UDC: Sasco sollecita a Tondo riforma autonomie locali
(ACON) Trieste, 4 set - COM/AB - Edoardo Sasco, capogruppo UDC
in Consiglio regionale, ha scritto al presidente Tondo per
sollecitare la riforma delle autonomie locali, primo passo per la
creazione di un nuovo modello di Friuli Venezia Giulia moderno ed
efficiente
"Avviare subito la riforma delle autonomie locali per dare un
assetto razionale e stabile a Comuni e Province in tutto il
territorio regionale e non solo nelle zone montane, per non
subire scelte irragionevoli da parte dello Stato e per attuare il
programma di legislatura di maggioranza, che considerava tale
riforma come prioritaria e preliminare rispetto a una serie
completa di riforme."
Questa la precisa richiesta di Sasco in vista della ripresa dei
lavori del Consiglio regionale dopo la pausa estiva, peraltro
movimentata dal susseguirsi di proposte statali di modifica
dell'ordinamento dello Stato e degli enti locali.
"Le misure proposte dal Governo nell'ambito delle manovre
nazionali, ancorché prive di contestuale efficacia nella nostra
Regione autonoma - precisa l'esponente centrista - finiranno col
dettare comunque alcuni indirizzi generali, dai quali sarà
difficile scostarsi in un momento di gravi difficoltà economiche,
finanziarie e di bilancio."
"Il dimensionamento dei Comuni è un argomento di carattere
generale, valido per l'intero Paese e a maggior ragione
riguardante sia le zone di montagna sia quelle di pianura della
Regione Friuli Venezia Giulia - aggiunge Sasco - da qui
l'esigenza di affrontare la questione in modo complessivo e non
solamente per la parte riguardante la montagna, anche se per
quest'ultima proponiamo da subito una norma transitoria e
immediata per superare l'attuale fase di commissariamento delle
Comunità montane."
"Le Unioni dei Comuni per la gestione accorpata dei servizi -
continua il capogruppo UDC - dovranno per forza di cose essere
attivate non solo nella zona montana, ma in tutta la Regione,
essendo strumenti che a parità di condizioni dovranno dare
risposte in materia di servizi a tutti i cittadini, a prescindere
da dove si trovino".
Sasco propone quindi, a nome dell'UDC, la costituzione di un
ampio tavolo di lavoro, formato dai rappresentanti di Consiglio e
Giunta regionale, di ANCI e UPI e del Consiglio delle Autonomie
locali, per arrivare a proposte concerete e ampiamente
condivisibili, senza distinzioni tra maggioranza e opposizione,
"poiché le regole del gioco vanno scritte congiuntamente,
salvaguardando così la coesione sociale."
E aggiunge, sempre rivolto a Tondo, affermando che "se non
riformeremo la Regione in tempi compatibili con la fine della
legislatura, saremo giustamente accusati di aver fatto venir meno
le ragioni della nostra maggioranza, proiettate verso una volontà
senz'altro riformatrice."
"L'attuale maggioranza regionale - conclude Sasco - sarà
giudicata soprattutto su tre elementi: gestione della crisi
sviluppatasi dall'autunno 2008 (finora abbiamo operato bene);
avvio e realizzazione delle grandi infrastrutture (buono l'avvio,
ma la realizzazione va accelerata), riforma degli enti locali
quale primo passo per la creazione di un nuovo modello di Friuli
Venezia Giulia moderno ed efficiente".