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PD: Moretton, Autovie Venete, aumentano costi e conflitti politici

02.10.2011
12:05
(ACON) Trieste, 2 ott - COM/MPB - La vicenda di Autovie Venete, che pare essersi conclusa, ma che sicuramente prospetterà ulteriori code velenose, ha evidenziato una serie di aspetti di natura economica e politica sui quali il presidente della Regione, Tondo, dovrebbe pronunciarsi.

A dirlo è il capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, Gianfranco Moretton, elencando questi aspetti.

Innanzitutto, l'attribuzione di nuove deleghe al Presidente Terpin e la nomina del Direttore Generale con relativi incarichi, hanno, di fatto, contribuito a far crescere la spesa economica rispetto ai costi complessivi della società, poiché si è superato il tetto definito in precedenza dall'Assemblea dei Soci, in relazione all'indennità dell'Amministratore Delegato, spiega Moretton.

Infatti, avverte l'esponente PD, oggi si parla di una spesa complessiva che si aggira intorno ai 200 mila euro circa, cifra superiore alla precedente. Questo fatto è in netta contraddizione rispetto a quanto sostenuto ultimamente da Tondo in merito al contenimento dei costi della politica, e sembra strano che Autovie non abbia altre forme per far sì che l'operazione portata a termine possa essere fatta senza ulteriore aggravio per la Società, già fortemente impegnata nella ricerca dei soldi, che tuttora non possiede, per la realizzazione della terza corsia, e che non vorremmo non arrivassero.

Il secondo aspetto da sottolineare, per Moretton, è l'influenza che avrebbe avuto, direttamente e indirettamente, l'assessore alla viabilità e commissario della terza corsia, Riccardi.

Come più volte messo in luce, spiega Moretton, attraverso la nomina del direttore operativo Razzini a direttore generale, viene tenuto "il posto caldo" per lo stesso Riccardi che, nel momento in cui dovesse smettere le vesti di assessore, ritornerebbe nella società con la promozione a direttore generale, ancorché sia in aspettativa con la carica di direttore area operativa. Appare strano e alquanto anomalo che Razzini, nominato direttore generale, abbia già in partenza manifestato la sua intenzione a farsi da parte nel momento in cui Riccardi dovesse ritornare in Autovie, fatto che evidenzia il pesante condizionamento esterno che lo stesso assessore ha avuto nelle scelte della società, e che potrebbe avere nei confronti dello stesso nuovo direttore generale.

A fronte di quanto accaduto, avverte il consigliere, sarebbe indispensabile che Tondo si esprimesse chiarendo questa singolare situazione, peraltro frutto di una serie di pareri legali e transazioni che hanno portato a una soluzione inadeguata e confusa, che non può che influire negativamente sul buon futuro funzionamento di Autovie.

Infine, indica Moretton, un ulteriore elemento emerso è legato a una questione di natura prettamente politica, poiché si è ulteriormente evidenziata l'esistenza di una frattura nel centro destra tra Lega e Pdl. La prima aveva, infatti, da subito criticato le scelte della società, ribadendo ancora che tali scelte non sono assolutamente condivise.

Siamo molto preoccupati per quanto è accaduto e ancor di più per le prospettive future della Società Autovie, visto il fortissimo stato di conflitto politico che l'ha contagiata, è la chiosa del capogruppo PD.