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CR: comunicazioni programmatiche Tondo, il dibattito (3)

27.09.2011
15:12
(ACON) Trieste, 27 set - RC - Comunicazioni politico-programmatiche del presidente della Regione, Renzo Tondo, all'Aula. A seguire, il dibattito a cui ha dato il via il capogruppo del PD, Gianfranco Moretton, che le ha subito definite tardive.

Poiché si tratta di progetti importanti - ha esordito Moretton - non sono realizzabili nel limitato tempo che resta a questa legislatura. Moretton ha, quindi, accusato la Giunta di essersi sottomessa al Governo pagando il fondo perequativo per un federalismo fiscale che già si sapeva non realizzabile. Sulla riduzione da 59 a 48 dei consiglieri regionali, Moretton ha fatto presente che già a ottobre 2010 il PD aveva depositato tre proposte di legge in tal senso, tra cui una legge voto, ma giacciono ancora disattese. Che Tondo venga in Aula il 3 ottobre prossimo comunichi che quella legge voto è prioritaria, allora sì che le sue dichiarazioni saranno credibili. Sull'ammodernamento della A4, Moretton ha espresso grossi dubbi. La riduzione di un punto dell'Irap per la Regione significherà una perdita piccola, che non può essere considerata la causa del mancato sostegno alla competitività delle imprese. Non si è fatta la promessa sburocratizzazione della macchina amministrativa, così come non sono state cancellate le Comunità montane. Per la sanità, se per Udine, Trieste e Gorizia si è confermata l'ASS unica, per Pordenone si vogliono uccidere gli ospedali di rete. La manovra potrebbe celare il desiderio di recuperare 200 milioni di euro dalla sanità licenziando nel tempo 3.000 dipendenti del comparto.

C'è buona politica - ha proseguito Bruno Zvech (PD) - quando c'è credibilità, e non c'è modo di essere credibili se i politici non agiscono per primi. I consiglieri non vanno ridotti solo perché così si contengono i costi, ma perché non servono più tante persone per governare. Ma anche una riduzione eccessiva sarebbe sbagliata. Se per alcuni annunci di Tondo manca il tempo e altri hanno già le leggi di riferimento per dar loro seguito, questo punto è fattibile da subito: che si porti in Commissione velocemente la proposta di riduzione, visto che è avallata dal presidente e dunque dalla sua maggioranza, poi si venga in Aula e si legiferi entro novembre, così il Parlamento avrà modo di discuterla prima di Natale. Zvech trova, poi, la riforma sanitaria affrettata. Infine, se la Regione è bene tenga a sé la regia e la gestione della sanità, delle infrastrutture e degli investimenti, nonché la pianificazione territoriale, non c'è ragione perché debba mantenere tutto il resto, oltretutto si eliminerebbero le tante piccole richieste di soldi qua e là ad ogni Finanziaria.

Igor Kocijancic (SA-PRC) ha apprezzato che il presidente Tondo abbia chiesto il voto dell'Aula alle sue dichiarazioni altrimenti - ha detto - non ci sarebbe nessuna ricaduta pratica. Si è, però, detto contrario alla legge voto per ridurre i consiglieri regionali a 48: si tratta di un numero che non risponde alla realtà perché significa immaginare già un bipartitismo perfetto che porterebbe all'esclusione di molti dei consiglieri oggi presenti in Aula e che lavorano per il bene della regione. Non è giusto invocare la storia dei costi della politica per nascondere altre cose che poco hanno a che vedere con un assetto democratico. La proliferazione di progetti di legge e di dichiarazioni sui giornali non sottintendono una reale volontà di arrivare ad abbattere i costi; per farlo veramente basterebbe agire sulle indennità e sui vitalizi, senza tirare in ballo leggi voto.

(foto - immagini tv)

(segue)