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CR: comunicazioni programmatiche Tondo, dibattito (4)

28.09.2011
17:33
(ACON) Trieste, 28 set - MPB - Per Paolo Menis (PD) le comunicazione del presidente Tondo sono state un fiume in piena, ma restandogli solo un anno è più credibile che fosse l'inizio della campagna elettorale. La crisi della politica si legge anche nel linguaggio, quando i cittadini diventano la gente, il personale i dipendenti, i Comuni il territorio. E ogni ragionamento dovrebbe partire dai bisogni. È troppo facile dire che occorre tagliare, ridurre, semplificare. Ciò va fatto con saggezza e occorre decidere insieme, fuori dalle lobby.

Le considerazioni contendono punti condivisibili e non, ma mancano assolutamente i tempi per le riforme annunciate. E manca il rapporto con le giovani generazioni. Per Sandro Della Mea (PD) agli annunci dovrebbero seguire risorse e investimenti, mentre nulla è previsto per un giovane che avvii una nuova attività imprenditoriale. Le proposte emerse sono quasi del tutto simili a quelle depositate dal PD e non siamo d'accordo che si punti ad approvare la riforma nella primavera del 2012, quando si dovrebbe puntare a realizzarla entro novembre, così sarebbe possibile il doppio passaggio della legge in Parlamento. Gli aggiornamenti programmatici delle Giunte e del Governo sono una cosa sempre successa - ha fatto presente Maurizio Salvador (UDC) - qui si è voluto costruire un evento e anche una dicotomia con la gente, con un'operazione mediatica. Rivedere l'impianto delle dichiarazioni programmatiche è reso necessario dalla crisi, ma nel fare da qui alla scadenza tutte le riforme attenzione a non far scattare confitti territoriali e meccanismi che potrebbero crearne, se quanto annunciato avvenisse senza un confronto con le raltà. Oltre ai temi enunciati, è importante pensare a come ricondurre la Regione a occuparsi di programmazione e a come canalizzare le risorse sulle famiglie per rilanciare i consumi.

Paride Cargnelutti (Pdl) ha richiamato l'attenzione sul ruolo dell'informazione nella individuazione della casta e ha sottolineato che è tempo per una nuova architettura regionale. Quella di Tondo è stata una scossa, un segnale atteso che forse è andato più in là di quanto immaginato, ora è necessario che la maggioranza assorba il suo scatto in avanti, per operare, per lasciare una macchina che funziona, che è un patrimonio generale.

Secondo Franco Dal Mas (Pdl) in un anno e mezzo si possono fare tutte le cose, faremo la riforma partendo anche da quello che avete già fatto nella scorsa legislatura, non servono altri dati. Riduzione di costi, abbattimento enti inutili, indirizzi sullo sviluppo e sulla sanità: queste le cose su cui il Consiglio regionale è chiamato a lavorare nelle Commissioni, ha concluso incoraggiando Tondo ad andare avanti senza paura.

Roberto Marin (Pdl) ammettendo di essere stato preso in contropiede dalle dichiarazioni di Tondo, ha però evidenziato come il dibattito abbia fatto emergere la positività dei contenuti e del ruolo del presidente alla guida della Regione e della maggioranza. La richiesta di fiducia però non era necessaria per confermare questo ruolo. Concorde sulla necessità di una riflessione sugli enti gestiti dalla Regione (TurismoFVG, Ersa, società d'area che a volte diventano strumento di contrasto politico e sociale) ha anche invitato a dare nuova linfa a economia e libera concorrenza. Tavoli aperti, infine, sulla riduzione dei consiglieri solo se dettata da condizioni diverse da un criterio punitivo.

Ha annunciato voto di astensione Alessia Rosolen (Misto) definendo la comunicazione del presidente Tondo una grande dichiarazione programmatica senza una linea di marcia, senza termini di tempo, senza garanzie. Molti gli impegni presi, contenuti condivisibili, ma assenza di risposte strutturali e ciò che manca è una nuova architettura politica prima che istituzionale. La politica dovrebbe anticipare, ma la sensazione è che la relazione dicesse degli anni persi in quest'Aula, e penso - ha sottolineato Rosolen - per esempio all'ultima variazione di bilancio. Alle volte che si è parlato di costi senza agire: la politica smetta di parlare e cominci a realizzare.

È intervenuto sullo sviluppo Franco Iacop (PD) rimarcando, in merito alla riduzione del debito, come le scelte fatte tre anni fa abbiano privato le imprese di sostegni diretti quando già si preannunciavano i tempi bui della crisi. Meno debito, meno tasse sono affermazioni propagandistiche e comportano il rischio di fallimento della selezione dei progetti. Poi sarà da vedere nella semplificazione se riusciremo a recuperare efficienza.

Secondo Enzo Marsilio (PD), Tondo è stato abile a mettere la sua maggioranza nella condizione di doverlo seguire e a rilanciare temi e problemi portandoli fuori dall'operato degli assessori. Se però voleva veramente rilanciare sulle riforme, doveva fare prima una riflessione con il Consiglio sulle possibilità che la Regione ha nel contesto, legando agli obiettivi gli strumenti ottimali, come per esempio quale sia l'obiettivo generale e la strategia per quanto riguarda il turismo del territorio. Quanto a tagli e razionalizzazione, come segnale di sobrietà e serietà sull'aspetto non solo della riduzione dei costi, ha lanciato l'idea che per per ex consiglieri, ex parlamentari, ex funzionari in pensione non siano previste alte nomine.

(segue)