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Idv: Agnola su accorpamento Comuni e soppressione Province

14.08.2011
13:50
(ACON) Trieste, 14 ago - COM/AB - Sui provvedimenti del Governo che si propone di accorpare i Comuni sotto i 1.000 abitanti e cancellare le Province sotto i 300.000 interviene il consigliere regionale Enio Agnola (Idv) che in sintesi dichiara: Comuni solo sopra i 1.000 abitanti. Il provvedimento ci trova favorevoli purché la nostra Regione, in virtù della competenza sull'organizzazione degli Enti Locali, sia messa nelle condizioni di guidare questo percorso affiancandolo alle politiche sulle collaborazioni tra enti e, in particolare, sia in grado di aggiornare il progetto di legge che in settembre tornerà all'attenzione del Consiglio sulla riforma delle Comunità montane. Già al tavolo istituito dall'assessore Garlatti avevamo sostenuto che con Comuni di poche centinaia di abitanti (nelle ultime elezioni amministrative in provincia di Udine tre Comuni messi insieme non raggiungevano i 1.000 abitanti) non si possono fare politiche di prospettiva e di sviluppo e questi paesi erano condannati a una democrazia virtuale (difficile presentare liste concorrenti) e privati della possibilità di partecipare all'ammodernamento delle funzioni, che deve essere a disposizione di tutti i cittadini proprio a partire da quelli più marginali. Da questo percorso potranno essere rilanciati i cosidetti Comuni di vallata, che rappresentano per i territori montani l'opportunità di enti commisurati alle effettive esigenze e bisogni in chiave di programmazione di infrastrutture, sviluppo di servizi e politiche nell'ambito socio-assistenziale e turistico, impossibili da realizzare dai singoli piccoli Comuni. Province solo sopra i 300.000 abitanti. L'Italia dei Valori si sta apprestando a raccogliere le firme per una legge di iniziativa popolare per l'abolizione delle Province in generale. Se il provvedimento del Governo avrà attuazione segnerà la fine di tutte le Province perché, quando il modello amministrativo si svilupperà senza la presenza dell'articolazione provinciale, a quel punto sarà dimostrato che questo ente è superato storicamente e le politiche per i territori dovranno essere fatte attraverso un ente legislativo (Regione) e gli enti in diretto rapporto con i cittadini (Comuni singoli di dimensioni rimodulate o associati) Tutto il resto rappresenta un freno burocratico e un disorientamento istituzionale. La provincia di Trieste era già una contraddizione clamorosa, Gorizia un po' meno, ma dobbiamo cominciare a ragionare su una Regione senza Province e su questo si inserisce la nostra proposta che le nuove Unioni montane dovranno avere molte competenze provinciali, oltre inglobare molti degli enti più o meno inutili e costosi, portatori di burocrazia e sottobosco politico.