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PD: Iacop, Marsilio, Travanut, Tesini su ddl Unioni Comuni montani

07.09.2011
17:27
(ACON) Trieste, 7 set - COM/MPB - Unioni montane: se non si modifica la legge avremo maggiori costi e minore efficienza.

A dirlo sono i consiglieri del PD Franco Iacop, Enzo Marsilio, Alessandro Tesini e Mauro Travanut che, nel corso della seduta della V Commissione con all'ordine del giorno l'esame del disegno di legge della Giunta sulla razionalizzazione e semplificazione dell'ordinamento locale e in territorio montano e l'istituzione delle Unioni dei Comuni montani, hanno presentato propri emendamenti con lo scopo di migliorare il testo in discussione e correggere le diverse incongruenze.

La prima questione sollevata è stata la richiesta della reintroduzione della previsione esplicita (abrogata da parte della maggioranza nella seduta precedente) che la norma in oggetto costituisse attuazione dell'intesa tra Regione e Conferenza dei sindaci.

Il secondo tema posto con forza da parte del gruppo del PD è stato quello della esigenza di definire in modo compiuto le funzioni assegnate ai Comuni e agli Enti, per evitare inutili doppioni tuttora esistenti e per salvaguardare le prerogative dei Comuni.

Inoltre, il gruppo del PD ha rimarcato la necessità di una vera e non presunta semplificazione del quadro istituzionale, con l'obiettivo di contenere i costi degli apparati e di maggiore efficienza delle azioni amministrative.

La questione dei costi non è certamente di secondaria importanza, nel momento in cui il disegno di legge prevede l'istituzione di direttori che faranno aumentare le spese degli enti locali già abbastanza appesantiti. A questo riguardo il PD ha proposto che i direttori delle future Unioni non siano soggetti esterni ma scelti tra i segretari dei comuni già presenti.

Infine, in una fase così turbolenta a livello nazionale, con scelte che si susseguono e modificano continuamente sul tema dell'assetto istituzionale, il gruppo del PD ha chiesto maggiore attenzione all'evoluzione del quadro complessivo e alla sua ricaduta anche per la nostra regione, con effetti importanti a breve che costringeranno ad adeguamenti forzati di vasta portata. Da qui il tema della esigenza di individuare un ente intermedio tra Comuni e Regione una volta che le Province così come le conosciamo saranno abolite.