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CR: ddl Unioni Comuni montani, relatore minoranza Kocijancic (7)

29.09.2011
13:47
(ACON) Trieste, 29 set - RC - Una gestazione lunga per un disegno di legge preannunciato fin dall'estate del 2009, quando le Comunità montane furono commissariate - ha fatto presente l'ultimo relatore di minoranza, Igor Kocijancic (SA-PRC), che però si unisce alla richiesta dell'UNCEM e vorrebbe che il testo ritornasse in Commissione per essere rivisto.

È stato necessario attendere più di sei mesi per la presentazione di un disegno di legge che annuncia razionalizzazione e semplificazione (febbraio 2010) e un ulteriore anno e mezzo affinché fosse possibile portarlo all'attenzione del Consiglio regionale - ha ricordato Kocijancic. E tutto perché la maggioranza non è riuscita a trovare un accordo al suo interno.

Il testo uscito dalla Commissione è anche peggio di quello che era stato presentato dalla Giunta, che a parere del consigliere era già pessimo. A dispetto dell'intitolazione, ci sono ben pochi contenuti che prevedono razionalizzazione e semplificazione dell'attuale ordinamento. Al contrario, il prezzo da pagare per ottenere l'unità di facciata della maggioranza ha prodotto un testo farraginoso, di difficile lettura e di ancor più ardua attuazione

Non bastasse tutto ciò, si è pensato bene di introdurre, in aggiunta alle 9 entità di unioni montane previste (in sostituzione di 4 Comunità montane), anche la norma che istituisce il Comune di vallata, con buona pace di tutti gli attualissimi richiami agli obblighi di contenimento della spesa pubblica.

Altrettanto complicate - afferma Kocijancic - risultano le modalità di approvazione dello statuto e di composizione dell'assemblea. E la figura del direttore generale prevista in questa legge entra in palese contraddizione con la norma vigente di cancellarla in tutti i Comuni della regione, compresi i capoluoghi, riesumata in questo caso per dare un tono di operatività, almeno sulla carta, alle istituende Unioni montane.

Il relatore ha poi avuto da ridire sull'articolo 25, con cui la Giunta regionale si impegna a presentare entro i prossimi sei mesi un testo unico di riordino delle leggi regionali sulla montagna, così come il 26 istituisce la Conferenza permanente per la montagna senza prevedere a quale soggetto spetti il compito di prima indizione o convocazione e quale sia la cadenza e di riunione.

Inoltre, si è lasciata invariata la situazione dei 12 Comuni dell'ambito omogeneo del Carso triestino e goriziano ricadente nell'ex Comunità montana del Carso, delegando le funzioni di Unione montana alle rispettive Province.

(segue)