PD: Moretton, riforma pasticciata del servizio idrico
(ACON) Trieste, 14 set - COM/AB - La Giunta Regionale licenzia
un altro ddl pasticciato riguardante la delicata materia della
riforma del servizio idrico, la cui gestione vuole essere tolta
ai Comuni per essere affidata alle Province.
Innanzitutto - fa presente il capogruppo PD in Consiglio
regionale Gianfranco Moretton - va segnalato che tale soluzione
proposta dalla Giunta non è giuridicamente attuabile per una
serie di aspetti tecnici e operativi.
In primo luogo le reti e gli impianti sono di proprietà dei
Comuni; se sarà quindi la Provincia l'ente pubblico che
provvederà all'affidamento del servizio essa, in quanto non
proprietaria, non potrà giuridicamente concedere in comodato
d'uso tali beni al soggetto affidatario del servizio, cioè alla
società di gestione.
Il secondo punto è che il ddl proposto non tiene conto degli
esiti referendari di giugno che consentono di nuovo gli
affidamenti in house. Se saranno dunque le Province a fare gli
affidamenti, come potranno queste affidare in house se non sono
proprietarie delle reti e degli impianti? Inoltre, tale proposta
non solo non salvaguarda gli affidamenti già fatti dagli ATO
(Ambito Territoriale Ottimale del Ciclo Idrico Integrato) ai
soggetti gestori, ma genera anche una disparità organizzativa e
funzionale poiché sono previsti due pesi e due misure tra gli ATO
esistenti.
Terzo aspetto: a differenza di quanto previsto per tutti i Comuni
che ricadono nei 4 ambiti ottimali regionali, il ddl della Giunta
prevede un diverso assetto organizzativo per il solo ATO
interregionale del Lemene. Qui, infatti, sarà creato il
"Consiglio di bacino", ente dotato di personalità giuridica e
composto esclusivamente da Comuni, che esercita tutte le funzioni
che attualmente sono in mano alle autorità d'ambito, senza una
suddivisione di competenza tra Comuni e Province, che vede queste
ultime invece escluse dal servizio idrico.
Questa soluzione, che è anche quella adottata dalla vicina
Regione Veneto per tutti gli ATO del suo territorio, è la sola
che realmente garantisce ai Comuni di conservare tutte le
competenze primarie nelle strategie complessive del servizio
idrico integrato e quindi rappresenta l'assetto ottimale che
dovrebbe essere adottato per tutti gli ATO Regionali del FVG.
Il gruppo PD fa notare che, in un momento in cui si parla a
livello nazionale di abolire tutte le Province, in Friuli Venezia
Giulia, per accontentare le richieste della Lega Nord si vuole a
tutti i costi attribuire loro nuove competenze in materia di
servizio idrico, nonostante le problematiche giuridiche anche
legate all'aspetto delicato degli affidamenti.
E ancor di più, in tempi in cui diffusamente si discute di costi
della politica, l'assessore all'Ambiente Ciriani anziché pensare
alla ristrutturazione dell'attuale composizione degli ATO in FVG,
si limita a mantenere una posizione meramente conservatrice.
La proposta del gruppo PD invece è stata quella di una drastica
riduzione del numero degli ATO da 4 a 1, con la costituzione di
un unico ATO Regionale. Infine, va rilevato che su tale ddl della
Giunta non c'è stato alcun assenso da parte dell'ANCI
(Associazione Nazionale Comuni Italiani), che nel corso
dell'ultimo direttivo ha evidenziato un forte disappunto nei
confronti di un possibile trasferimento di competenze in materia
di servizio idrico a favore delle Province.