PD: Iacop, per territori montani riforma senza strategia
(ACON) Trieste, 3 ott - COM/AB - Nel corso del dibattito
generale sul disegno di legge sull'ordinamento locale nei
territori montani, la maggioranza è intervenuta con numerose
affermazioni circa una presunta mancanza di capacità di proposta
del Gruppo consiliare del Partito Democratico sulla riforma del
sistema delle autonomie locali.
A replicare a queste affermazioni è stato il consigliere
regionale del PD Franco Iacop, evidenziando come il centrodestra
dimostri di avere la memoria corta dimenticando come, nella
precedente legislatura con il governo Illy, furono approvate ben
tre importanti leggi di riforma: la 1/2006 sui principi e norme
fondamentali del sistema Regione - autonomie locali nel Friuli
Venezia Giulia; la 24/2006 di conferimento di funzioni e compiti
amministrativi agli Enti locali e la 4/2008 con le norme per lo
sviluppo e la valorizzazione del territorio montano.
Disposizioni legislative e riforme disattese e progressivamente
abolite da Tondo e dalla sua maggioranza - ha sottolineato Iacop
- senza alcuna seria proposta se non quelle contraddittorie
contenute nel disegno di legge all'attenzione dell'Aula, che
determineranno sicuramente conseguenze negative per cittadini e
imprese perché incarteranno la macchina burocratica, rendendola
incapace di dare risposte alle esigenze della comunità.
Siamo di fronte all'ennesimo annuncio di riforma - così Iacop -
con grave ritardo e in totale mancanza di una strategia politica
per il governo dei territori montani. Manca infatti un disegno
organico generale di rilancio del tema montagna.
Inoltre, la figura del commissario non viene superata, privando
ulteriormente il territorio montano del governo democratico e
rappresentativo, bloccando l'utilizzo di fondi regionali e
comunitari e l'avvio di politiche di sviluppo.
Tra l'altro, l'introduzione della figura del direttore (che alla
fine saranno 9), produrrà maggiori costi rispetto al sistema
esistente, creando al contempo confusione nella gestione
dell'apparato burocratico.
Il PD avrebbe preferito una ridefinizione delle competenze e
dell'esercizio di funzioni contestualmente a una rivisitazione
complessiva del sistema di rappresentanza politica dei territori
montani, tenendo anche conto delle riforme a livello nazionale
che coinvolgono l'ente Provincia.
Proprio operando in questa logica il Gruppo consiliare regionale
del PD aveva presentato a inizio legislatura due progetti di
riforma che riguardano l'ordinamento istituzionale degli Enti
locali del Friuli Venezia Giulia (pdl 106) e la figura del
segretario degli Enti locali (pdl 84), la cui discussione è stata
bloccata in Commissione dalla maggioranza.
In conclusione, per Iacop rimane un ultimo interrogativo: la
riforma in atto è solo il primo passo per una riorganizzazione
complessiva del sistema Regione-Enti locali o si limiterà solo a
colpire i poveri Comuni montani?