SA-SEL: Pustetto, no a finanziamento scuole confessionali
(ACON) Trieste, 5 set - COM/AB - Monsignor Tessarollo, vescovo
di Chioggia e presidente della Commissione regionale della
Conferenza episcopale triveneta per la scuola, aveva inviato una
lettera ai parlamentari, ai membri della Giunta e del Consiglio
regionale, ai presidenti delle Province e ai sindaci dei Comuni
del Friuli Venezia Giulia per manifestare la sua preoccupazione
per il futuro delle scuole paritarie, in special modo quelle
dell'infanzia, e per chiedere alle istituzioni pubbliche di non
far mancare loro i finanziamenti.
A mons. Tessarollo ha risposto il consigliere regionale di
Sinistra e Libertà, Stefano Pustetto, con una lettera aperta dove
ricorda i pesanti tagli applicati da questo Governo alla scuola
pubblica (8 miliardi), che ne stanno minando la qualità e la
funzionalità.
Pustetto non ritiene inoltre corretto che le tasse dei tanti
cittadini che non si riconoscono nell'operato della Chiesa
concorrano a sostenere una scuola confessionale e critica anche
che gli insegnanti di religione siano designati dalla Curia (ma
pagati dallo Stato) e che siano in balia delle sue scelte
(licenziamento se concepiscono un figlio al di fuori dal
matrimonio), oltre al fatto che il voto di religione concorra
alla media scolastica, una discriminazione nei confronti di chi
non intende avvalersi di tale insegnamento.
Dopo aver aggiunto altre considerazioni su situazioni non
scolastiche che comunque toccano la Chiesa, Pustetto richiama il
secondo comma dell'articolo 33 della Costituzione, tuttora in
vigore e non modificato, che recita testualmente:" Enti e privati
hanno il diritto di istituire scuole e istituti di educazione,
senza oneri per lo Stato". La semplice applicazione di questa
norma costituzionale - sottolinea il consigliere regionale di
SA-SEL - imporrebbe a chi rappresenta lo Stato la cancellazione
di ogni finanziamento che oggi viene indebitamente dato alle
scuole confessionali.
Sono certo - conclude la sua missiva Pustetto - che, pur nella
evidente diversità di vedute, saprà apprezzare la mia chiarezza,
che vuole semplicemente il rispetto della laicità dello Stato e
delle istituzioni a tutela di tutti le religioni dei sentire e
non solo di una parte.