Citt: costi della politica, se ne discuta il 27 settembre
(ACON) Trieste, 13 set - COM/AB - I consiglieri regionali di
Cittadini-Libertà Civica Stefano Alunni Barbarossa e Piero
Colussi chiedono al presidente Franz di inserire all'ordine del
giorno del prossimo Consiglio la loro proposta di legge sui tagli
ai costi della politica.
Il provvedimento tocca la riforma dei trattamenti indennitari dei
consiglieri regionali, la riduzione delle indennità spettanti ai
presidenti del Consiglio, della Regione e agli Assessori
regionali, la soppressione del vitalizio degli assessori
regionali.
La richiesta di discussione immediata intende raggiungere due
obiettivi: il superamento dell'attuale fase di stallo e l'avvio
partenza di una seria discussione per dare uno strutturale taglio
ai costi della politica.
"La proposta di legge dei Cittadini - hanno spiegato i due
consiglieri - è stata depositata il 23 settembre 2010 e sino a
oggi non è stata nemmeno illustrata nella competente Commissione
consiliare. Per questo motivo, ai sensi dell'art. 103, comma 3
del Regolamento interno del Consiglio regionale, chiediamo al
presidente del consiglio Maurizio Franz, l'inserimento del
provvedimento nel calendario dei lavori d'Aula dei prossimi 27,
28 e 29 settembre".
"Gli annunci a effetto vengono fatti da più parti, ma alle parole
non seguono i fatti. Continua il bla bla bla inconcludente cui ci
hanno abituato ormai da troppi anni. Sin dalla scorsa legislatura
- hanno aggiunto - e poi ancora in questa, i Cittadini hanno
proposto al Consiglio regionale, con emendamenti e proposte di
legge, un robusto, strutturale taglio ai costi della politica.
Emendamenti bocciati o ritirati con la promessa dei partiti di
mettersi attorno a un tavolo per decidere dove e come
sforbiciare".
"Così è stato con la proposta di tagliare del 10% gli stipendi
dei consiglieri; così con la proposta di ridurre il numero dei
consiglieri regionali; così anche sulla proposta di sganciare le
indennità dei consiglieri da quella dei parlamentari finora
rimaste lettera morta".
"Il tavolo più volte promesso per discutere dei costi della
politica non è mai partito. Tutto è rimasto come prima.
La proposta di legge depositata dal Gruppo "Cittadini-Libertà
Civica" prevede:
1) un nuovo sistema di determinazione dell'indennità di presenza
dei consiglieri regionali, stabilendo che la misura della stessa
non sia più stabilmente collegata a quella dei parlamentari ma
venga, viceversa, deliberata dal Consiglio regionale con
rivalutazione quinquennale in base all'indice ISTAT;
2) la modifica delle modalità di calcolo dell'indennità di fine
mandato, fissando il limite di dieci anni di esercizio del
mandato elettivo ai fini del calcolo della stessa;
3) l'abrogazione dell'anticipazione dell'erogazione
dell'indennità di fine andato;
4) l'elevazione dell'età minima necessaria per il godimento del
vitalizio portandola dagli attuali 60 a 65 anni, disponendone
l'applicabilità ai consiglieri in carica e a quelle cessati dal
mandato;
5) la riforma della misura dell'assegno vitalizio fissandone il
tetto massimo al 33,75 % dell'indennità mensile corrispondente a
dieci anni di esercizio del mandato elettivo, in luogo
dell'attuale importo massimo fissato al 55% dell'indennità
stessa, prevedendone la rivalutazione a cadenza quinquennale in
base all'indice ISTAT dei prezzi al consumo;
6) l'innalzamento da 30 a 48 del numero dei mesi di contribuzione
minima per poter accedere ai versamenti volontari per maturare il
diritto all'assegno vitalizio;
7) la cancellazione del collegamento del vitalizio con le
indennità parlamentari;
8) la cancellazione dell'odiosa disparità introdotta nella
legislazione regionale con il riconoscimento della reversibilità
dell'assegno vitalizio anche nei confronti del convivente "more
uxorio" del consigliere deceduto;
9) l'istituzione del "Fondo autonomo per la gestione del
trattamento indennitario dei consiglieri regionali" che esclude,
con l'entrata in vigore della legge, ogni onere a carico del
bilancio regionale nella gestione delle indennità di fine mandato
e dei vitalizi;
10) la riduzione dell'importo degli assegni vitalizi, degli ex
consiglieri e degli altri aventi diritto, nella misura del 10%;
11) la riduzione del 20% delle indennità spettanti al presidente
del Consiglio regionale, al presidente della Regione e agli
assessori regionali;
12) la cancellazione, a partire dalla prossima legislatura, del
diritto all'assegno vitalizio degli assessori regionali non
eletti consiglieri, ossia gli assessori esterni.