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PD: Moretton, riforma pasticciata del servizio idrico

14.09.2011
15:07
(ACON) Trieste, 14 set - COM/AB - La Giunta Regionale licenzia un altro ddl pasticciato riguardante la delicata materia della riforma del servizio idrico, la cui gestione vuole essere tolta ai Comuni per essere affidata alle Province.

Innanzitutto - fa presente il capogruppo PD in Consiglio regionale Gianfranco Moretton - va segnalato che tale soluzione proposta dalla Giunta non è giuridicamente attuabile per una serie di aspetti tecnici e operativi.

In primo luogo le reti e gli impianti sono di proprietà dei Comuni; se sarà quindi la Provincia l'ente pubblico che provvederà all'affidamento del servizio essa, in quanto non proprietaria, non potrà giuridicamente concedere in comodato d'uso tali beni al soggetto affidatario del servizio, cioè alla società di gestione.

Il secondo punto è che il ddl proposto non tiene conto degli esiti referendari di giugno che consentono di nuovo gli affidamenti in house. Se saranno dunque le Province a fare gli affidamenti, come potranno queste affidare in house se non sono proprietarie delle reti e degli impianti? Inoltre, tale proposta non solo non salvaguarda gli affidamenti già fatti dagli ATO (Ambito Territoriale Ottimale del Ciclo Idrico Integrato) ai soggetti gestori, ma genera anche una disparità organizzativa e funzionale poiché sono previsti due pesi e due misure tra gli ATO esistenti.

Terzo aspetto: a differenza di quanto previsto per tutti i Comuni che ricadono nei 4 ambiti ottimali regionali, il ddl della Giunta prevede un diverso assetto organizzativo per il solo ATO interregionale del Lemene. Qui, infatti, sarà creato il "Consiglio di bacino", ente dotato di personalità giuridica e composto esclusivamente da Comuni, che esercita tutte le funzioni che attualmente sono in mano alle autorità d'ambito, senza una suddivisione di competenza tra Comuni e Province, che vede queste ultime invece escluse dal servizio idrico.

Questa soluzione, che è anche quella adottata dalla vicina Regione Veneto per tutti gli ATO del suo territorio, è la sola che realmente garantisce ai Comuni di conservare tutte le competenze primarie nelle strategie complessive del servizio idrico integrato e quindi rappresenta l'assetto ottimale che dovrebbe essere adottato per tutti gli ATO Regionali del FVG.

Il gruppo PD fa notare che, in un momento in cui si parla a livello nazionale di abolire tutte le Province, in Friuli Venezia Giulia, per accontentare le richieste della Lega Nord si vuole a tutti i costi attribuire loro nuove competenze in materia di servizio idrico, nonostante le problematiche giuridiche anche legate all'aspetto delicato degli affidamenti.

E ancor di più, in tempi in cui diffusamente si discute di costi della politica, l'assessore all'Ambiente Ciriani anziché pensare alla ristrutturazione dell'attuale composizione degli ATO in FVG, si limita a mantenere una posizione meramente conservatrice.

La proposta del gruppo PD invece è stata quella di una drastica riduzione del numero degli ATO da 4 a 1, con la costituzione di un unico ATO Regionale. Infine, va rilevato che su tale ddl della Giunta non c'è stato alcun assenso da parte dell'ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani), che nel corso dell'ultimo direttivo ha evidenziato un forte disappunto nei confronti di un possibile trasferimento di competenze in materia di servizio idrico a favore delle Province.