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PD: Moretton, Tondo non può imporre scelte personali

30.09.2011
15:15
(ACON) Trieste, 30 set - COM/AB - Tondo sbaglia quando pretende di imporre personali scelte programmatiche che non sono condivise dalla sua maggioranza, com'è stato ampiamente dimostrato anche dall'ultimo tiepido voto del Consiglio, perché così facendo perde anche il consenso da parte della coalizione che lo sostiene.

Lo afferma il capogruppo PD in Consiglio regionale Gianfranco Moretton che aggiunge.

Il suo comportamento, infatti, non è stato quello di un leader carismatico, ma piuttosto quello di un "padrone" che si trova in difficoltà, che impone la propria voce su quella degli stessi suoi sostenitori, assalito dalla paura causata dalla consapevolezza che, giunto alla fine della legislatura, le riforme e gli obiettivi promessi ai suoi elettori non sono ancora stati raggiunti, salvo il provvedimento anti-crisi, sostenuto anche dal Gruppo PD.

Se Tondo fosse stato un vero leader, avrebbe condiviso le scelte importanti per la prospettiva della Regione, coinvolgendo e tenendo unita la sua maggioranza, agendo con la forza del dialogo e del convincimento. Nulla di tutto ciò invece è stato fatto, anzi, la minaccia "o così, o tutti a casa", ha solo fatto sì che le libere coscienze di alcuni consiglieri regionali di centrodestra si ribellassero, facendo sentire tutto il loro risentimento e dissenso a difesa delle loro idee e delle articolazioni sociali del territorio che li hanno eletti.

Forse Tondo non si rende conto che l'adesione a progetti di riforma delicati, difficili e complessi come quello delle politiche socio-sanitarie, riguardano la globalità dell'istituzione nelle sue diverse rappresentanze, e non solo una persona, anche se questa rappresenta la massima espressione dell'Ente Regione. Negli ultimi tempi si vede sempre più una maggioranza tesa e nervosa, che contrasta con il suo stesso presidente, basti pensare alla situazione che si è venuta a creare durante la presentazione della proposta di legge per la creazione di un'azienda sanitaria nella provincia di Gorizia, in netta controtendenza con l'idea di Tondo di farne un'unica regionale.

La riforma dell'organizzazione sanitaria è così rilevante che richiede la definizione di alcune linee d'indirizzo condivise dall'intero Consiglio regionale, come d'altra parte è sempre accaduto, perché la gestione del comparto è troppo importante perché sia esclusiva decisione di pochi.

Tondo si trova ora di fronte a un bivio: può scegliere se fare le riforme necessarie con buonsenso, ponderandole, oppure farsi guidare dalla furia incontrollata degli ultimi tempi, pressando i suoi consiglieri con la minaccia del voto anticipato, e con l'unico risultato di produrre riforme poco condivise, affrettate, con risvolti dannosi sulla comunità regionale.

Faremo tutto il possibile - conclude Moretton - per impedire che ciò accada, forti delle nostre proposte di riforma che prevedono tre aziende territoriali capaci di garantire efficienza organizzativa e servizio ai cittadini. AB