News


PD: Moretton, legge sulla montagna un'altra riforma fallita

20.09.2011
12:51
(ACON) Trieste, 20 set - COM/AB - I sindaci del centro sinistra delle aree montane si sono incontrati con il capogruppo del PD in Consiglio regionale, Gianfranco Moretton e i consiglieri Della Mea, Iacop, Marsilio e Tesini, assieme al responsabile regionale enti locali del PD Vittorino Boem, per esaminare il disegno di legge approvato dalla V Commissione consiliare riguardante la riforma delle Comunità montane.

Le valutazioni e i giudizi emersi sul provvedimento sono stati molto critici perché vedono prevaricare l'autonomia dei sindaci nella scelta degli amministratori straordinari delle Unioni dei Comuni in quanto questi, di fatto, con la riforma saranno nominati direttamente dal presidente della Regione, mettendo in luce la precisa volontà di voler continuare la gestione commissariale delle ex Comunità montane.

Inoltre, grande preoccupazione è stata manifestata per i costi della riforma stessa, che saranno superiori a quelli precedenti e a carico dei sindaci dei Comuni, continuando la già pesante lunga lista degli oneri che graveranno sugli enti locali.

Tondo e Garlatti - afferma Moretton - ancora una volta dimostrano di aver fallito sul piano delle riforme poiché non sono riusciti a coordinare né un piano di riordini strutturali per far fronte alla crisi economica in atto, né a realizzare un disegno organico adeguato che innovi le istituzioni.

La proposta di legge per le Unioni dei Comuni è l'ennesima riprova che senza una progettualità appropriata non si fa altro che danneggiare i cittadini con gravi disservizi e inefficienze. Una pseudo riforma che, tra l'altro, richiederà tempi lunghissimi prima di essere applicata, consentirà a Tondo di promuovere demagogicamente uno spot, non avrà effettiva concretezza fino alle prossime elezioni regionali e subito dopo evidenzierà tutte le sue lacune per l'impossibilità di sostenerne gli eccessivi costi.

Tondo - afferma Moretton - da un lato predica la razionalizzazione dei costi della politica, ma dall'altro, quando si richiedono azioni concrete, come un provetto prestigiatore raddoppia gli organismi, che nel caso specifico passano da 4 Comunità a 9 Unioni, con 9 presidenti, 9 vicepresidenti e 9 direttori generali.

Un fulgido esempio di spreco e di spregio di fronte ai sindaci - conclude Moretton - che non hanno intenzione di accettare di applicare una legge che è a tutti gli effetti una legge vergogna, perché incapace di risolvere i tanti problemi della montagna arrivando, se necessario, anche alla disobbedienza civile. I sindaci del centro sinistra, per questi motivi, hanno concordato con il Gruppo consiliare regionale del PD una serie di iniziative che consentano di portare modifiche sostanziali alla cosiddetta legge di riforma, prima della sua approvazione da parte del Consiglio regionale, che la discuterà alla fine di settembre.