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PD: Della Mea e Menis, difficoltà lavori ciclovia Alpe Adria

03.10.2011
15:53
(ACON) Trieste, 3 ott - COM/AB - Una pista ciclabile i cui lavori avanzano a passo d'uomo e il cui tracciato ha provocato non pochi malumori tra le comunità locali interessate non poteva che essere oggetto di un'interrogazione, puntualmente presentata dai consiglieri regionali del PD Sandro Della Mea e Paolo Menis, sotto la cui lente sono passate le difficoltà che si stanno registrando nella realizzazione degli ultimi lotti dell'area montana della ciclovia Alpe Adria, un'opera ritenuta da tutti strategica per garantire opportunità di crescita economico-turistica al territorio. In particolare - rilevano Della Mea e Menis - il tratto Dogna/Moggio Udinese, già oggetto di un contributo regionale di oltre un milione di euro, richiederà un ulteriore finanziamento. Intervento assolutamente necessario, come prescritto dal Servizio geologico della Regione, per la realizzazione di tutte le opere di protezione dalla caduta di massi e quindi per la messa in sicurezza dell'intero tracciato ma di cui, a oggi, ancora non si conoscono tempi e modalità di esecuzione. A questo sia aggiungono le perplessità avanzate dalle amministrazioni comunali di Moggio Udinese e Venzone, che hanno evidenziato, in una lettera congiunta all'Amministrazione provinciale, la necessità di una modifica al tracciato proponendo che la pista ciclabile si sviluppi e continui lungo il percorso della vecchia linea ferroviaria Udine-Tarvisio anche nei rispettivi comuni. Una proposta pienamente condivisibile - proseguono i due democratici - perché più sicura e notevolmente più economica rispetto alla previsione attuale, che allunga il tracciato di oltre 4 chilometri prevedendo l'attraverso dell'abitato di Campiolo, l'attraversamento della SS 52 e il raggiungimento di Stazione Carnia per poi proseguire fino a Venzone, comportando così il transito su strade a viabilità promiscua. Una scelta discutibile, quella operata dall'Amministrazione provinciale, che ha deciso di allontanarsi dalla sede ferroviaria che oltre a caratteristiche ottimali di linearità e pendenza, offre già garanzie di sicurezza date dalla contiguità con la SS 13 Pontebbana. Le imponenti opere di consolidamento e antisismiche (tra cui gallerie, mura e reti contenitive), che sono state infatti realizzate per decenni su quel lato delle montagne proprio in funzione di queste due grandi arterie di comunicazione, potrebbero facilmente essere asservite anche alla ciclovia con risparmio di tempo e denaro. Simili perplessità richiederebbero almeno un confronto con le Amministrazioni comunali, auspicano in conclusione i due consiglieri del PD ricordando le osservazioni della Comunità montana Gemonese, Canal del Ferro e Val Canale, che aveva richiamato la Provincia alla necessità di concertare tali scelte a livello di comprensorio e di incontrare le Amministrazioni comunali.