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Pdl: Colautti, Comitato acqua bene comune istiga allo spreco

02.10.2011
11:11
(ACON) Trieste, 2 ott - COM/MPB - "Istiga allo spreco, determinando un atteggiamento consumistico nei confronti dell'acqua".

E' il giudizio espresso dal presidente della IV Commissione consiliare regionale, Alessandro Colautti (Pdl), in merito alla richiesta del Comitato "Sì per l'acqua bene comune" di garantire 50 litri al giorno a persona di acqua gratuita.

"Si tratta - commenta - di una proposta che dimostra, in realtà, quanto il Comitato non ci tenga affatto a tutelare quel bene comune di cui tanto parla: se davvero lo volesse salvaguardare, allora non inciterebbe a comportamenti consumistici di impronta chiaramente sprecona".

Colautti bolla come 'anti-etica' la richiesta avanzata dal Comitato, "una ragione in più per rilevare l'orientamento ideologico-populista", aggiunge il consigliere. Se il Comitato avesse a cuore le sorti dell'acqua, allora inviterebbe al risparmio e ad atteggiamenti improntati alla prudenza, tanto più che in Friuli non abbiamo il problema di assenza di acqua, non siamo in Africa, non siamo in un'area depressa". La statistica conferma, ad esempio, che "laddove le tariffe dell'acqua sono medio-alte, i cittadini attivano comportamenti di uso e consumo razionale dell'acqua, evitando automaticamente sprechi, forse il Comitato non segue le rilevazioni statistiche".

"Asserire poi - aggiunge il presidente della IV Commissione - che il disegno di legge approvato dalla Giunta non terrebbe conto dell'esito del referendum è un'altra, gravissima, forzatura, visto che il testo non parla affatto di privatizzazione - anche perchè l'acqua, in sé, è e resta pubblica - bensì di regolamentazione, governo del 'servizio' in modo da poter garantire i necessari investimenti e la sicurezza stessa dell'acqua", anche perchè "è del tutto antistorico ipotizzare che il servizio, ovvero il portare l'acqua a tutti (tubature, acquedotti, ecc.) che implica dei costi, possa essere fornito gratuitamente, ed è antistorico supporre che l'industrializzazione sia una spesa che, in tempi di pesante crisi come questi, ricada su tutti, distraendo risorse dal sociale e dal sostegno all'occupazione".