PD: Codega, allarme povertà, ritornare al reddito di cittadinanza
(ACON) Trieste, 18 set - COM/MPB - Il consigliere regionale del
PD Franco Codega prende lo spunto dall'allarme della Caritas di
Trieste sull'aumento della povertà e dall'appello per un
intervento delle strutture istituzionali non essendo più in grado
di rispondere ai bisogni, per stigmatizzare l'abrogazione del
reddito di cittadinanza (previsto dall'articolo 59 della legge 6
del 2006) da parte del Consiglio regionale all'esordio
dell'attuale maggioranza.
Era una misura sperimentale per l'Italia, ma presente in tutti i
paesi europei, che non solo erogava fondi alle famiglie in
difficoltà ma prendeva in carico ogni situazione familiare con un
progetto personalizzato per uscire dalla situazione di bisogno -
ricorda Codega che ribadisce come tutto ciò sia stato cancellato,
avvertendo che il fenomeno della povertà appariva già chiaro al
convegno di luglio promosso dalle Caritas regionali a Udine.
Ben 43.000 sono le famiglie senza mezzi in Friuli Venezia Giulia
- prosegue Codega. - Un record dovuto ai rigori della crisi
economica di questi ultimi tre anni. Sempre nello stesso convegno
però la Regione aveva avuto modo di presentare le diverse
modalità di intervento, modalità che sono effettivamente
cresciute in questi anni: 76 milioni di euro stanziati nel 2011
per i servizi sociali dei comuni, 15 milioni di euro per il fondo
di solidarietà e carta acquisti. Cifre ragguardevoli che però
evidentemente non appaiono in grado di rispondere appieno alle
aspettative. Sicuramente per il fatto che la povertà è in aumento
e non è sempre facile rispondere a tutti i bisogni. Ma anche
perché - evidenzia Codega - si è scelta la strada della
erogazione di fondi a pioggia che è il modo più sbagliato per
intervenire.
Solo le Caritas puntano ancora a un'opera di "accompagnamento" -
commenta il consigliere PD sollecitando la Regione a tornare sui
suoi passi e a riprendere in mano questa logica di intervento.
E' una logica più dignitosa per le persone, trattate da "persone
in difficoltà" e non da "poveri", più efficace perché
maggiormente in grado di eliminare alla radice le cause della
povertà, e anche più economica, perché ogni famiglia uscita dallo
stato di bisogno non busserà più alle porte dei servizi sociali,
è la considerazione conclusiva di Codega.