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CR: comunicazioni programmatiche Tondo, il dibattito (6)

27.09.2011
18:26
(ACON) Trieste, 27 set - RC - A Stefano Pustetto (SA-SEL), il discorso del presidente è sembrato un programma elettorale e i programmi elettorali - ha detto - si sa, poi non vengono attuati. Ecco che Tondo ha fatto mere enunciazioni su problemi che però erano presenti anche a inizio legislatura e dopo 3 anni vengono riproposti. Ciò la dice lunga su cosa si sia fatto fino a oggi, si veda con il commissariamento delle Comunità montane e con il problema dell'immigrazione, mai veramente affrontato. Sui costi della politica si è fatta solo demagogia perché non basta calare il numero dei consiglieri, ma togliere loro i privilegi ovvero i vitalizi: che un consigliere abbia ciò per cui ha pagato, come tutti i lavoratori. Scegliere di accorpare le ASS è poi un rischio: la Regione Marche sta già tornando indietro su questa scelta.

Il capogruppo dei Cittadini, Stefano Alunni Barbarossa, ha fatto presente che nel programma elettorale 2008 dei Cittadini già erano previste, per abbattere i costi della politica, le soluzioni oggi proposte. La riduzione del numero dei consiglieri va bene, ma garantendo un'equa rappresentanza del territorio; i vitalizi vanno aboliti dalla prossima legislatura; le indennità di fine mandato vanno trattate fuori dal bilancio del Consiglio regionale; la diminuzione di un punto dell'Irap va bene, anche perché era già stata annunciata. Sono invece mancate completamente parole sulle dure conseguenze, per il Friuli Venezia Giulia, dal patto di stabilità con il Governo.

Le tre linee di indirizzo che Tondo ha dato vanno verso la chiarezza, invece, per Antonio Pedicini (Pdl), che si è detto meravigliato delle accuse dell'opposizione. Sulla riforma istituzionale e di governo non ha firmato nessuna proposta di legge in merito perchè convinto non si possa aprire un dibattito sui termini della rappresentanza partendo dal numero dei consiglieri. Posto che si trovino gli obiettivi, anche da condividere, va deciso il percorso, ovvero come portare avanti il confronto. Dobbiamo dire da dove vogliamo trovare i soldi per fare politica - ha aggiunto - visto che non c'è più il sostegno dai partiti. Faremo come negli USA, ovvero con le fondazioni e con le donazioni dei sostenitori, ma saremo sicuramente meno liberi di agire di come siamo oggi perchè saremmo legati a chi ci ha aiutati.

(segue)