PD: Menis, la Regione difenda il diritto all'istruzione
(ACON) Trieste, 9 ago - COM/RC - La Regione si assuma le
proprie responsabilità e rivendichi immediatamente, con
chiarezza, il proprio ruolo a difesa dei cittadini e del loro
diritto all'istruzione. Lo chiede il consigliere del PD Paolo
Menis, il quale afferma che le promesse di assunzione di nuovo
organico da parte dell'Ufficio scolastico regionale non
cancellano i tagli previsti dal ministro Gelmini e il bilancio
complessivo resta pesantemente negativo.
I 50 nuovi posti previsti per i docenti - sostiene Menis - sono
pochissimi se paragonati ai tagli, che ne prevedono 383 in meno
per il prossimo anno scolastico. E se le nuove assunzioni di
personale ATA sono sbandierate come un successo, la verità è che
i 105 ingressi annunciati costituiscono poco più di un terzo dei
tagli, pari a 264 unità. I saldi restano dunque pesantemente
negativi, in un settore che, complessivamente, ha perso oltre
2.000 posti nell'ultimo triennio e in cui la precarietà continua
a farla da padrone con una percentuale di contratti a termine che
raggiunge il 17,5% del totale tra i docenti e del 22% tra gli ATA.
Una condizione inaccettabile, di progressiva svalutazione della
scuola pubblica, che vede l'Italia fanalino di coda - segnala
ancora il consigliere del PD - tra i Paesi OCSE negli
investimenti per l'istruzione: solo il 4,5% del prodotto interno
lordo contro una media del 5,7%, ai livelli della Repubblica
Slovacca e superati persino dal Brasile (5,2%) e dall'Estonia
(5%).
Il ministero dell'Istruzione appare completamente inadeguato al
suo compito - chiosa Menis - come dimostra anche la clamorosa
sentenza di qualche giorno fa del Consiglio di Stato che ha
dichiarato l'illegittimità dei decreti interministeriali che non
hanno rispettato gli iter procedurali previsti dalla normativa
vigente e ha sottolineato il ruolo delle Regioni, che devono
esigere che il loro parere (obbligatorio, sebbene non vincolante)
venga richiesto, cosa che il ministero ha "dimenticato" di fare.