PD: Iacop, Marsilio, Travanut, Tesini su ddl Unioni Comuni montani
(ACON) Trieste, 7 set - COM/MPB - Unioni montane: se non si
modifica la legge avremo maggiori costi e minore efficienza.
A dirlo sono i consiglieri del PD Franco Iacop, Enzo Marsilio,
Alessandro Tesini e Mauro Travanut che, nel corso della seduta
della V Commissione con all'ordine del giorno l'esame del disegno
di legge della Giunta sulla razionalizzazione e semplificazione
dell'ordinamento locale e in territorio montano e l'istituzione
delle Unioni dei Comuni montani, hanno presentato propri
emendamenti con lo scopo di migliorare il testo in discussione e
correggere le diverse incongruenze.
La prima questione sollevata è stata la richiesta della
reintroduzione della previsione esplicita (abrogata da parte
della maggioranza nella seduta precedente) che la norma in
oggetto costituisse attuazione dell'intesa tra Regione e
Conferenza dei sindaci.
Il secondo tema posto con forza da parte del gruppo del PD è
stato quello della esigenza di definire in modo compiuto le
funzioni assegnate ai Comuni e agli Enti, per evitare inutili
doppioni tuttora esistenti e per salvaguardare le prerogative dei
Comuni.
Inoltre, il gruppo del PD ha rimarcato la necessità di una vera e
non presunta semplificazione del quadro istituzionale, con
l'obiettivo di contenere i costi degli apparati e di maggiore
efficienza delle azioni amministrative.
La questione dei costi non è certamente di secondaria importanza,
nel momento in cui il disegno di legge prevede l'istituzione di
direttori che faranno aumentare le spese degli enti locali già
abbastanza appesantiti. A questo riguardo il PD ha proposto che i
direttori delle future Unioni non siano soggetti esterni ma
scelti tra i segretari dei comuni già presenti.
Infine, in una fase così turbolenta a livello nazionale, con
scelte che si susseguono e modificano continuamente sul tema
dell'assetto istituzionale, il gruppo del PD ha chiesto maggiore
attenzione all'evoluzione del quadro complessivo e alla sua
ricaduta anche per la nostra regione, con effetti importanti a
breve che costringeranno ad adeguamenti forzati di vasta portata.
Da qui il tema della esigenza di individuare un ente intermedio
tra Comuni e Regione una volta che le Province così come le
conosciamo saranno abolite.