News


PD: Moretton, Camera e Senato seguano il nostro esempio

24.08.2011
17:12
(ACON) Trieste, 24 ago - COM/MPB - Il capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale Gianfranco Moretton in una nota afferma che per difendere con forza l'Autonomia e la Specialità della Regione FVG, riteniamo scontato e fondamentale far fronte comune, ma è altrettanto necessario distinguere le responsabilità del governo nazionale di centro destra per aver approvato il decreto legge 138, fatto in fretta e furia, il cui risultato è un pasticcio sia per le norme incostituzionali, sia per l'insopportabile peso finanziario a carico della nostra Regione.

Il gruppo PD, come le parti sociali che hanno dichiarato la loro disponibilità all'incontro con Tondo, si è fatto carico di sostenere l'emendamento di tutte le forze politiche di maggioranza e opposizione al fine di tutelare la nostra autonomia. Ma è pure evidente che il governo regionale, alla pari di quello nazionale, non ha saputo fronteggiare con forza e determinazione al momento opportuno, i contenuti della manovra finanziaria. Per fare ciò, dovevano essere assunte posizioni di contrarietà a tempo debito. E ora, nonostante il ricorso alla Corte Costituzionale presentato dal presidente Tondo, non si è certi di recuperare una situazione che sul piano finanziario è disastrosa per la Regione e devastante per lo sviluppo del nostro territorio. Se queste iniziative, sia sul piano giuridico legale sia politico, fossero state assunte prima, forse non ci troveremmo in questa grave condizione di assoluta incertezza.

Per il PD va accelerato l'iter di discussione in Consiglio regionale delle tre proposte di legge, presentate nell'ottobre del 2010 dal nostro Gruppo, frutto di una elaborazione iniziata nel marzo del 2010, contenenti la riduzione dei costi della politica e del numero dei consiglieri regionali. Ci auguriamo quindi, conclude Moretton, che il nostro esempio possa essere seguito anche in sede Parlamentare, magari con proposte condivise, tali da consentire alle due Camere di licenziare un testo che veda di fatto ridotto il numero dei parlamentari nazionali.