CR: comunicazioni programmatiche Tondo, il dibattito (4)
(ACON) Trieste, 27 set - MPB - Franco Brussa (PD) ha posto
l'accento su debito, costi della politica e riforma
amministrativa, specialità, per sottolineare che il presidente
della Regione ha il dovere politico di attuare, anche
modificandolo, il proprio programma senza aver bisogno di essere
sollecitato in questo. E ricordando, fra i tanti interventi
indicati e che non hanno avuto seguito, la mancata creazione di
una società pubblico-privato successiva alla soppressione
dell'IRFoP, ha anche evidenziato come in merito alla riforma
amministrativa le parole usate siano ora le stesse della
presentazione del programma di governo, segno che finora, in
questi tre anni, nulla è stato fatto. Ci vuole responsabilità, ha
incalzato Brussa ricordando che non si fa nessuna riforma senza
il consenso dei dipendenti pubblici: oggi la Giunta è riuscita a
far perdere specialità e ruolo ai sindacati e ai dipendenti
regionali. Infine un appello a recuperare il ruolo internazionale
del Friuli Venezia Giulia, che a causa di incompetenze e
distrazioni è emarginata: senza ruolo internazionale - è
l'avvertimento finale - non ci sarà nessuna specialità.
La richiesta di parere all'Aula sulle riflessioni del presidente
Tondo suona come una richiesta di tenuta della sua maggioranza -
per Sergio Lupieri (PD) - che si è soffermato soprattutto sui
temi della sanità: dichiarazioni che spiacciono nel metodo e che
di fatto smentiscono l'assessore Kosic riguardo la riforma; qui
si annuncia un'azienda unica regionale, sul modello delle Marche,
ma non ci si può basare sul toto aziende, vanno analizzati i
bisogni e bisogna ragionare per obiettivi - ha esortato Lupieri
dicendo che è stato distrutto, per ideologia e senza chiedere il
contributo degli operatori, il sistema di governo della sanità
della nostra regione che era stato indicato come un modello, in
termini di qualità e sostenibilità. L'azienda unica rischia di
allontanare sanità e sistema sociale dal territorio, perché con
l'abolizione delle aziende gli enti più vicini al cittadino
diventano i 19 distretti, con il rischio che essi prendano di
fatto il posto delle attuali cinque aziende.
Roberto Antonaz (SA-PRC), considerando coraggiosa e condividendo
la proposta dell'azienda sanitaria unica, perchè lo
spezzettamento del territorio impedisce la programmazione, si è
detto preoccupato per la riduzione dell'IRAP, che invece andrebbe
aumentata in un momento in cui si chiedono sacrifici a tutti.
Quanto ai privilegi della classe politica, essa non è l'unica
casta, ma l'avversione verso di essa è iniziata con i cambiamenti
nei sistemi elettorali. I cittadini vedono nella classe politica
dei mestieranti, chi si fan largo con metodi illeciti e non
democratici. Va data risposta a questo sentimento. Noi sappiamo
il tempo che dedichiamo al nostro lavoro, ma occorre trasparenza
e sincerità, ha concluso Antonaz invitando a fare una legge che
leghi l'indennità a figure che non siano i parlamentari e che da
subito faccia passare al sistema contributivo sul vitalizio: se
non si fa è perché non si vuole.
(segue)