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Pens: Ferone, sui farmaci salvavita si trovi un accordo

28.09.2011
14:49
(ACON) Trieste, 28 set - COM/AB - La risposta che l'Assessore Kosic ha dato alla mia interrogazione sui rapporti fra Federfarma e Regione, che ha avuto come appendice il blocco di tre giorni del servizio CUP gestito gratuitamente dalle farmacie triestine - ha dichiarato il consigliere regionale del Partito Pensionati, Luigi Ferone - non affronta il problema reale dei rapporti con Federfarma, che ritengo inutilmente conflittuali. La ricerca di un punto di incontro è indispensabile - ha sottolineato Ferone - le farmacie sono diffuse capillarmente sul territorio e possono svolgere un ruolo ancora più importante di quello attuale, dando risposte immediate e concrete ai cittadini della nostra regione. Il motivo vero del contendere è il costo che graverebbe sulla Regione per quanto concerne la distribuzione dei farmaci salvavita, indispensabili ai pazienti che si trovano in assistenza domiciliare, residenziale e semi-residenziale - ha proseguito Ferone. Da tempo i farmacisti chiedono di poter vendere i farmaci salvavita di nuova generazione, medicinali gratuiti che servono a curare malattie molto gravi, per dare un servizio più immediato ai cittadini e per rispondere meglio alle esigenze degli stessi. Questa soluzione sarebbe estremamente positiva perché eviterebbe gravosi spostamenti degli utenti interessati - ha proseguito il rappresentante del Partito Pensionati - che, per ritirare questi farmaci, sono costretti a recarsi presso i Distretti sanitari che, fra l'altro, nei giorni festivi sono chiusi. Il direttore dell'ASS n.6 di Pordenone ha già firmato, a marzo 2011, un accordo in questo senso con Federfarma.

Ritengo, come rappresentante del Partito Pensionati, che in questo braccio di ferro tra Regione e Federfarma a rimetterci, alla fine, saranno i cittadini. Per questo ritengo insoddisfacente la risposta di Kosic, che non chiarisce le sue intenzioni e che lascia perplessi circa l'effettiva volontà della Regione di risolvere finalmente questo annoso problema. È da escludersi che qualsiasi accordo Regione-Federfarma comporti un ticket a carico degli utenti - ha concluso Ferone - perché sarebbe davvero una beffa, ed è proprio per questo che ritengo che debba essere fatto ogni sforzo da Regione e Federfarma per trovare un punto d'incontro e dissolvere le residue problematicità relative ai costi del coinvolgimento delle farmacie alla distribuzione dei farmaci salvavita, nell'interesse dei cittadini a cui, indubbiamente, Regione e Federfama devono tendere.