Pdl: Colautti, su comparto unico serve sindacato responsabile
(ACON) Trieste, 22 lug - COM/AB - Una norma specifica con cui
liberare le risorse che la Cgil FVG, in particolare, vuole
bloccare a danno di tutti i dipendenti del comparto unico.
Ad annunciarlo è il consigliere regionale del Pdl Alessandro
Colautti in vista della prossima seduta del Consiglio
sull'assestamento di bilancio. "Stiamo lavorando per
un'iniziativa forte con una possibile soluzione di carattere
normativo per chiudere il contratto, anche perchè se il confronto
si sposta sul livello nazionale, che è peggiorativo, si rischia
di non portare a casa quanto prospettato dal governatore Tondo e
osteggiato da Belci. In questo modo si crea un danno ai
dipendenti le cui attese non verrebbero più soddisfatte".
Colautti denuncia il fatto che i dipendenti sono tenuti sotto
scacco dagli umori politici, e non certo sindacali, della Cgil,
"che sembra non curare i veri interessi dei lavoratori, in nome
dei quali invece la politica regionale in maniera seria e
responsabile sta decidendo e operando".
"L'atteggiamento di Belci è un triste remake di quello tenuto
dieci anni fa quando, come oggi, c'era una Giunta non amica: come
allora è evidente la volontà di contrapporsi politicamente a una
maggioranza non affine, muovendosi come un partito e non come un
sindacato. Probabilmente - evidenzia Colautti - vuole tenere alta
l'attenzione e la tensione in vista della manifestazione di
martedì prossimo davanti al Consiglio regionale, ma a tutto c'è
un limite, visto poi che quanto prospettato dal presidente Tondo
è quasi un miracolo vista la crisi: confermati gli arretrati con
un esborso medio per ogni dipendente pari a 200 euro lordi al
mese (3 milioni totali); riconoscimento della vacanza
contrattuale fissando a 0,75 il calcolo e risoluzione del
problema di un addendum economico alla Polizia locale extra i 19
milioni di euro fissati come tetto non superabile".
Alla luce di questo quadro, Colautti ritiene indispensabile uno
sforzo responsabile da parte del sindacato affinché si superi la
fase del muro contro muro, che non trova corrispondenza nella
parte datoriale.