PD: Moretton, Tondo non può imporre scelte personali
(ACON) Trieste, 30 set - COM/AB - Tondo sbaglia quando pretende
di imporre personali scelte programmatiche che non sono condivise
dalla sua maggioranza, com'è stato ampiamente dimostrato anche
dall'ultimo tiepido voto del Consiglio, perché così facendo perde
anche il consenso da parte della coalizione che lo sostiene.
Lo afferma il capogruppo PD in Consiglio regionale Gianfranco
Moretton che aggiunge.
Il suo comportamento, infatti, non è stato quello di un leader
carismatico, ma piuttosto quello di un "padrone" che si trova in
difficoltà, che impone la propria voce su quella degli stessi
suoi sostenitori, assalito dalla paura causata dalla
consapevolezza che, giunto alla fine della legislatura, le
riforme e gli obiettivi promessi ai suoi elettori non sono ancora
stati raggiunti, salvo il provvedimento anti-crisi, sostenuto
anche dal Gruppo PD.
Se Tondo fosse stato un vero leader, avrebbe condiviso le scelte
importanti per la prospettiva della Regione, coinvolgendo e
tenendo unita la sua maggioranza, agendo con la forza del dialogo
e del convincimento. Nulla di tutto ciò invece è stato fatto,
anzi, la minaccia "o così, o tutti a casa", ha solo fatto sì che
le libere coscienze di alcuni consiglieri regionali di
centrodestra si ribellassero, facendo sentire tutto il loro
risentimento e dissenso a difesa delle loro idee e delle
articolazioni sociali del territorio che li hanno eletti.
Forse Tondo non si rende conto che l'adesione a progetti di
riforma delicati, difficili e complessi come quello delle
politiche socio-sanitarie, riguardano la globalità
dell'istituzione nelle sue diverse rappresentanze, e non solo una
persona, anche se questa rappresenta la massima espressione
dell'Ente Regione. Negli ultimi tempi si vede sempre più una
maggioranza tesa e nervosa, che contrasta con il suo stesso
presidente, basti pensare alla situazione che si è venuta a
creare durante la presentazione della proposta di legge per la
creazione di un'azienda sanitaria nella provincia di Gorizia, in
netta controtendenza con l'idea di Tondo di farne un'unica
regionale.
La riforma dell'organizzazione sanitaria è così rilevante che
richiede la definizione di alcune linee d'indirizzo condivise
dall'intero Consiglio regionale, come d'altra parte è sempre
accaduto, perché la gestione del comparto è troppo importante
perché sia esclusiva decisione di pochi.
Tondo si trova ora di fronte a un bivio: può scegliere se fare le
riforme necessarie con buonsenso, ponderandole, oppure farsi
guidare dalla furia incontrollata degli ultimi tempi, pressando i
suoi consiglieri con la minaccia del voto anticipato, e con
l'unico risultato di produrre riforme poco condivise, affrettate,
con risvolti dannosi sulla comunità regionale.
Faremo tutto il possibile - conclude Moretton - per impedire che
ciò accada, forti delle nostre proposte di riforma che prevedono
tre aziende territoriali capaci di garantire efficienza
organizzativa e servizio ai cittadini.
AB