenuti sul tema degli effetti della manovra finanziaria nazionale e su una prima valutazione, dopo il confronto in I Commissione, della proposta di assestamento del bilancio regionale.

Kocijancic e Antonaz hanno evidenziato che, alla luce degli effetti della manovra nazionale anche sullo scenario regionale, il provvedimento andrebbe praticamente riscritto prevedendo una diversa ripartizione dei 186 milioni di avanzo disponibile, in modo da reperire le risorse necessarie per non imporre il pagamento del ticket ai cittadini del Friuli Venezia Giulia e di venire incontro alle giuste richieste avanzate anche dalle organizzazioni sindacali.

I due consiglieri regionali hanno stigmatizzato duramente la decisione di Tondo di introdurre il ticket nella nostra che è una Regione a statuto speciale e fuori dal sistema sanitario nazionale. Sarebbe stato opportuno ricorrere alla Corte costituzionale senza introdurre questa ulteriore imposta iniqua e reperire in Aula le risorse necessarie (circa 8 milioni di euro).

Nel prosieguo della conferenza stampa è stata espressa anche forte preoccupazione per il quadro politico nazionale ed europeo, dove si continua a eseguire i dettami della Banca centrale europea e a imporre sacrifici, trattando gli Stati alla stregua di aziende (emblematico - è stato detto - il caso della Grecia). Se la politica continuerà a essere sottomessa alle indicazioni del capitale finanziario, la situazione è destinata unicamente a peggiorare.

Infine, prendendo in esame le varie proposte di legge sul tema dell'abbattimento dei costi della politica, Antonaz e Kocijancic hanno convenuto sul fatto che sarebbe possibile intervenire rapidamente e sensibilmente con due unici provvedimenti: abrogazione del vitalizio e decurtazione delle indennità. Tutto il resto, specialmente le proposte mirate a ridurre il numero dei consiglieri che prevedono modifiche statutarie e costituzionali, necessiterebbe di tempi molto lunghi e dipenderebbe dalla volontà dei due rami del Parlamento.