Pens: Ferone, sui farmaci salvavita si trovi un accordo
(ACON) Trieste, 28 set - COM/AB - La risposta che l'Assessore
Kosic ha dato alla mia interrogazione sui rapporti fra Federfarma
e Regione, che ha avuto come appendice il blocco di tre giorni
del servizio CUP gestito gratuitamente dalle farmacie triestine -
ha dichiarato il consigliere regionale del Partito Pensionati,
Luigi Ferone - non affronta il problema reale dei rapporti con
Federfarma, che ritengo inutilmente conflittuali.
La ricerca di un punto di incontro è indispensabile - ha
sottolineato Ferone - le farmacie sono diffuse capillarmente sul
territorio e possono svolgere un ruolo ancora più importante di
quello attuale, dando risposte immediate e concrete ai cittadini
della nostra regione.
Il motivo vero del contendere è il costo che graverebbe sulla
Regione per quanto concerne la distribuzione dei farmaci
salvavita, indispensabili ai pazienti che si trovano in
assistenza domiciliare, residenziale e semi-residenziale - ha
proseguito Ferone. Da tempo i farmacisti chiedono di poter
vendere i farmaci salvavita di nuova generazione, medicinali
gratuiti che servono a curare malattie molto gravi, per dare un
servizio più immediato ai cittadini e per rispondere meglio alle
esigenze degli stessi.
Questa soluzione sarebbe estremamente positiva perché eviterebbe
gravosi spostamenti degli utenti interessati - ha proseguito il
rappresentante del Partito Pensionati - che, per ritirare questi
farmaci, sono costretti a recarsi presso i Distretti sanitari
che, fra l'altro, nei giorni festivi sono chiusi.
Il direttore dell'ASS n.6 di Pordenone ha già firmato, a marzo
2011, un accordo in questo senso con Federfarma.
Ritengo, come rappresentante del Partito Pensionati, che in
questo braccio di ferro tra Regione e Federfarma a rimetterci,
alla fine, saranno i cittadini. Per questo ritengo
insoddisfacente la risposta di Kosic, che non chiarisce le sue
intenzioni e che lascia perplessi circa l'effettiva volontà della
Regione di risolvere finalmente questo annoso problema.
È da escludersi che qualsiasi accordo Regione-Federfarma comporti
un ticket a carico degli utenti - ha concluso Ferone - perché
sarebbe davvero una beffa, ed è proprio per questo che ritengo
che debba essere fatto ogni sforzo da Regione e Federfarma per
trovare un punto d'incontro e dissolvere le residue
problematicità relative ai costi del coinvolgimento delle
farmacie alla distribuzione dei farmaci salvavita, nell'interesse
dei cittadini a cui, indubbiamente, Regione e Federfama devono
tendere.