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Pdl: Galasso, DL 138, se necessario rompere i rapporti con lo Stato

24.08.2011
14:59
(ACON) Trieste, 24 ago - COM/RC - L'ultima manovra economica del Governo affossa qualsiasi forma di federalismo e picchia oltre ogni ragionevole previsione. Perciò, se necessario, la Regione rompa i rapporti istituzionali con lo Stato. Lo sostiene il capogruppo del Pdl in Consiglio regionale, Daniele Galasso.

La prova di un tanto, per il consigliere di maggioranza viene dalla ricaduta del decreto legge sulla nostra Regione, che egli ritiene più federale che autonoma e speciale in quanto finanzia in proprio (con i 6 decimi dell'Irpef, i 4,5 decimi dell'Ires e i 9,1 decimi dell'IVA versati dai residenti) il servizio sanitario regionale, le autonomie locali (Comuni e Province), il trasporto pubblico locale, la viabilità compresa quella ex Anas, parte dell'istruzione, il territorio e i vari settori economici.

Inoltre - aggiunge Galasso - la Regione ha firmato un protocollo con lo Stato per finanziare il Fondo perequativo nazionale del federalismo fiscale, impegnandosi a versare 370 milioni all'anno a favore delle regioni più disagiate. Per consentire un tanto, la Giunta Tondo ha avviato una profonda riorganizzazione della spesa riducendo di 600 milioni il debito in tre anni (da 1 miliardo 650 milioni a 1 miliardo e 50 milioni) e di 300 milioni la spesa di funzionamento annua, più una riduzione delle entrate a causa della crisi economica di circa 500 milioni.

Non solo, perchè lo Stato non ha versato alla Regione un euro dei fondi attesi per il Piano nazionale dell'edilizia ospedaliera (140 milioni), dei fondi FAS (170 milioni) e ci ha lasciati con i 2,3 miliardi di costi per la terza corsia autostradale, opera di interesse europeo.

"Ebbene - commenta Galasso - pensavamo di essere stati spremuti e di aver dato e fatto oltre ogni aspettativa; essendo oltremodo virtuosi, ci attendevamo un riconoscimento almeno etico. Invece oggi scopriamo, oltre le più fosche previsioni, che i sacrifici che ci vengono richiesti con il DL 138/2011 si sommano a quanto previsto dal DL 78/2010. Pertanto, nel 2012 dovremmo tagliare il bilancio regionale di ulteriore 463 milioni che si ripeteranno nel 2013, invece dei già esorbitanti 308 milioni preventivati in questi giorni di discussioni che, sommati ai 370 del federalismo fiscale, significherà per la Regione una minore capacità di spesa complessiva tendenziale nel 2012 di 833 milioni, ai quali vanno aggiunti i 70 di tagli a carico dei Comuni e Province da ripetersi nel 2013, solo in parte provvisoriamente compensati dai 170 di arretrati dovuti dallo Stato per l'Irpef delle pensioni.

"Per questo si fa appello a un fronte comune tra cittadini, parlamentari e Consiglio regionale per resistere in tutte le sedi assieme al presidente Tondo, fino alla rottura dei rapporti istituzionali con lo Stato se necessario, forti della consapevolezza dell'iniquità di una manovra economica che per il Friuli Venezia Giulia supera ogni risorsa.