Pdl:Colautti, Comune Udine non scarichi su Regione colpa ritardi
(ACON) Trieste, 7 ott - COM/MPB - Nel dibattito sul
"caso-Udine" con i 9 milioni di euro che, secondo il Comune, la
Regione terrebbe in ostaggio, interviene il consigliere regionale
Pdl Alessandro Colautti per lanciare un appello alla
collaborazione innanzittuto, "a patto che la Regione non sia
tacciata di essere matrigna o animata da chissà quale volontà
contrappositiva".
Colautti afferma che "non è tollerabile scaricare sulle spalle
della Regione i cambiamenti di idee del Comune: se il Comune
prima pensava di realizzare certe opere in una location e poi ne
individua nuove, non può additare la Regione come colpevole di
ritardi. E' lecito mutare opinione, ma non può scontarlo la
Regione".
"I soldi destinati all'Odeon - sottolinea - sono stati
indirizzati dal Consiglio regionale su piazzale Cadorna perchè
palazzo d'Aronco aveva manifestato la volontà di realizzare il
museo in quel sito e non era pensabile realizzare
contemporaneamente un nuovo teatro/auditorum nell'ex Odeon, viste
le ristrettezze economiche".
Quanto poi all'accusa mossa alla Regione di tenere fermi i 4
milioni di euro, ricordo - aggiunge il consigliere - che questa
tranche si trova all'interno di un preciso accordo di programma
secondo cui quel finanziamento doveva essere destinato, come da
contratto, a completamento dell'opera riguardante la nuova sede
della Regione in via Sabbadini. Ora, per liberare questa somma
vincolata e destinarla ad altri scopi, gli uffici amministrativi
regionali - spiega - devono valutare (l'iter è in corso), nella
loro terzietà ed autonomia, se quelle opere a cui la somma era
finalizzata possano risultare non strettamente indispensabili ai
fini dell'interesse pubblico. Solo se questo verrà attestato
dagli uffici, allora la cifra potrà essere svincolata e destinata
ad altro scopo ovviamente oggetto di un nuovo accordo.
Colautti, quindi, proprio perchè sono mutate le condizioni,
ritorna a proporre il tavolo istituzionale, in un clima meno
avvelenato da spinte di colore politiche, convinto che esso sia
utilissimo per il bene della città e per una programmazione
coerente e sinergica.
Il consigliere rende nota la sua posizione dialogante in vista
del Museo di storia naturale nell'ex macello: "un'opera
importante, che può fungere da attrattiva, di matrice
internazionale"; non pronuncia dunque un no pregiudiziale al
museo, ("discutiamone" afferma), a patto che sia inquadrabile -
precisa - in un sistema di offerta complessivo e sia affrontato
in un contesto di valutazione di fattibilità tecnica più
approfondita; inoltre - per Colautti - il museo dovrebbe in ogni
caso essere inserito, come in altre parti d'Europa, in attività
complementari al fine di abbattere i costi di gestione che,
altrimenti, sarebbero insostenibili.