PD: Pupulin, cassa integrazione da tenere sotto controllo
(ACON) Trieste, 6 ott - COM/RC - Il ricorso alla Cassa
integrazione - scrive Paolo Pupulin - va tenuto sotto controllo
e, per i risvolti sull'occupazione e sul reddito dei lavoratori,
richiede da parte dell'Amministrazione regionale un salto di
qualità negli interventi, con la messa in campo di serie azioni,
finora assenti, a sostegno della crescita. Sul mercato del
lavoro, che risulta profondamente stravolto, pretende soluzioni
che abbandonino la pratica puramente assistenziale perseguita
dalla Giunta Tondo e propongano risposte precise e finalizzate
alla forte domanda di lavoro, prima di tutto dei giovani.
È un ricorso - aggiunge il consigliere regionale del PD - che lo
scorso settembre si è dimezzato rispetto a quella del precedente
mese di agosto, che in Friuli Venezia Giulia aveva rappresentato
la punta massima storica. Un livello, quello di agosto, dovuto in
gran parte al fatto che tante aziende avevano già utilizzato i
giorni di permesso maturati dalle proprie maestranze nel corso
dell'anno ed erano così costrette a chiedere la cassa
integrazione per coprire le giornate di chiusura estiva della
propria attività.
Venendo ai dati del mese di settembre, il ricorso alla CIG è
passato da 3.527.724 ore a 1.727.086, un livello che rimane,
però, simile a quello di settembre 2010, quando le ore di CIG
erano state 1.773.333.
Pupulin scende, quindi, in dettaglio: in calo la cassa ordinaria
con autorizzate 394.818 ore a settembre, 450.243 ad agosto mentre
erano state 694.298 a settembre 2010; la cassa straordinaria è
crollata dai 2.923.045 di ore dello scorso mese di agosto ad
1.071.645 di settembre, ma è in crescita rispetto a settembre
2010, quando si era limitata a 806.040 ore autorizzate; la cassa
in deroga, unico dato in controtendenza, in crescita importante
rispetto al mese di agosto, è passata da 154.436 ore a 260.623 a
settembre, in leggerissima riduzione rispetto allo stesso mese
del 2010, quando raggiunse 272.995 ore. Il dato fa comprendere le
difficoltà delle piccole imprese a cui si rivolge la cassa in
deroga, che vivono sulla propria pelle un andamento altalenante
del mercato e soprattutto, nel caso delle aziende subfornitrici,
delle commesse da parte delle imprese di riferimento.