PD: Moretton, Camera e Senato seguano il nostro esempio
(ACON) Trieste, 24 ago - COM/MPB - Il capogruppo del Partito
Democratico in Consiglio regionale Gianfranco Moretton in una
nota afferma che per difendere con forza l'Autonomia e la
Specialità della Regione FVG, riteniamo scontato e fondamentale
far fronte comune, ma è altrettanto necessario distinguere le
responsabilità del governo nazionale di centro destra per aver
approvato il decreto legge 138, fatto in fretta e furia, il cui
risultato è un pasticcio sia per le norme incostituzionali, sia
per l'insopportabile peso finanziario a carico della nostra
Regione.
Il gruppo PD, come le parti sociali che hanno dichiarato la loro
disponibilità all'incontro con Tondo, si è fatto carico di
sostenere l'emendamento di tutte le forze politiche di
maggioranza e opposizione al fine di tutelare la nostra
autonomia. Ma è pure evidente che il governo regionale, alla pari
di quello nazionale, non ha saputo fronteggiare con forza e
determinazione al momento opportuno, i contenuti della manovra
finanziaria. Per fare ciò, dovevano essere assunte posizioni di
contrarietà a tempo debito. E ora, nonostante il ricorso alla
Corte Costituzionale presentato dal presidente Tondo, non si è
certi di recuperare una situazione che sul piano finanziario è
disastrosa per la Regione e devastante per lo sviluppo del nostro
territorio. Se queste iniziative, sia sul piano giuridico legale
sia politico, fossero state assunte prima, forse non ci
troveremmo in questa grave condizione di assoluta incertezza.
Per il PD va accelerato l'iter di discussione in Consiglio
regionale delle tre proposte di legge, presentate nell'ottobre
del 2010 dal nostro Gruppo, frutto di una elaborazione iniziata
nel marzo del 2010, contenenti la riduzione dei costi della
politica e del numero dei consiglieri regionali. Ci auguriamo
quindi, conclude Moretton, che il nostro esempio possa essere
seguito anche in sede Parlamentare, magari con proposte
condivise, tali da consentire alle due Camere di licenziare un
testo che veda di fatto ridotto il numero dei parlamentari
nazionali.