News


PD: Iacop, per territori montani riforma senza strategia

03.10.2011
15:07
(ACON) Trieste, 3 ott - COM/AB - Nel corso del dibattito generale sul disegno di legge sull'ordinamento locale nei territori montani, la maggioranza è intervenuta con numerose affermazioni circa una presunta mancanza di capacità di proposta del Gruppo consiliare del Partito Democratico sulla riforma del sistema delle autonomie locali.

A replicare a queste affermazioni è stato il consigliere regionale del PD Franco Iacop, evidenziando come il centrodestra dimostri di avere la memoria corta dimenticando come, nella precedente legislatura con il governo Illy, furono approvate ben tre importanti leggi di riforma: la 1/2006 sui principi e norme fondamentali del sistema Regione - autonomie locali nel Friuli Venezia Giulia; la 24/2006 di conferimento di funzioni e compiti amministrativi agli Enti locali e la 4/2008 con le norme per lo sviluppo e la valorizzazione del territorio montano.

Disposizioni legislative e riforme disattese e progressivamente abolite da Tondo e dalla sua maggioranza - ha sottolineato Iacop - senza alcuna seria proposta se non quelle contraddittorie contenute nel disegno di legge all'attenzione dell'Aula, che determineranno sicuramente conseguenze negative per cittadini e imprese perché incarteranno la macchina burocratica, rendendola incapace di dare risposte alle esigenze della comunità.

Siamo di fronte all'ennesimo annuncio di riforma - così Iacop - con grave ritardo e in totale mancanza di una strategia politica per il governo dei territori montani. Manca infatti un disegno organico generale di rilancio del tema montagna. Inoltre, la figura del commissario non viene superata, privando ulteriormente il territorio montano del governo democratico e rappresentativo, bloccando l'utilizzo di fondi regionali e comunitari e l'avvio di politiche di sviluppo.

Tra l'altro, l'introduzione della figura del direttore (che alla fine saranno 9), produrrà maggiori costi rispetto al sistema esistente, creando al contempo confusione nella gestione dell'apparato burocratico.

Il PD avrebbe preferito una ridefinizione delle competenze e dell'esercizio di funzioni contestualmente a una rivisitazione complessiva del sistema di rappresentanza politica dei territori montani, tenendo anche conto delle riforme a livello nazionale che coinvolgono l'ente Provincia.

Proprio operando in questa logica il Gruppo consiliare regionale del PD aveva presentato a inizio legislatura due progetti di riforma che riguardano l'ordinamento istituzionale degli Enti locali del Friuli Venezia Giulia (pdl 106) e la figura del segretario degli Enti locali (pdl 84), la cui discussione è stata bloccata in Commissione dalla maggioranza.

In conclusione, per Iacop rimane un ultimo interrogativo: la riforma in atto è solo il primo passo per una riorganizzazione complessiva del sistema Regione-Enti locali o si limiterà solo a colpire i poveri Comuni montani?