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UDC:Sasco, riforme subito difendendo la specialità

21.08.2011
15:23
(ACON) Trieste, 21 ago - COM/MPB - "La nostra autonomia speciale ha delle prerogative ben definite e gli interventi dello Stato, comprese le ultime manovre economiche straordinarie, devono tenerne conto senza usurpare la nostra specialità. Non possiamo, infatti, accettare tacitamente tagli di spesa e modifiche istituzionali imposte dall'alto, da tenere certamente in considerazione date le difficoltà economiche del momento, ma che necessitano ancor prima un'attenta valutazione sull'applicabilità nel nostro territorio regionale, cosa che dovrà avvenire solo dopo un dibattito che coinvolga Stato e Regione, nel pieno rispetto della nostra autonomia".

Esordisce così il capogruppo consiliare regionale UDC, Edoardo Sasco, commentando le varie prese di posizione sulla questione delle misure economiche e istituzionali contenute nell'ultimo decreto legge governativo che, a suo avviso, invadono ripetutamente l'autonomia speciale regionale del Friuli Venezia Giulia.

"Credo che tutte le forze politiche si trovino d'accordo nel difendere la nostra specialità - aggiunge il capogruppo UDC - anche se questa dovrà inevitabilmente rapportarsi con le attuali condizioni economiche e istituzionali certamente cambiate rispetto a quasi cinquant'anni fa. Dovrà perciò subire alcune variazioni, in ogni caso esclusivamente nelle forme previste dalla Costituzione, che nel nostro caso ammette la modifica delle norme esistenti attraverso una trattativa tra Stato e Regione, senza nessuna imposizione dall'alto". "Quale assetto daremo alle nostre autonomie locali, dalle province ai comuni e comunità montane? si domanda Sasco: quello voluto da Tremonti e Calderoli o quello che noi riterremo più idoneo alle esigenze del nostro territorio? A fissare il numero dei componenti del nostro Consiglio Regionale provvederà Roma o decideremo noi? Il commercio rimarrà una competenza primaria della nostra Regione oppure Roma stabilirà arbitrariamente il numero delle aperture domenicali, liberalizzandole del tutto, a dispetto della volontà della Regione?".

"Questi - secondo l'esponente centrista - sono i nodi da sciogliere attraverso un confronto serrato tra Regione e Stato, confronto che riguarda i parlamentari eletti nella nostra Regione e i consiglieri regionali, di maggioranza e di opposizione, oltre ai rappresentanti dei Comuni e delle Province e i componenti del Consiglio delle Autonomie e naturalmente la Commissione paritetica Stato-Regione".

"Oltre ai tavoli istituzionali preannunciati dai presidenti del Consiglio Franz e della Giunta Tondo, da far funzionare immediatamente e in permanenza, andrebbe aggiunto - conclude Sasco - anche un tavolo tecnico composto da alcuni giuristi di chiara fama che fornisca alla Regione una consulenza dottrinale inoppugnabile sui limiti delle rispettive competenze statali, regionali ed europee, al fine di varare le riforme necessarie per dare un nuovo assetto alle Amministrazioni della Regione e degli enti locali, adeguato al delicato momento che stiamo attraversando".