CR: comunicazioni programmatiche Tondo, il dibattito (6)
(ACON) Trieste, 27 set - RC - A Stefano Pustetto (SA-SEL), il
discorso del presidente è sembrato un programma elettorale e i
programmi elettorali - ha detto - si sa, poi non vengono attuati.
Ecco che Tondo ha fatto mere enunciazioni su problemi che però
erano presenti anche a inizio legislatura e dopo 3 anni vengono
riproposti. Ciò la dice lunga su cosa si sia fatto fino a oggi,
si veda con il commissariamento delle Comunità montane e con il
problema dell'immigrazione, mai veramente affrontato. Sui costi
della politica si è fatta solo demagogia perché non basta calare
il numero dei consiglieri, ma togliere loro i privilegi ovvero i
vitalizi: che un consigliere abbia ciò per cui ha pagato, come
tutti i lavoratori. Scegliere di accorpare le ASS è poi un
rischio: la Regione Marche sta già tornando indietro su questa
scelta.
Il capogruppo dei Cittadini, Stefano Alunni Barbarossa, ha fatto
presente che nel programma elettorale 2008 dei Cittadini già
erano previste, per abbattere i costi della politica, le
soluzioni oggi proposte. La riduzione del numero dei consiglieri
va bene, ma garantendo un'equa rappresentanza del territorio; i
vitalizi vanno aboliti dalla prossima legislatura; le indennità
di fine mandato vanno trattate fuori dal bilancio del Consiglio
regionale; la diminuzione di un punto dell'Irap va bene, anche
perché era già stata annunciata. Sono invece mancate
completamente parole sulle dure conseguenze, per il Friuli
Venezia Giulia, dal patto di stabilità con il Governo.
Le tre linee di indirizzo che Tondo ha dato vanno verso la
chiarezza, invece, per Antonio Pedicini (Pdl), che si è detto
meravigliato delle accuse dell'opposizione. Sulla riforma
istituzionale e di governo non ha firmato nessuna proposta di
legge in merito perchè convinto non si possa aprire un dibattito
sui termini della rappresentanza partendo dal numero dei
consiglieri. Posto che si trovino gli obiettivi, anche da
condividere, va deciso il percorso, ovvero come portare avanti il
confronto. Dobbiamo dire da dove vogliamo trovare i soldi per
fare politica - ha aggiunto - visto che non c'è più il sostegno
dai partiti. Faremo come negli USA, ovvero con le fondazioni e
con le donazioni dei sostenitori, ma saremo sicuramente meno
liberi di agire di come siamo oggi perchè saremmo legati a chi ci
ha aiutati.
(segue)