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UDC: Sasco sollecita a Tondo riforma autonomie locali

04.09.2011
14:16
(ACON) Trieste, 4 set - COM/AB - Edoardo Sasco, capogruppo UDC in Consiglio regionale, ha scritto al presidente Tondo per sollecitare la riforma delle autonomie locali, primo passo per la creazione di un nuovo modello di Friuli Venezia Giulia moderno ed efficiente

"Avviare subito la riforma delle autonomie locali per dare un assetto razionale e stabile a Comuni e Province in tutto il territorio regionale e non solo nelle zone montane, per non subire scelte irragionevoli da parte dello Stato e per attuare il programma di legislatura di maggioranza, che considerava tale riforma come prioritaria e preliminare rispetto a una serie completa di riforme."

Questa la precisa richiesta di Sasco in vista della ripresa dei lavori del Consiglio regionale dopo la pausa estiva, peraltro movimentata dal susseguirsi di proposte statali di modifica dell'ordinamento dello Stato e degli enti locali.

"Le misure proposte dal Governo nell'ambito delle manovre nazionali, ancorché prive di contestuale efficacia nella nostra Regione autonoma - precisa l'esponente centrista - finiranno col dettare comunque alcuni indirizzi generali, dai quali sarà difficile scostarsi in un momento di gravi difficoltà economiche, finanziarie e di bilancio."

"Il dimensionamento dei Comuni è un argomento di carattere generale, valido per l'intero Paese e a maggior ragione riguardante sia le zone di montagna sia quelle di pianura della Regione Friuli Venezia Giulia - aggiunge Sasco - da qui l'esigenza di affrontare la questione in modo complessivo e non solamente per la parte riguardante la montagna, anche se per quest'ultima proponiamo da subito una norma transitoria e immediata per superare l'attuale fase di commissariamento delle Comunità montane."

"Le Unioni dei Comuni per la gestione accorpata dei servizi - continua il capogruppo UDC - dovranno per forza di cose essere attivate non solo nella zona montana, ma in tutta la Regione, essendo strumenti che a parità di condizioni dovranno dare risposte in materia di servizi a tutti i cittadini, a prescindere da dove si trovino".

Sasco propone quindi, a nome dell'UDC, la costituzione di un ampio tavolo di lavoro, formato dai rappresentanti di Consiglio e Giunta regionale, di ANCI e UPI e del Consiglio delle Autonomie locali, per arrivare a proposte concerete e ampiamente condivisibili, senza distinzioni tra maggioranza e opposizione, "poiché le regole del gioco vanno scritte congiuntamente, salvaguardando così la coesione sociale."

E aggiunge, sempre rivolto a Tondo, affermando che "se non riformeremo la Regione in tempi compatibili con la fine della legislatura, saremo giustamente accusati di aver fatto venir meno le ragioni della nostra maggioranza, proiettate verso una volontà senz'altro riformatrice."

"L'attuale maggioranza regionale - conclude Sasco - sarà giudicata soprattutto su tre elementi: gestione della crisi sviluppatasi dall'autunno 2008 (finora abbiamo operato bene); avvio e realizzazione delle grandi infrastrutture (buono l'avvio, ma la realizzazione va accelerata), riforma degli enti locali quale primo passo per la creazione di un nuovo modello di Friuli Venezia Giulia moderno ed efficiente".