Pdl: Galasso, DL 138, se necessario rompere i rapporti con lo Stato
(ACON) Trieste, 24 ago - COM/RC - L'ultima manovra economica
del Governo affossa qualsiasi forma di federalismo e picchia
oltre ogni ragionevole previsione. Perciò, se necessario, la
Regione rompa i rapporti istituzionali con lo Stato. Lo sostiene
il capogruppo del Pdl in Consiglio regionale, Daniele Galasso.
La prova di un tanto, per il consigliere di maggioranza viene
dalla ricaduta del decreto legge sulla nostra Regione, che egli
ritiene più federale che autonoma e speciale in quanto finanzia
in proprio (con i 6 decimi dell'Irpef, i 4,5 decimi dell'Ires e i
9,1 decimi dell'IVA versati dai residenti) il servizio sanitario
regionale, le autonomie locali (Comuni e Province), il trasporto
pubblico locale, la viabilità compresa quella ex Anas, parte
dell'istruzione, il territorio e i vari settori economici.
Inoltre - aggiunge Galasso - la Regione ha firmato un protocollo
con lo Stato per finanziare il Fondo perequativo nazionale del
federalismo fiscale, impegnandosi a versare 370 milioni all'anno
a favore delle regioni più disagiate. Per consentire un tanto, la
Giunta Tondo ha avviato una profonda riorganizzazione della spesa
riducendo di 600 milioni il debito in tre anni (da 1 miliardo 650
milioni a 1 miliardo e 50 milioni) e di 300 milioni la spesa di
funzionamento annua, più una riduzione delle entrate a causa
della crisi economica di circa 500 milioni.
Non solo, perchè lo Stato non ha versato alla Regione un euro dei
fondi attesi per il Piano nazionale dell'edilizia ospedaliera
(140 milioni), dei fondi FAS (170 milioni) e ci ha lasciati con i
2,3 miliardi di costi per la terza corsia autostradale, opera di
interesse europeo.
"Ebbene - commenta Galasso - pensavamo di essere stati spremuti e
di aver dato e fatto oltre ogni aspettativa; essendo oltremodo
virtuosi, ci attendevamo un riconoscimento almeno etico. Invece
oggi scopriamo, oltre le più fosche previsioni, che i sacrifici
che ci vengono richiesti con il DL 138/2011 si sommano a quanto
previsto dal DL 78/2010. Pertanto, nel 2012 dovremmo tagliare il
bilancio regionale di ulteriore 463 milioni che si ripeteranno
nel 2013, invece dei già esorbitanti 308 milioni preventivati in
questi giorni di discussioni che, sommati ai 370 del federalismo
fiscale, significherà per la Regione una minore capacità di spesa
complessiva tendenziale nel 2012 di 833 milioni, ai quali vanno
aggiunti i 70 di tagli a carico dei Comuni e Province da
ripetersi nel 2013, solo in parte provvisoriamente compensati dai
170 di arretrati dovuti dallo Stato per l'Irpef delle pensioni.
"Per questo si fa appello a un fronte comune tra cittadini,
parlamentari e Consiglio regionale per resistere in tutte le sedi
assieme al presidente Tondo, fino alla rottura dei rapporti
istituzionali con lo Stato se necessario, forti della
consapevolezza dell'iniquità di una manovra economica che per il
Friuli Venezia Giulia supera ogni risorsa.