PD: Brandolin, sempre ioncerto futuro Terex di Monfalcone
(ACON) Trieste, 28 set - COM/AB - Una richiesta al ministero
per una Cigs di 24 mesi e il riassorbimento di almeno parte del
personale attualmente in forza: queste le due strade che la
Regione comunica essere state prese in considerazione sul futuro
della Terex, l'azienda che ha tutte le intenzioni (come
comunicato alla organizzazioni sindacali) di cessare l'attività a
Monfalcone.
Lo evidenzia il consigliere regionale del PD Giorgio Brandolin,
che lamenta però l'assenza di risposte alla sua sollecitazione di
creare un tavolo di lavoro specifico per la situazione che, in
altre occasioni (vedi la crisi ultima nel distretto pordenonese
del mobile), è stato attivato come strumento di analisi e
discussione con gli attori del sistema e istituzionali, Regione
inclusa, anche perché nel caso Terex sono a rischio un centinaio
di famiglie che si trovano, di punto in bianco, senza stipendio.
L'assessore al Commercio e al Lavoro, rende noto Brandolin, ha
comunicato che "sono in corso trattative tra le parti in vista di
una possibile richiesta al ministero del Lavoro di Cigs per
cessazione di attività per 24 mesi, previa sottoscrizione di un
apposito accordo governativo. Nell'ambito del piano di gestione
delle eccedenze, necessario per la stipula di tale accordo, sono
in corso contatti con alcune imprese del territorio in vista del
possibile assorbimento di almeno parte del personale attualmente
in forza al sito di Monfalcone della Terex".
Nella risposta si specifica che "in sede di tavolo regionale di
concertazione, l'Amministrazione regionale ha condiviso con le
parti sociali l'estensione al 31 dicembre 2012 dell'efficacia dei
Piani di gestione di tutte le situazioni di gravi difficoltà
occupazionale dichiarate". Quanto all'indotto, spesso escluso
dalla vigente normativa di Cigs, "l'amministrazione regionale ha
appena condiviso con le parti sociali l'aumento delle ore di Cig
in deroga utilizzabili nel 2011".
E per Monfalcone? La Regione parla di piani regionali e
provinciali di fronteggiamento della situazioni di crisi,
interventi a difesa del reddito dei lavoratori come Cigs e Lsu,
la riqualificazione professionale, e altri provvedimenti di cui
già si sapeva e che sono comunque di valenza regionale.
La mia interrogazione - conclude Brandolin - era invece chiara:
chiedevo di attivare un tavolo tra Regione, Comune, sindacati per
analizzare specificatamente la situazione monfalconese. Quindi mi
sono dichiarato per niente soddisfatto della risposta, e già da
ora sono pronto a continuare la battaglia accanto a lavoratori e
sindacati.