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UDC: Sasco, le proposte sulla riforma sanitaria

19.09.2011
14:11
(ACON) Trieste, 19 set - COM/AB - "Fa bene il presidente Tondo a prendere in considerazione la riduzione del numero delle Aziende sanitarie nel Friuli Venezia Giulia per limitare i costi della burocrazia in questo settore, ma ora serve più coraggio perchè la vera riforma in sanità sta nella revisione e nel potenziamento del Sistema sanitario territoriale, spesso dimenticato e trascurato rispetto agli ospedali".

Interviene così il capogruppo UDC in Consiglio regionale, Edoardo Sasco, in merito al dibattito sulla riforma sanitaria.

"Perseguire l'obiettivo di limitare il numero dei dirigenti e del personale amministrativo in modo da ricavare risorse per aumentare il numero dei medici e degli infermieri è senz'altro positivo, ma limitato e circoscritto, prosegue l'esponente centrista. Dopo la prima vera riforma del 1994 attuata dall'allora assessore Fasola, che ha messo in sicurezza l'intero comparto sanitario della regione intervenendo soprattutto e con buoni risultati sulla rete ospedaliera, si tratta ora di fare un salto di qualità e aprire una nuova fase, una seconda riforma vera, più ampia e complessa, mediante la realizzazione di un'efficiente e razionale rete sanitaria territoriale conglobante i Distretti sanitari e i medici di base".

"L'idea - precisa Sasco - è di porre al centro del sistema sanitario i Distretti, che devono interagire con continuità da un lato con i medici di base (eventualmente collocati al loro interno) favorendo e potenziando il loro ruolo, dall'altro con gli ospedali per limitare l'uso e l'accesso agli interventi e alle prestazioni più specifiche e quelle di alta specializzazione."

"Un sistema moderno, razionale e vicino alla gente per spendere meglio le risorse sempre più contenute, investendo in risorse umane e infrastrutturali sul territorio e mettendo i Distretti sanitari in grado di assicurare anche una valida copertura di tipo specialistico e diagnostico, con orari più estesi degli attuali".

Per ottenere un risultato concreto e in tempi accettabili, a giudizio di Sasco non si può prescindere da un valido metodo di lavoro e il capogruppo UDC formula alcune precise osservazioni:

- La sanità è un argomento troppo delicato e importante per essere affrontato con superficialità e improvvisazione. Occorre fare da subito un'analisi approfondita sui veri costi della sanità regionale, di quelli diretti e indiretti. Prima di prendere decisioni affrettate, calate dall'alto, si discutano i costi attuali della sanità e si simulino i risparmi effettivi che ogni proposta potrebbe dar luogo.

- Sarebbe auspicabile che venisse impostato un percorso-programma per fasi successive e con tappe intermedie e sperimentali sulle quali poter intervenire di volta in volta, verificare i risultati ottenuti e assumere gli eventuali correttivi del caso.

- La sede adatta per fare queste valutazioni é quella della competente Commissione consiliare, con il coinvolgimento di tutte le realtà operanti nel settore (medici, operatori sanitari, sindacati). Dopo di che, la parola tornerebbe alla responsabilità del Consiglio regionale, in tempi abbastanza veloci e comunque compatibili con la fine della legislatura.

"Attendiamo fiduciosi gli sviluppi futuri - conclude Sasco - mentre mi auguro che il presidente Tondo, determinato a imprimere una svolta per i restanti mesi di questa legislatura, condivida questo percorso sulla sanità, poiché abbiamo già sperimentato come le scorciatoie alla fine si rivelino più lunghe della strada maestra, che è quella del consenso partecipato".