UDC:Sasco, riforme subito difendendo la specialità
(ACON) Trieste, 21 ago - COM/MPB - "La nostra autonomia
speciale ha delle prerogative ben definite e gli interventi dello
Stato, comprese le ultime manovre economiche straordinarie,
devono tenerne conto senza usurpare la nostra specialità. Non
possiamo, infatti, accettare tacitamente tagli di spesa e
modifiche istituzionali imposte dall'alto, da tenere certamente
in considerazione date le difficoltà economiche del momento, ma
che necessitano ancor prima un'attenta valutazione
sull'applicabilità nel nostro territorio regionale, cosa che
dovrà avvenire solo dopo un dibattito che coinvolga Stato e
Regione, nel pieno rispetto della nostra autonomia".
Esordisce così il capogruppo consiliare regionale UDC, Edoardo
Sasco, commentando le varie prese di posizione sulla questione
delle misure economiche e istituzionali contenute nell'ultimo
decreto legge governativo che, a suo avviso, invadono
ripetutamente l'autonomia speciale regionale del Friuli Venezia
Giulia.
"Credo che tutte le forze politiche si trovino d'accordo nel
difendere la nostra specialità - aggiunge il capogruppo UDC -
anche se questa dovrà inevitabilmente rapportarsi con le attuali
condizioni economiche e istituzionali certamente cambiate
rispetto a quasi cinquant'anni fa. Dovrà perciò subire alcune
variazioni, in ogni caso esclusivamente nelle forme previste
dalla Costituzione, che nel nostro caso ammette la modifica delle
norme esistenti attraverso una trattativa tra Stato e Regione,
senza nessuna imposizione dall'alto".
"Quale assetto daremo alle nostre autonomie locali, dalle
province ai comuni e comunità montane? si domanda Sasco: quello
voluto da Tremonti e Calderoli o quello che noi riterremo più
idoneo alle esigenze del nostro territorio? A fissare il numero
dei componenti del nostro Consiglio Regionale provvederà Roma o
decideremo noi? Il commercio rimarrà una competenza primaria
della nostra Regione oppure Roma stabilirà arbitrariamente il
numero delle aperture domenicali, liberalizzandole del tutto, a
dispetto della volontà della Regione?".
"Questi - secondo l'esponente centrista - sono i nodi da
sciogliere attraverso un confronto serrato tra Regione e Stato,
confronto che riguarda i parlamentari eletti nella nostra Regione
e i consiglieri regionali, di maggioranza e di opposizione, oltre
ai rappresentanti dei Comuni e delle Province e i componenti del
Consiglio delle Autonomie e naturalmente la Commissione
paritetica Stato-Regione".
"Oltre ai tavoli istituzionali preannunciati dai presidenti del
Consiglio Franz e della Giunta Tondo, da far funzionare
immediatamente e in permanenza, andrebbe aggiunto - conclude
Sasco - anche un tavolo tecnico composto da alcuni giuristi di
chiara fama che fornisca alla Regione una consulenza dottrinale
inoppugnabile sui limiti delle rispettive competenze statali,
regionali ed europee, al fine di varare le riforme necessarie per
dare un nuovo assetto alle Amministrazioni della Regione e degli
enti locali, adeguato al delicato momento che stiamo
attraversando".