CR: ddl Unioni Comuni montani, relatore minoranza Kocijancic (7)
(ACON) Trieste, 29 set - RC - Una gestazione lunga per un
disegno di legge preannunciato fin dall'estate del 2009, quando
le Comunità montane furono commissariate - ha fatto presente
l'ultimo relatore di minoranza, Igor Kocijancic (SA-PRC), che
però si unisce alla richiesta dell'UNCEM e vorrebbe che il testo
ritornasse in Commissione per essere rivisto.
È stato necessario attendere più di sei mesi per la presentazione
di un disegno di legge che annuncia razionalizzazione e
semplificazione (febbraio 2010) e un ulteriore anno e mezzo
affinché fosse possibile portarlo all'attenzione del Consiglio
regionale - ha ricordato Kocijancic. E tutto perché la
maggioranza non è riuscita a trovare un accordo al suo interno.
Il testo uscito dalla Commissione è anche peggio di quello che
era stato presentato dalla Giunta, che a parere del consigliere
era già pessimo. A dispetto dell'intitolazione, ci sono ben pochi
contenuti che prevedono razionalizzazione e semplificazione
dell'attuale ordinamento. Al contrario, il prezzo da pagare per
ottenere l'unità di facciata della maggioranza ha prodotto un
testo farraginoso, di difficile lettura e di ancor più ardua
attuazione
Non bastasse tutto ciò, si è pensato bene di introdurre, in
aggiunta alle 9 entità di unioni montane previste (in
sostituzione di 4 Comunità montane), anche la norma che
istituisce il Comune di vallata, con buona pace di tutti gli
attualissimi richiami agli obblighi di contenimento della spesa
pubblica.
Altrettanto complicate - afferma Kocijancic - risultano le
modalità di approvazione dello statuto e di composizione
dell'assemblea. E la figura del direttore generale prevista in
questa legge entra in palese contraddizione con la norma vigente
di cancellarla in tutti i Comuni della regione, compresi i
capoluoghi, riesumata in questo caso per dare un tono di
operatività, almeno sulla carta, alle istituende Unioni montane.
Il relatore ha poi avuto da ridire sull'articolo 25, con cui la
Giunta regionale si impegna a presentare entro i prossimi sei
mesi un testo unico di riordino delle leggi regionali sulla
montagna, così come il 26 istituisce la Conferenza permanente per
la montagna senza prevedere a quale soggetto spetti il compito di
prima indizione o convocazione e quale sia la cadenza e di
riunione.
Inoltre, si è lasciata invariata la situazione dei 12 Comuni
dell'ambito omogeneo del Carso triestino e goriziano ricadente
nell'ex Comunità montana del Carso, delegando le funzioni di
Unione montana alle rispettive Province.
(segue)