Idv: Agnola, in autunno un patto politico-sociale
(ACON) Trieste, 10 ago - COM/AB - "In autunno il Consiglio
regionale attuerà la revisione dei costi della politica,
soprattutto in ordine ai vitalizi che sono, onestamente,
impresentabili all'opinione pubblica. Nello stesso tempo deve
aprirsi un tavolo di confronto con Confindustria regionale (così
come con le altre categorie produttive) dove vengano trattati i
temi della parte finale della legislatura che dovrà avere una
impostazione costituente e dove l'opinione del settore economico
di punta dovrà avere la dovuta considerazione".
È questo il pensiero del consigliere regionale dell'Idv Enio
Agnola, vicepresidente della II Commissione Attività economiche,
in relazione alle esternazione del numero uno di Confindustria
regionale.
"C'è bisogno di un patto politico-sociale in questa regione tra
una classe politica che recuperi piena credibilità rispetto ai
cittadini, a cui verranno chiesti sacrifici sempre più pesanti e
il mondo economico, che dovrà da una parte concorrere alle scelte
di settore in vista della Finanziaria 2012 e dall'altra dire la
sua sulle prospettive di questa regione, ma soprattutto creare un
fronte regionale di difesa della specialità e dell'autonomia
finanziaria che le previsioni del governo in termini di obbligo
di riduzione di spesa per i prossimi anni ne decretano la morte
certa".
"È necessario - continua Agnola - aprire contemporaneamente un
tavolo di discussione con Roma sul riequilibrio delle competenze
e dei trasferimenti per eliminare il profondo svantaggio rispetto
alle altre Regioni a statuto speciale e nello stesso tempo dare
il via a una serie di interventi legislativi di riforma dei
settori che più pesano sul bilancio regionale quali sanità, enti
locali, struttura amministrativa regionale, fondi europei,
sostegno alle imprese".
"Le nubi che si addensano sul nostro Paese e sull'Europa chiamano
a una grande presa di responsabilità, dove la classe politica
deve rinunciare ai propri privilegi per unirsi con rinnovata
credibilità alle forze economiche e sociali e costruire un futuro
possibile, facendo emergere la parte migliore della nostra
regione con lo stesso spirito che ha accompagnato la
ricostruzione del Friuli".