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PD: Menis, la Regione difenda il diritto all'istruzione

09.08.2011
11:47
(ACON) Trieste, 9 ago - COM/RC - La Regione si assuma le proprie responsabilità e rivendichi immediatamente, con chiarezza, il proprio ruolo a difesa dei cittadini e del loro diritto all'istruzione. Lo chiede il consigliere del PD Paolo Menis, il quale afferma che le promesse di assunzione di nuovo organico da parte dell'Ufficio scolastico regionale non cancellano i tagli previsti dal ministro Gelmini e il bilancio complessivo resta pesantemente negativo.

I 50 nuovi posti previsti per i docenti - sostiene Menis - sono pochissimi se paragonati ai tagli, che ne prevedono 383 in meno per il prossimo anno scolastico. E se le nuove assunzioni di personale ATA sono sbandierate come un successo, la verità è che i 105 ingressi annunciati costituiscono poco più di un terzo dei tagli, pari a 264 unità. I saldi restano dunque pesantemente negativi, in un settore che, complessivamente, ha perso oltre 2.000 posti nell'ultimo triennio e in cui la precarietà continua a farla da padrone con una percentuale di contratti a termine che raggiunge il 17,5% del totale tra i docenti e del 22% tra gli ATA.

Una condizione inaccettabile, di progressiva svalutazione della scuola pubblica, che vede l'Italia fanalino di coda - segnala ancora il consigliere del PD - tra i Paesi OCSE negli investimenti per l'istruzione: solo il 4,5% del prodotto interno lordo contro una media del 5,7%, ai livelli della Repubblica Slovacca e superati persino dal Brasile (5,2%) e dall'Estonia (5%).

Il ministero dell'Istruzione appare completamente inadeguato al suo compito - chiosa Menis - come dimostra anche la clamorosa sentenza di qualche giorno fa del Consiglio di Stato che ha dichiarato l'illegittimità dei decreti interministeriali che non hanno rispettato gli iter procedurali previsti dalla normativa vigente e ha sottolineato il ruolo delle Regioni, che devono esigere che il loro parere (obbligatorio, sebbene non vincolante) venga richiesto, cosa che il ministero ha "dimenticato" di fare.