News


IdV: Agnola, conti e specialità regionale, cambiare strategia

02.09.2011
15:39
(ACON) Trieste, 2 set - COM/MPB - "Nei rapporti con Roma, durante i 'falsi tavoli amici', la Regione deve cambiare strategia altrimenti la specialità diventerà una patente scaduta".

Il consigliere regionale dell'Italia dei Valori Enio Agnola focalizza così la situazione che si sta venendo a creare in previsione della prossima finanziaria con l'anticipo al 2012 di tagli per oltre 300 milioni oltre ai 370 frettolosamente accettati quale contributo al federalismo fiscale.

"Da tempo insistiamo su un fatto ben chiaro: la nostra Regione deve pretendere che ci sia un immediato riequilibrio nelle compartecipazioni ai tributi all'interno delle Regioni a Statuto Speciale che ci vede in condizioni largamente più svantaggiate rispetto a Trentino, Val D'Aosta e, naturalmente, a Sicilia e Sardegna.

"Finora il governo regionale - continua Agnola - per tentare di arginare l'azione di Tremonti, ha cercato di fare 'cartello' con le altre speciali ottenendo, in cambio, ipotesi di riduzione di spesa per i prossimi anni fuori da ogni possibilità di sostenibilità per noi, mentre per le altre quattro basterà ridurre quelle ampie condizioni di privilegio che sono sotto gli occhi di tutti e che giustamente fanno infuriare le Regioni ordinarie (vedi ad esempio le assunzioni selvagge in Sicilia, 4 nuove province in Sardegna, le super indennità nei piccolissimi comuni in Val d'Aosta, i sostegni straordinari alle imprese del Trentino).

"E' quindi assolutamente urgente - afferma Agnola - imporre al governo un tavolo dove le Regioni Speciali siano poste nelle stesse condizioni di compartecipazione erariale rispetto alle competenze trasferite.

"L'insostenibilità delle pretese governative - conclude il consigliere - è del tutto evidente laddove si ricorda che non appena sono diminuite le entrate per effetto della crisi, la nostra Regione ha dovuto immediatamente tagliare la spesa per oltre 300 milioni per assenza di margini finanziari; con i nuovi tagli previsti - avverte infine Agnola - si dovranno operare riduzioni di spesa tali da rendere pressoché inutile tutto il processo di sviluppo realizzato negli ultimi decenni e far venire meno i livelli di servizi essenziali quali sanità e assistenza ai soggetti più deboli, senza contare il sostegno all'economia e ai Comuni, oltre al rischio di un definitivo tramonto degli investimenti sulle infrastrutture".