PD: Moretton, no alla chiusura delle Stazioni forestali
(ACON) Trieste, 9 ott - COM/AB - Sta suscitato sgomento e
incredulità l'iniziativa di chiusura di molte Stazioni forestali
da parte della Regione.
Lo mette in evidenza Gianfranco Moretton, capogruppo PD in
Consiglio regionale, che sottolinea come l'assessorato regionale
delle risorse agricole sarebbe intenzionato a cancellare 5
Stazioni forestali, di cui 4 con competenza su territori montani
e aree Parco, due delle quali in provincia di Pordenone.
Se ciò accadesse, sarebbero facilmente immaginabili gli effetti
negativi sui servizi istituzionali forniti dal Corpo forestale e
ciò creerebbe un ulteriore pesante distacco tra la Regione e i
cittadini dei già fragili territori montani.
Questo - evidenzia Moretton - è lo scenario che si sta
prospettando con la richiesta avanzata la scorsa settimana dal
direttore del Corpo forestale alla Direzione della Funzione
fubblica. Naturalmente, la risposta non si è fatta attendere e
c'è stata una dura presa di posizione da parte di sindaci,
consiglieri regionali, sindacati, uffici regionali e cittadini,
sconcertati dal continuo e logorante smantellamento dei servizi,
che sottolineano la gravità della chiusura delle stazioni
forestali, da sempre presenti sul territorio al servizio delle
comunità locali.
La Stazione forestale di Claut, costruita e istituita nel 1930 al
servizio dell'alta Valcellina, negli anni 2000 (con un
finanziamento della precedente Giunta Tondo) venne completamente
demolita e l'immobile, ricostruito sulle stesse fondamenta, conta
di locali adibiti a uffici, due appartamenti, una foresteria e un
garage, intervento costato alla Regione circa 800.000 euro. La
Stazione di Claut è stata inaugurata solamente il 10 novembre
2009 da parte dall'attuale assessore Violino e dal suo direttore,
gli stessi che oggi propongono la sua chiusura.
Ma c'è di più: proprio lunedì 3 ottobre sono iniziati ulteriori
lavori di completamento di esterni e interni per un'ulteriore
spesa di circa 50.000 euro. Dalla sua storica istituzione - fa
presente Moretton - la Stazione forestale di Claut è sempre
rimasta aperta e operativa anche durante il difficile periodo
della guerra e negli anni a seguire. E' stata ed è il punto di
riferimento quotidiano non solo dei residenti della vallata e
della giurisdizione, ma anche dei tantissimi turisti ed
escursionisti che frequentano le montagna.
La sua importanza - mette in evidenza il capogruppo consiliare
del PD - è testimoniata anche dall'assegnazione negli ultimi anni
di maggiori compiti istituzionali: è stata designata infatti
Stazione di riferimento principale del Parco delle Dolomiti
Friulane, ed è stata inserita nel programma di protezione delle
Dolomiti, recentemente riconosciute dall'Unesco patrimonio
mondiale dell'umanità. Rappresenta il Distretto antincendio e
controlla un vasto territorio montano, la cui giurisdizione è la
più estesa della Regione, comprendendo i Comuni di Claut,
Cimolais, Erto Casso e parte di Forni di Sopra e di Sotto,
garantendo la sua operatività 365 giorni all'anno a una
popolazione montana di circa 2000 abitanti.
La proposta di chiusura delle Stazioni forestali di Comeglians,
Resia, Meduno, Claut e San Dorligo (TS), del Noava e del Centro
didattico naturalistico e ambientale di Basovizza, realizzato
solamente qualche anno fa, dove la Regione ha investito 2,5
milioni di euro di fondi comunitari, sarebbe un gesto
inqualificabile che ancora una volta andrebbe a scapito degli
interessi delle popolazioni delle zone montane.
C'è inoltre da evidenziare che in particolare le Stazioni di
Claut, Meduno e Resia sono anche Stazioni forestali a Parco, con
specifici compiti istituzionali all'interno dei due più
importanti Parchi naturali della nostra Regione, e inserite nel
programma di tutela ambientale riconosciuto dall'Unesco a
protezione delle Dolomiti.
Se questa iniziativa dovesse andare a compimento - sostiene
Moretton - genererebbe un forte scontento nell'opinione pubblica,
che non capirebbe la ragione per cui prima si spendono molti
denari per realizzare e completare queste strutture per poi,
subito dopo, chiuderle. E ci chiediamo anche quale potrebbe
essere la reazione dei cittadini se al posto delle sei strutture
venissero aperti, come si paventa, sei nuovi servizi, che
verrebbero gestiti da persone scelte in modo diretto, con
assoluta discrezionalità e senza merito.
Ci auguriamo - conclude Moretton - che le attuali Stazioni
forestali continuino la loro importante funzione e che il
presidente Tondo fermi questo insano disegno della loro
cancellazione.