PD: Della Mea e Menis, difficoltà lavori ciclovia Alpe Adria
(ACON) Trieste, 3 ott - COM/AB - Una pista ciclabile i cui
lavori avanzano a passo d'uomo e il cui tracciato ha provocato
non pochi malumori tra le comunità locali interessate non poteva
che essere oggetto di un'interrogazione, puntualmente presentata
dai consiglieri regionali del PD Sandro Della Mea e Paolo Menis,
sotto la cui lente sono passate le difficoltà che si stanno
registrando nella realizzazione degli ultimi lotti dell'area
montana della ciclovia Alpe Adria, un'opera ritenuta da tutti
strategica per garantire opportunità di crescita
economico-turistica al territorio.
In particolare - rilevano Della Mea e Menis - il tratto
Dogna/Moggio Udinese, già oggetto di un contributo regionale di
oltre un milione di euro, richiederà un ulteriore finanziamento.
Intervento assolutamente necessario, come prescritto dal Servizio
geologico della Regione, per la realizzazione di tutte le opere
di protezione dalla caduta di massi e quindi per la messa in
sicurezza dell'intero tracciato ma di cui, a oggi, ancora non si
conoscono tempi e modalità di esecuzione.
A questo sia aggiungono le perplessità avanzate dalle
amministrazioni comunali di Moggio Udinese e Venzone, che hanno
evidenziato, in una lettera congiunta all'Amministrazione
provinciale, la necessità di una modifica al tracciato proponendo
che la pista ciclabile si sviluppi e continui lungo il percorso
della vecchia linea ferroviaria Udine-Tarvisio anche nei
rispettivi comuni.
Una proposta pienamente condivisibile - proseguono i due
democratici - perché più sicura e notevolmente più economica
rispetto alla previsione attuale, che allunga il tracciato di
oltre 4 chilometri prevedendo l'attraverso dell'abitato di
Campiolo, l'attraversamento della SS 52 e il raggiungimento di
Stazione Carnia per poi proseguire fino a Venzone, comportando
così il transito su strade a viabilità promiscua.
Una scelta discutibile, quella operata dall'Amministrazione
provinciale, che ha deciso di allontanarsi dalla sede ferroviaria
che oltre a caratteristiche ottimali di linearità e pendenza,
offre già garanzie di sicurezza date dalla contiguità con la SS
13 Pontebbana. Le imponenti opere di consolidamento e
antisismiche (tra cui gallerie, mura e reti contenitive), che
sono state infatti realizzate per decenni su quel lato delle
montagne proprio in funzione di queste due grandi arterie di
comunicazione, potrebbero facilmente essere asservite anche alla
ciclovia con risparmio di tempo e denaro.
Simili perplessità richiederebbero almeno un confronto con le
Amministrazioni comunali, auspicano in conclusione i due
consiglieri del PD ricordando le osservazioni della Comunità
montana Gemonese, Canal del Ferro e Val Canale, che aveva
richiamato la Provincia alla necessità di concertare tali scelte
a livello di comprensorio e di incontrare le Amministrazioni
comunali.