GM: Ciani e Rosolen, proposte per ridurre costi politica
(ACON) Trieste, 21 set - COM/AB - Eliminazione dei vitalizi di
consiglieri e assessori regionali e riduzione del numero dei
consiglieri regionali da 59 a 32. Questi i contenuti di due
progetti di legge presentati alla vigilia del tavolo regionale
sul taglio ai costi della politica dai consiglieri regionali del
Gruppo Misto Paolo Ciani (Fli) e Alessia Rosolen (Un'Altra
Regione).
"L'eliminazione dei vitalizi ha l'obiettivo di porre il Friuli
Venezia Giulia in linea con altre Regioni d'Italia - sostiene
Paolo Ciani - e va incontro alla richiesta pressante che
cittadini e opinione pubblica indirizzano ai palazzi della
politica. E' aberrante che, in un quadro così delicato, l'aver
servito le istituzioni anche solo per 5 anni garantisca una
rendita vitalizia, compresa la reversibilità per il coniuge".
"Basta pensare - precisa il coordinatore regionale di Futuro e
Libertà - che in Friuli Venezia Giulia, a 40 anni
dall'istituzione del vitalizio, solo tre posizioni sono andate a
chiudersi. Il rischio, per il Friuli Venezia Giulia in
particolare, è che si alimenti in maniera incontrollabile la
spesa che la Regione dovrà affrontare negli anni per mantenere in
piedi questo sistema previdenziale, che nel giro di qualche anno
potrebbe rappresentare la principale voce di spesa per le casse
regionali, diventando finanziariamente insostenibile".
Vi è la consapevolezza della difficoltà di arrivare a una
revisione dello statuto regionale attraverso i complessi
procedimenti previsti per la revisione di una legge
costituzionale, "ma c'è la volontà di dare un segnale - afferma
la consigliera Alessia Rosolen - che ponga il Friuli Venezia
Giulia in linea con la legislazione nazionale sul tema del numero
dei consiglieri regionali".
"Se regioni che per territorio e numero di abitanti sono molto
simili alla nostra, come Liguria o Marche, possono essere
governate con 30 consiglieri, non si comprende perché non ce la
possa fare il Friuli Venezia Giulia. Chi utilizza la specialità
regionale per opporsi a questa riduzione - sostiene Alessia
Rosolen - fa un danno alla specialità stessa, che da prerogativa
di autonomia diviene strumento per difendere uno status quo
difficilmente sostenibile alla luce dei profondi mutamenti
maturati nella società e nella percezione che i cittadini hanno
del governo del territorio e dei suoi rappresentanti".
L'opera legislativa dei due consiglieri non si fermerà ai
provvedimenti già presentati - tra cui si ricorda quello per la
soppressione degli Erdisu - ma proseguirà nei prossimi giorni con
una serie di proposte: l'abolizione delle Province e il
trasferimento delle funzioni ai Comuni e alle Regioni, previa
intesa con i Comuni stessi. L'obbligo di associazione dei servizi
per i Comuni sotto i 5000 abitanti; passaggio a un'unica Ater
regionale e a un solo Ente fieristico regionale.