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Misto: Rosolen, pdl per sopprimere Erdisu Trieste e Udine

19.09.2011
15:30
(ACON) Trieste, 19 set - COM/RC - "L'Ente regionale per il diritto allo studio universitario (ERDISU) di Trieste e l'Ente regionale per il diritto allo studio universitario (ERDISU) di Udine, istituiti con legge regionale 17 dicembre 1990 n. 55, di seguito indicati anche con il termine Enti, sono soppressi a scadenza di mandato degli attuali Consigli di amministrazione e le relative funzioni sono trasferite alla Regione Friuli Venezia Giulia".

È quanto cita il primo articolo della proposta di legge firmata dalla consigliera regionale Alessia Rosolen (Gruppo misto) con i colleghi Roberto Asquini (Misto), Paolo Ciani (FLI) e Luigi Ferone (Part. Pens), volta a eliminare due contenitori ritenuti superflui.

Questa Regione - spiga la Rosolen - aveva intrapreso un percorso di rafforzamento dei diritti degli studenti e di contestuale razionalizzazione delle risorse destinate al nostro sistema universitario regionale, che ho personalmente avviato e seguito da assessore all'Università: ritengo che quel percorso vada ripreso e portato avanti con coraggio, quel coraggio che all'epoca mancò ai consiglieri regionali sia triestini che udinesi.

Forse non tutti sanno - precisa la consigliera - che attualmente gli Erdisu sono gestiti interamente da personale regionale utilizzando risorse della Regione. Non si comprende, pertanto, perché la Regione non dovrebbe poter gestire direttamente i due Enti, senza dover ricorrere a sovrastrutture che comportano due Consigli di amministrazione e relativi costi. Oltretutto, con la soppressione dei due Enti il personale attualmente impiegato rimarrà come allo stato attuale, sempre in capo alla Regione.

Per questo motivo - sottolinea Alessia Rosolen - non ritengo sufficiente, per dare risposta alla richiesta di semplificazione e miglioramento dei servizi erogati, l'ipotesi di unificare i due Erdisu perché anche uno solo sarebbe superfluo.

Nessun timore per gli studenti - rassicura infine - visto che il loro ruolo sarà rafforzato all'interno di un Comitato regionale chiamato a coordinare gli interventi.