Capigruppo incontrano CGIL su variazioni bilancio
(ACON) Trieste, 26 lug - RC - Incontro richiesto e ottenuto
dalla CGIL del Friuli Venezia Giulia con i capigruppo del
Consiglio regionale per avanzare una volta di più, all'apertura
dei lavori d'Aula dedicati all'assestamento del bilancio 2011,
una serie di richieste che implicherebbero, se accolte, una
riformulazione delle poste decise a copertura dei fabbisogni del
territorio.
Con la Giunta il dialogo è difficile, e con il presidente Tondo
praticamente impossibile - ha spiegato il segretario regionale
della CGIL, Franco Belci -. La nostra mobilitazione nasce anche
dalla mancanza di un confronto credibile e serio, dopo che
abbiamo seguito le indicazioni dateci proprio da Tondo, ovvero
dopo che abbiamo formulato richieste comuni con gli altri
sindacati e addirittura trovando un'intesa con Confindustria, ma
da febbraio non siamo più riusciti a parlare con il presidente.
Ciò che chiediamo - ha rimarcato il segretario - è noto: aumento
dei fondi per l'assistenza domiciliare, per l'abbattimento delle
rette delle case di riposo e per le assunzioni di personale
sanitario, nonché il finanziamento della legge sui giovani,
ancora ferma in Consiglio. Il calcolo complessivo è pari a 24
milioni, di cui 9 per l'assistenza domiciliare.
I fondi che riteniamo potrebbero essere meglio impiegati - così
ancora Belci - sono quelli per il Fondo per l'autonomia possibile
(FAP) da indirizzare alle non autosufficienze, i 16,5 milioni per
ristrutturare gli immobili regionali, i 3 milioni per incentivare
le auto ecologiche, i 20 dati al Consiglio che almeno in parte
potrebbero essere usati per le nostre richieste. E ancora, il
ticket sanitario che la Regione non è obbligata ad applicare e
che mostra una grossa incongruenza: se da una parte, infatti,
Tondo dice che lo impugnerà davanti alla Corte costituzionale
perché lede la specialità della Regione, dall'altra lo fa pagare
retroattivamente ai cittadini.
La CGIL rivendica, poi, l'esigenza di avviare un confronto sui
38,5 milioni di avanzo maturati nel comparto sanità, derivanti
dall'applicazione del decreto Brunetta sul congelamento degli
aumenti salariali.
Appoggio, anche se con urgenze diverse, da tutti i gruppi di
opposizione, che hanno accennato agli emendamenti che
presenteranno all'Aula specie per quanto riguarda risorse che
potrebbero essere indirizzate a evitare il pagamento del ticket
sanitario.
Da parte della maggioranza, invece, è stata notata la mancanza di
una coesione sindacale all'incontro e sono state difese le scelte
dell'Esecutivo regionale, definite obbligatorie. Altro che
chiedere 10 euro, ha detto il capogruppo del Pdl, Daniele
Galasso, ricordando che la sanità costa 2.469 milioni di euro a
cui si devono aggiungere i 200 del sociale, poi ci sono i 470 per
le autonomie locali, i 300 del debito pubblico, i 180 per il
funzionamento della macchina regionale, e così via.
Il messaggio che la maggioranza ha voluto far passare è stato
soprattutto che sostenere alcuni settori può sembrare un azzardo,
invece è una mossa che farà da volano all'economia (vedi i fondi
per le auto ecologiche). Quanto alla sanità, è l'unico settore
che non ha subito una contrazione della spesa.
(immagini tv)