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PD: Pupulin, esclusioni ingiuste nell'una tantum delle pensioni

14.09.2011
14:49
(ACON) Trieste, 14 set - COM/RC - Avendo la Giunta regionale annunciato la concessione della seconda tranche dell'una tantum di 100 euro ai pensionati, su sollecitazione di alcune organizzazioni sindacali Paolo Pupulin ha predisposto un'interrogazione al presidente Renzo Tondo perché vengano affrontate alcune ingiuste esclusioni.

Il pericolo di distorsioni - spiga il consigliere regionale del PD - deriva dal collegamento con la normativa nazionale che regola la determinazione dell'importo delle prestazioni previdenziali, essendo vigenti diversi limiti di reddito in tema di integrazione al trattamento minimo. Le organizzazioni sindacali hanno chiesto che, in presenza di una maggiorazione di natura elusivamente sociale, si debbano prevedere condizioni di godimento dell'una tantum di natura ragionevolmente omogenee.

In tema di integrazione al trattamento - così ancora Pupulin - vi sono situazioni diverse a seconda che si tratti di pensioni con decorrenza anteriore al primo gennaio 1994, pensioni con decorrenza compresa nell'anno 1994, pensioni con decorrenza successiva al 1994, con limiti a volte molto diversi per il riconoscimento dell'integrazione delle pensioni al minimo, con conseguenti ingiustificate disparità che possono arrivare a penalizzare proprio soggetti a minor reddito, sia individuale sia coniugale.

Di fronte a questo complicato quadro di riferimento, le richieste alla Giunta sono di sapere: - come si è dato corso all'erogazione della prima tranche dell'una tantum di 100 euro cercando di evitare sperequazioni per le diverse situazioni riscontrabili nei trattamenti dei pensionati sociali e di quelli al trattamento minimo; - se si è cercata una soluzione più corretta e più legata ai redditi effettivi; - se si è valutata l'opportunità di trovare una equa soluzione a favore di pensionati in condizioni di effettiva difficoltà, esclusi dall'erogazione della prima tranche dell'una tantum a causa delle anomalie presenti nella normativa nazionale? - se l'aumento potrà almeno con la seconda tranche essere corrisposto pure ai titolari di pensione o assegno sociale, anche se il loro diritto alla prestazione assistenziale non spetti in misura intera.

Pupulin ritiene necessario che, proprio perché la Giunta è impegnata nella definizione delle regole operative per la nuova erogazione, si risolvano in modo corretto le distorsioni che si sono verificate nella gestione della prima tranche.