UDC: Sasco, le proposte sulla riforma sanitaria
(ACON) Trieste, 19 set - COM/AB - "Fa bene il presidente Tondo
a prendere in considerazione la riduzione del numero delle
Aziende sanitarie nel Friuli Venezia Giulia per limitare i costi
della burocrazia in questo settore, ma ora serve più coraggio
perchè la vera riforma in sanità sta nella revisione e nel
potenziamento del Sistema sanitario territoriale, spesso
dimenticato e trascurato rispetto agli ospedali".
Interviene così il capogruppo UDC in Consiglio regionale, Edoardo
Sasco, in merito al dibattito sulla riforma sanitaria.
"Perseguire l'obiettivo di limitare il numero dei dirigenti e del
personale amministrativo in modo da ricavare risorse per
aumentare il numero dei medici e degli infermieri è senz'altro
positivo, ma limitato e circoscritto, prosegue l'esponente
centrista. Dopo la prima vera riforma del 1994 attuata
dall'allora assessore Fasola, che ha messo in sicurezza l'intero
comparto sanitario della regione intervenendo soprattutto e con
buoni risultati sulla rete ospedaliera, si tratta ora di fare un
salto di qualità e aprire una nuova fase, una seconda riforma
vera, più ampia e complessa, mediante la realizzazione di
un'efficiente e razionale rete sanitaria territoriale conglobante
i Distretti sanitari e i medici di base".
"L'idea - precisa Sasco - è di porre al centro del sistema
sanitario i Distretti, che devono interagire con continuità da un
lato con i medici di base (eventualmente collocati al loro
interno) favorendo e potenziando il loro ruolo, dall'altro con
gli ospedali per limitare l'uso e l'accesso agli interventi e
alle prestazioni più specifiche e quelle di alta
specializzazione."
"Un sistema moderno, razionale e vicino alla gente per spendere
meglio le risorse sempre più contenute, investendo in risorse
umane e infrastrutturali sul territorio e mettendo i Distretti
sanitari in grado di assicurare anche una valida copertura di
tipo specialistico e diagnostico, con orari più estesi degli
attuali".
Per ottenere un risultato concreto e in tempi accettabili, a
giudizio di Sasco non si può prescindere da un valido metodo di
lavoro e il capogruppo UDC formula alcune precise osservazioni:
- La sanità è un argomento troppo delicato e importante per
essere affrontato con superficialità e improvvisazione. Occorre
fare da subito un'analisi approfondita sui veri costi della
sanità regionale, di quelli diretti e indiretti. Prima di
prendere decisioni affrettate, calate dall'alto, si discutano i
costi attuali della sanità e si simulino i risparmi effettivi che
ogni proposta potrebbe dar luogo.
- Sarebbe auspicabile che venisse impostato un percorso-programma
per fasi successive e con tappe intermedie e sperimentali sulle
quali poter intervenire di volta in volta, verificare i risultati
ottenuti e assumere gli eventuali correttivi del caso.
- La sede adatta per fare queste valutazioni é quella della
competente Commissione consiliare, con il coinvolgimento di tutte
le realtà operanti nel settore (medici, operatori sanitari,
sindacati). Dopo di che, la parola tornerebbe alla responsabilità
del Consiglio regionale, in tempi abbastanza veloci e comunque
compatibili con la fine della legislatura.
"Attendiamo fiduciosi gli sviluppi futuri - conclude Sasco -
mentre mi auguro che il presidente Tondo, determinato a imprimere
una svolta per i restanti mesi di questa legislatura, condivida
questo percorso sulla sanità, poiché abbiamo già sperimentato
come le scorciatoie alla fine si rivelino più lunghe della strada
maestra, che è quella del consenso partecipato".