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CR: comunicazioni programmatiche Tondo, il dibattito (4)

27.09.2011
15:13
(ACON) Trieste, 27 set - MPB - Franco Brussa (PD) ha posto l'accento su debito, costi della politica e riforma amministrativa, specialità, per sottolineare che il presidente della Regione ha il dovere politico di attuare, anche modificandolo, il proprio programma senza aver bisogno di essere sollecitato in questo. E ricordando, fra i tanti interventi indicati e che non hanno avuto seguito, la mancata creazione di una società pubblico-privato successiva alla soppressione dell'IRFoP, ha anche evidenziato come in merito alla riforma amministrativa le parole usate siano ora le stesse della presentazione del programma di governo, segno che finora, in questi tre anni, nulla è stato fatto. Ci vuole responsabilità, ha incalzato Brussa ricordando che non si fa nessuna riforma senza il consenso dei dipendenti pubblici: oggi la Giunta è riuscita a far perdere specialità e ruolo ai sindacati e ai dipendenti regionali. Infine un appello a recuperare il ruolo internazionale del Friuli Venezia Giulia, che a causa di incompetenze e distrazioni è emarginata: senza ruolo internazionale - è l'avvertimento finale - non ci sarà nessuna specialità.

La richiesta di parere all'Aula sulle riflessioni del presidente Tondo suona come una richiesta di tenuta della sua maggioranza - per Sergio Lupieri (PD) - che si è soffermato soprattutto sui temi della sanità: dichiarazioni che spiacciono nel metodo e che di fatto smentiscono l'assessore Kosic riguardo la riforma; qui si annuncia un'azienda unica regionale, sul modello delle Marche, ma non ci si può basare sul toto aziende, vanno analizzati i bisogni e bisogna ragionare per obiettivi - ha esortato Lupieri dicendo che è stato distrutto, per ideologia e senza chiedere il contributo degli operatori, il sistema di governo della sanità della nostra regione che era stato indicato come un modello, in termini di qualità e sostenibilità. L'azienda unica rischia di allontanare sanità e sistema sociale dal territorio, perché con l'abolizione delle aziende gli enti più vicini al cittadino diventano i 19 distretti, con il rischio che essi prendano di fatto il posto delle attuali cinque aziende.

Roberto Antonaz (SA-PRC), considerando coraggiosa e condividendo la proposta dell'azienda sanitaria unica, perchè lo spezzettamento del territorio impedisce la programmazione, si è detto preoccupato per la riduzione dell'IRAP, che invece andrebbe aumentata in un momento in cui si chiedono sacrifici a tutti. Quanto ai privilegi della classe politica, essa non è l'unica casta, ma l'avversione verso di essa è iniziata con i cambiamenti nei sistemi elettorali. I cittadini vedono nella classe politica dei mestieranti, chi si fan largo con metodi illeciti e non democratici. Va data risposta a questo sentimento. Noi sappiamo il tempo che dedichiamo al nostro lavoro, ma occorre trasparenza e sincerità, ha concluso Antonaz invitando a fare una legge che leghi l'indennità a figure che non siano i parlamentari e che da subito faccia passare al sistema contributivo sul vitalizio: se non si fa è perché non si vuole.

(segue)