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SA-SEL: Pustetto, no a finanziamento scuole confessionali

05.09.2011
15:53
(ACON) Trieste, 5 set - COM/AB - Monsignor Tessarollo, vescovo di Chioggia e presidente della Commissione regionale della Conferenza episcopale triveneta per la scuola, aveva inviato una lettera ai parlamentari, ai membri della Giunta e del Consiglio regionale, ai presidenti delle Province e ai sindaci dei Comuni del Friuli Venezia Giulia per manifestare la sua preoccupazione per il futuro delle scuole paritarie, in special modo quelle dell'infanzia, e per chiedere alle istituzioni pubbliche di non far mancare loro i finanziamenti.

A mons. Tessarollo ha risposto il consigliere regionale di Sinistra e Libertà, Stefano Pustetto, con una lettera aperta dove ricorda i pesanti tagli applicati da questo Governo alla scuola pubblica (8 miliardi), che ne stanno minando la qualità e la funzionalità.

Pustetto non ritiene inoltre corretto che le tasse dei tanti cittadini che non si riconoscono nell'operato della Chiesa concorrano a sostenere una scuola confessionale e critica anche che gli insegnanti di religione siano designati dalla Curia (ma pagati dallo Stato) e che siano in balia delle sue scelte (licenziamento se concepiscono un figlio al di fuori dal matrimonio), oltre al fatto che il voto di religione concorra alla media scolastica, una discriminazione nei confronti di chi non intende avvalersi di tale insegnamento.

Dopo aver aggiunto altre considerazioni su situazioni non scolastiche che comunque toccano la Chiesa, Pustetto richiama il secondo comma dell'articolo 33 della Costituzione, tuttora in vigore e non modificato, che recita testualmente:" Enti e privati hanno il diritto di istituire scuole e istituti di educazione, senza oneri per lo Stato". La semplice applicazione di questa norma costituzionale - sottolinea il consigliere regionale di SA-SEL - imporrebbe a chi rappresenta lo Stato la cancellazione di ogni finanziamento che oggi viene indebitamente dato alle scuole confessionali.

Sono certo - conclude la sua missiva Pustetto - che, pur nella evidente diversità di vedute, saprà apprezzare la mia chiarezza, che vuole semplicemente il rispetto della laicità dello Stato e delle istituzioni a tutela di tutti le religioni dei sentire e non solo di una parte.