PD: Moretton, legge sulla montagna un'altra riforma fallita
(ACON) Trieste, 20 set - COM/AB - I sindaci del centro
sinistra delle aree montane si sono incontrati con il capogruppo
del PD in Consiglio regionale, Gianfranco Moretton e i
consiglieri Della Mea, Iacop, Marsilio e Tesini, assieme al
responsabile regionale enti locali del PD Vittorino Boem, per
esaminare il disegno di legge approvato dalla V Commissione
consiliare riguardante la riforma delle Comunità montane.
Le valutazioni e i giudizi emersi sul provvedimento sono stati
molto critici perché vedono prevaricare l'autonomia dei sindaci
nella scelta degli amministratori straordinari delle Unioni dei
Comuni in quanto questi, di fatto, con la riforma saranno
nominati direttamente dal presidente della Regione, mettendo in
luce la precisa volontà di voler continuare la gestione
commissariale delle ex Comunità montane.
Inoltre, grande preoccupazione è stata manifestata per i costi
della riforma stessa, che saranno superiori a quelli precedenti e
a carico dei sindaci dei Comuni, continuando la già pesante lunga
lista degli oneri che graveranno sugli enti locali.
Tondo e Garlatti - afferma Moretton - ancora una volta dimostrano
di aver fallito sul piano delle riforme poiché non sono riusciti
a coordinare né un piano di riordini strutturali per far fronte
alla crisi economica in atto, né a realizzare un disegno organico
adeguato che innovi le istituzioni.
La proposta di legge per le Unioni dei Comuni è l'ennesima
riprova che senza una progettualità appropriata non si fa altro
che danneggiare i cittadini con gravi disservizi e inefficienze.
Una pseudo riforma che, tra l'altro, richiederà tempi lunghissimi
prima di essere applicata, consentirà a Tondo di promuovere
demagogicamente uno spot, non avrà effettiva concretezza fino
alle prossime elezioni regionali e subito dopo evidenzierà tutte
le sue lacune per l'impossibilità di sostenerne gli eccessivi
costi.
Tondo - afferma Moretton - da un lato predica la
razionalizzazione dei costi della politica, ma dall'altro, quando
si richiedono azioni concrete, come un provetto prestigiatore
raddoppia gli organismi, che nel caso specifico passano da 4
Comunità a 9 Unioni, con 9 presidenti, 9 vicepresidenti e 9
direttori generali.
Un fulgido esempio di spreco e di spregio di fronte ai sindaci -
conclude Moretton - che non hanno intenzione di accettare di
applicare una legge che è a tutti gli effetti una legge vergogna,
perché incapace di risolvere i tanti problemi della montagna
arrivando, se necessario, anche alla disobbedienza civile. I
sindaci del centro sinistra, per questi motivi, hanno concordato
con il Gruppo consiliare regionale del PD una serie di iniziative
che consentano di portare modifiche sostanziali alla cosiddetta
legge di riforma, prima della sua approvazione da parte del
Consiglio regionale, che la discuterà alla fine di settembre.