CR: comunicazioni programmatiche Tondo, il dibattito (3)
(ACON) Trieste, 27 set - RC - Comunicazioni
politico-programmatiche del presidente della Regione, Renzo
Tondo, all'Aula. A seguire, il dibattito a cui ha dato il via il
capogruppo del PD, Gianfranco Moretton, che le ha subito definite
tardive.
Poiché si tratta di progetti importanti - ha esordito Moretton -
non sono realizzabili nel limitato tempo che resta a questa
legislatura. Moretton ha, quindi, accusato la Giunta di essersi
sottomessa al Governo pagando il fondo perequativo per un
federalismo fiscale che già si sapeva non realizzabile. Sulla
riduzione da 59 a 48 dei consiglieri regionali, Moretton ha fatto
presente che già a ottobre 2010 il PD aveva depositato tre
proposte di legge in tal senso, tra cui una legge voto, ma
giacciono ancora disattese. Che Tondo venga in Aula il 3 ottobre
prossimo comunichi che quella legge voto è prioritaria, allora sì
che le sue dichiarazioni saranno credibili. Sull'ammodernamento
della A4, Moretton ha espresso grossi dubbi. La riduzione di un
punto dell'Irap per la Regione significherà una perdita piccola,
che non può essere considerata la causa del mancato sostegno alla
competitività delle imprese. Non si è fatta la promessa
sburocratizzazione della macchina amministrativa, così come non
sono state cancellate le Comunità montane. Per la sanità, se per
Udine, Trieste e Gorizia si è confermata l'ASS unica, per
Pordenone si vogliono uccidere gli ospedali di rete. La manovra
potrebbe celare il desiderio di recuperare 200 milioni di euro
dalla sanità licenziando nel tempo 3.000 dipendenti del comparto.
C'è buona politica - ha proseguito Bruno Zvech (PD) - quando c'è
credibilità, e non c'è modo di essere credibili se i politici non
agiscono per primi. I consiglieri non vanno ridotti solo perché
così si contengono i costi, ma perché non servono più tante
persone per governare. Ma anche una riduzione eccessiva sarebbe
sbagliata. Se per alcuni annunci di Tondo manca il tempo e altri
hanno già le leggi di riferimento per dar loro seguito, questo
punto è fattibile da subito: che si porti in Commissione
velocemente la proposta di riduzione, visto che è avallata dal
presidente e dunque dalla sua maggioranza, poi si venga in Aula e
si legiferi entro novembre, così il Parlamento avrà modo di
discuterla prima di Natale. Zvech trova, poi, la riforma
sanitaria affrettata. Infine, se la Regione è bene tenga a sé la
regia e la gestione della sanità, delle infrastrutture e degli
investimenti, nonché la pianificazione territoriale, non c'è
ragione perché debba mantenere tutto il resto, oltretutto si
eliminerebbero le tante piccole richieste di soldi qua e là ad
ogni Finanziaria.
Igor Kocijancic (SA-PRC) ha apprezzato che il presidente Tondo
abbia chiesto il voto dell'Aula alle sue dichiarazioni altrimenti
- ha detto - non ci sarebbe nessuna ricaduta pratica. Si è, però,
detto contrario alla legge voto per ridurre i consiglieri
regionali a 48: si tratta di un numero che non risponde alla
realtà perché significa immaginare già un bipartitismo perfetto
che porterebbe all'esclusione di molti dei consiglieri oggi
presenti in Aula e che lavorano per il bene della regione. Non è
giusto invocare la storia dei costi della politica per nascondere
altre cose che poco hanno a che vedere con un assetto
democratico. La proliferazione di progetti di legge e di
dichiarazioni sui giornali non sottintendono una reale volontà di
arrivare ad abbattere i costi; per farlo veramente basterebbe
agire sulle indennità e sui vitalizi, senza tirare in ballo leggi
voto.
(foto - immagini tv)
(segue)