PD: Pupulin, esclusioni ingiuste nell'una tantum delle pensioni
(ACON) Trieste, 14 set - COM/RC - Avendo la Giunta regionale
annunciato la concessione della seconda tranche dell'una tantum
di 100 euro ai pensionati, su sollecitazione di alcune
organizzazioni sindacali Paolo Pupulin ha predisposto
un'interrogazione al presidente Renzo Tondo perché vengano
affrontate alcune ingiuste esclusioni.
Il pericolo di distorsioni - spiga il consigliere regionale del
PD - deriva dal collegamento con la normativa nazionale che
regola la determinazione dell'importo delle prestazioni
previdenziali, essendo vigenti diversi limiti di reddito in tema
di integrazione al trattamento minimo. Le organizzazioni
sindacali hanno chiesto che, in presenza di una maggiorazione di
natura elusivamente sociale, si debbano prevedere condizioni di
godimento dell'una tantum di natura ragionevolmente omogenee.
In tema di integrazione al trattamento - così ancora Pupulin - vi
sono situazioni diverse a seconda che si tratti di pensioni con
decorrenza anteriore al primo gennaio 1994, pensioni con
decorrenza compresa nell'anno 1994, pensioni con decorrenza
successiva al 1994, con limiti a volte molto diversi per il
riconoscimento dell'integrazione delle pensioni al minimo, con
conseguenti ingiustificate disparità che possono arrivare a
penalizzare proprio soggetti a minor reddito, sia individuale sia
coniugale.
Di fronte a questo complicato quadro di riferimento, le richieste
alla Giunta sono di sapere:
- come si è dato corso all'erogazione della prima tranche
dell'una tantum di 100 euro cercando di evitare sperequazioni per
le diverse situazioni riscontrabili nei trattamenti dei
pensionati sociali e di quelli al trattamento minimo;
- se si è cercata una soluzione più corretta e più legata ai
redditi effettivi;
- se si è valutata l'opportunità di trovare una equa soluzione a
favore di pensionati in condizioni di effettiva difficoltà,
esclusi dall'erogazione della prima tranche dell'una tantum a
causa delle anomalie presenti nella normativa nazionale?
- se l'aumento potrà almeno con la seconda tranche essere
corrisposto pure ai titolari di pensione o assegno sociale, anche
se il loro diritto alla prestazione assistenziale non spetti in
misura intera.
Pupulin ritiene necessario che, proprio perché la Giunta è
impegnata nella definizione delle regole operative per la nuova
erogazione, si risolvano in modo corretto le distorsioni che si
sono verificate nella gestione della prima tranche.