PD: Moretton, Autovie Venete, aumentano costi e conflitti politici
(ACON) Trieste, 2 ott - COM/MPB - La vicenda di Autovie Venete,
che pare essersi conclusa, ma che sicuramente prospetterà
ulteriori code velenose, ha evidenziato una serie di aspetti di
natura economica e politica sui quali il presidente della
Regione, Tondo, dovrebbe pronunciarsi.
A dirlo è il capogruppo del Partito Democratico in Consiglio
regionale, Gianfranco Moretton, elencando questi aspetti.
Innanzitutto, l'attribuzione di nuove deleghe al Presidente
Terpin e la nomina del Direttore Generale con relativi incarichi,
hanno, di fatto, contribuito a far crescere la spesa economica
rispetto ai costi complessivi della società, poiché si è superato
il tetto definito in precedenza dall'Assemblea dei Soci, in
relazione all'indennità dell'Amministratore Delegato, spiega
Moretton.
Infatti, avverte l'esponente PD, oggi si parla di una spesa
complessiva che si aggira intorno ai 200 mila euro circa, cifra
superiore alla precedente. Questo fatto è in netta contraddizione
rispetto a quanto sostenuto ultimamente da Tondo in merito al
contenimento dei costi della politica, e sembra strano che
Autovie non abbia altre forme per far sì che l'operazione portata
a termine possa essere fatta senza ulteriore aggravio per la
Società, già fortemente impegnata nella ricerca dei soldi, che
tuttora non possiede, per la realizzazione della terza corsia, e
che non vorremmo non arrivassero.
Il secondo aspetto da sottolineare, per Moretton, è l'influenza
che avrebbe avuto, direttamente e indirettamente, l'assessore
alla viabilità e commissario della terza corsia, Riccardi.
Come più volte messo in luce, spiega Moretton, attraverso la
nomina del direttore operativo Razzini a direttore generale,
viene tenuto "il posto caldo" per lo stesso Riccardi che, nel
momento in cui dovesse smettere le vesti di assessore,
ritornerebbe nella società con la promozione a direttore
generale, ancorché sia in aspettativa con la carica di direttore
area operativa. Appare strano e alquanto anomalo che Razzini,
nominato direttore generale, abbia già in partenza manifestato la
sua intenzione a farsi da parte nel momento in cui Riccardi
dovesse ritornare in Autovie, fatto che evidenzia il pesante
condizionamento esterno che lo stesso assessore ha avuto nelle
scelte della società, e che potrebbe avere nei confronti dello
stesso nuovo direttore generale.
A fronte di quanto accaduto, avverte il consigliere, sarebbe
indispensabile che Tondo si esprimesse chiarendo questa singolare
situazione, peraltro frutto di una serie di pareri legali e
transazioni che hanno portato a una soluzione inadeguata e
confusa, che non può che influire negativamente sul buon futuro
funzionamento di Autovie.
Infine, indica Moretton, un ulteriore elemento emerso è legato a
una questione di natura prettamente politica, poiché si è
ulteriormente evidenziata l'esistenza di una frattura nel centro
destra tra Lega e Pdl. La prima aveva, infatti, da subito
criticato le scelte della società, ribadendo ancora che tali
scelte non sono assolutamente condivise.
Siamo molto preoccupati per quanto è accaduto e ancor di più per
le prospettive future della Società Autovie, visto il fortissimo
stato di conflitto politico che l'ha contagiata, è la chiosa del
capogruppo PD.