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PD: Moretton, no alla chiusura delle Stazioni forestali

09.10.2011
19:24
(ACON) Trieste, 9 ott - COM/AB - Sta suscitato sgomento e incredulità l'iniziativa di chiusura di molte Stazioni forestali da parte della Regione.

Lo mette in evidenza Gianfranco Moretton, capogruppo PD in Consiglio regionale, che sottolinea come l'assessorato regionale delle risorse agricole sarebbe intenzionato a cancellare 5 Stazioni forestali, di cui 4 con competenza su territori montani e aree Parco, due delle quali in provincia di Pordenone.

Se ciò accadesse, sarebbero facilmente immaginabili gli effetti negativi sui servizi istituzionali forniti dal Corpo forestale e ciò creerebbe un ulteriore pesante distacco tra la Regione e i cittadini dei già fragili territori montani.

Questo - evidenzia Moretton - è lo scenario che si sta prospettando con la richiesta avanzata la scorsa settimana dal direttore del Corpo forestale alla Direzione della Funzione fubblica. Naturalmente, la risposta non si è fatta attendere e c'è stata una dura presa di posizione da parte di sindaci, consiglieri regionali, sindacati, uffici regionali e cittadini, sconcertati dal continuo e logorante smantellamento dei servizi, che sottolineano la gravità della chiusura delle stazioni forestali, da sempre presenti sul territorio al servizio delle comunità locali.

La Stazione forestale di Claut, costruita e istituita nel 1930 al servizio dell'alta Valcellina, negli anni 2000 (con un finanziamento della precedente Giunta Tondo) venne completamente demolita e l'immobile, ricostruito sulle stesse fondamenta, conta di locali adibiti a uffici, due appartamenti, una foresteria e un garage, intervento costato alla Regione circa 800.000 euro. La Stazione di Claut è stata inaugurata solamente il 10 novembre 2009 da parte dall'attuale assessore Violino e dal suo direttore, gli stessi che oggi propongono la sua chiusura.

Ma c'è di più: proprio lunedì 3 ottobre sono iniziati ulteriori lavori di completamento di esterni e interni per un'ulteriore spesa di circa 50.000 euro. Dalla sua storica istituzione - fa presente Moretton - la Stazione forestale di Claut è sempre rimasta aperta e operativa anche durante il difficile periodo della guerra e negli anni a seguire. E' stata ed è il punto di riferimento quotidiano non solo dei residenti della vallata e della giurisdizione, ma anche dei tantissimi turisti ed escursionisti che frequentano le montagna.

La sua importanza - mette in evidenza il capogruppo consiliare del PD - è testimoniata anche dall'assegnazione negli ultimi anni di maggiori compiti istituzionali: è stata designata infatti Stazione di riferimento principale del Parco delle Dolomiti Friulane, ed è stata inserita nel programma di protezione delle Dolomiti, recentemente riconosciute dall'Unesco patrimonio mondiale dell'umanità. Rappresenta il Distretto antincendio e controlla un vasto territorio montano, la cui giurisdizione è la più estesa della Regione, comprendendo i Comuni di Claut, Cimolais, Erto Casso e parte di Forni di Sopra e di Sotto, garantendo la sua operatività 365 giorni all'anno a una popolazione montana di circa 2000 abitanti.

La proposta di chiusura delle Stazioni forestali di Comeglians, Resia, Meduno, Claut e San Dorligo (TS), del Noava e del Centro didattico naturalistico e ambientale di Basovizza, realizzato solamente qualche anno fa, dove la Regione ha investito 2,5 milioni di euro di fondi comunitari, sarebbe un gesto inqualificabile che ancora una volta andrebbe a scapito degli interessi delle popolazioni delle zone montane.

C'è inoltre da evidenziare che in particolare le Stazioni di Claut, Meduno e Resia sono anche Stazioni forestali a Parco, con specifici compiti istituzionali all'interno dei due più importanti Parchi naturali della nostra Regione, e inserite nel programma di tutela ambientale riconosciuto dall'Unesco a protezione delle Dolomiti.

Se questa iniziativa dovesse andare a compimento - sostiene Moretton - genererebbe un forte scontento nell'opinione pubblica, che non capirebbe la ragione per cui prima si spendono molti denari per realizzare e completare queste strutture per poi, subito dopo, chiuderle. E ci chiediamo anche quale potrebbe essere la reazione dei cittadini se al posto delle sei strutture venissero aperti, come si paventa, sei nuovi servizi, che verrebbero gestiti da persone scelte in modo diretto, con assoluta discrezionalità e senza merito.

Ci auguriamo - conclude Moretton - che le attuali Stazioni forestali continuino la loro importante funzione e che il presidente Tondo fermi questo insano disegno della loro cancellazione.