Idv: Agnola su accorpamento Comuni e soppressione Province
(ACON) Trieste, 14 ago - COM/AB - Sui provvedimenti del Governo
che si propone di accorpare i Comuni sotto i 1.000 abitanti e
cancellare le Province sotto i 300.000 interviene il consigliere
regionale Enio Agnola (Idv) che in sintesi dichiara:
Comuni solo sopra i 1.000 abitanti.
Il provvedimento ci trova favorevoli purché la nostra Regione, in
virtù della competenza sull'organizzazione degli Enti Locali, sia
messa nelle condizioni di guidare questo percorso affiancandolo
alle politiche sulle collaborazioni tra enti e, in particolare,
sia in grado di aggiornare il progetto di legge che in settembre
tornerà all'attenzione del Consiglio sulla riforma delle Comunità
montane. Già al tavolo istituito dall'assessore Garlatti avevamo
sostenuto che con Comuni di poche centinaia di abitanti (nelle
ultime elezioni amministrative in provincia di Udine tre Comuni
messi insieme non raggiungevano i 1.000 abitanti) non si possono
fare politiche di prospettiva e di sviluppo e questi paesi erano
condannati a una democrazia virtuale (difficile presentare liste
concorrenti) e privati della possibilità di partecipare
all'ammodernamento delle funzioni, che deve essere a disposizione
di tutti i cittadini proprio a partire da quelli più marginali.
Da questo percorso potranno essere rilanciati i cosidetti Comuni
di vallata, che rappresentano per i territori montani
l'opportunità di enti commisurati alle effettive esigenze e
bisogni in chiave di programmazione di infrastrutture, sviluppo
di servizi e politiche nell'ambito socio-assistenziale e
turistico, impossibili da realizzare dai singoli piccoli Comuni.
Province solo sopra i 300.000 abitanti.
L'Italia dei Valori si sta apprestando a raccogliere le firme per
una legge di iniziativa popolare per l'abolizione delle Province
in generale. Se il provvedimento del Governo avrà attuazione
segnerà la fine di tutte le Province perché, quando il modello
amministrativo si svilupperà senza la presenza dell'articolazione
provinciale, a quel punto sarà dimostrato che questo ente è
superato storicamente e le politiche per i territori dovranno
essere fatte attraverso un ente legislativo (Regione) e gli enti
in diretto rapporto con i cittadini (Comuni singoli di dimensioni
rimodulate o associati) Tutto il resto rappresenta un freno
burocratico e un disorientamento istituzionale.
La provincia di Trieste era già una contraddizione clamorosa,
Gorizia un po' meno, ma dobbiamo cominciare a ragionare su una
Regione senza Province e su questo si inserisce la nostra
proposta che le nuove Unioni montane dovranno avere molte
competenze provinciali, oltre inglobare molti degli enti più o
meno inutili e costosi, portatori di burocrazia e sottobosco
politico.