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GM: Ciani e Rosolen, promesse di Tondo già al capolinea

03.10.2011
15:03
(ACON) Trieste, 3 ott - COM/AB - A pochi giorni dal discorso che avrebbe dovuto segnare un cambio epocale nel governo regionale, siamo già al de profundis per tutte le buone intenzioni del presidente Tondo.

Lo sostengono i due consiglieri del Gruppo Misto Paolo Ciani (Fli) e Alessia Rosolen (Un'Altra Regione), che aggiungono.

Già nel dibattito in Aula c'erano stati alcuni interventi di distinguo di consiglieri del gruppo del Pdl, non proprio in linea con le linee del presidente Tondo, con chiare difficoltà espresse e percepite all'interno del Pdl.

Inoltre, dall'approvazione in Aula delle linee programmatiche di Tondo non erano passate nemmeno 48 ore che i consiglieri regionali del Pdl e della Lega Nord dell'isontino si erano affrettati a chiedere, in una conferenza stampa, di poter legiferare per un'autonomia sanitaria dell'isontino stesso, smentendo di fatto i disegni del presidente Tondo che prevedeva di realizzare un'azienda ospedaliero universitaria unica tra l'isontino e la provincia di Trieste.

E, sempre dopo il pronunciamento dell'Aula sulla riduzione dei costi della politica, con tanto di previsioni di taglio di consiglieri, assessori e vitalizi e annessa rivendicazione di credibilità e autorevolezza della politica - aggiungono Ciani e Rosolen - non sono passate nemmeno 72 ore che Autovie Venete ha annunciato un aumento dello stipendio del presidente del 200% e, contestualmente, ha fatto sapere che lo stipendio del posto che riavrà l'assessore regionale ai trasporti quando rientrerà in Autovie, compresi i premi e al netto dei benefit, dovrebbe aggirarsi sui 200 mila euro, più di quanto percepito da un ministro della Repubblica.

Dopo questi episodi - concludono Ciani e Rosolen - è chiaro come le intenzioni del presidente Tondo si siano rivelate nel giro di pochi giorni un bello spot e nient'altro, che rischia però non solo di deludere le aspettative dei cittadini, se mai ve ne fossero state, ma di alimentare legittimamente i sentimenti di dissenso nei confronti della politica.