Fli:Ciani, Autovie, stop stipendi d'oro, concorsi a ribasso compensi
(ACON) Trieste, 11 ott - COM/MPB - Paolo Ciani, consigliere
regionale di Fli, stronca la decisione presa dei vertici di
Autovie di far schizzare alle stelle compensi già molto
consistenti definendola "sfacciata, immorale, inaccettabile".
"Triplicare l'indennità del presidente della società, e portare
la paghetta del direttore generale a oltre 200mila euro
(superiore al compenso di un ministro) pare una follia, specie se
- annota Ciani - si considera che parliamo di un tratto
autostradale di 210 chilometri. In pratica, qualcuno intascherà
mille euro a chilometro".
"Tutto sommato - ironizza il consigliere - il disturbo di alcuni
signori viene dignitosamente ricompensato".
Spiega ancora il coordinatore regionale di Futuro e Libertà: "Le
aziende chiudono. Le famiglie arrancano. La politica annuncia
tagli draconiani, che noi attendiamo con impazienza ma con
fiducia relativa. In questo quadro a tinte fosche, prendiamo atto
che su Autovie Venete splende il sole. Non solo: secondo alcuni
assessori regionali, è doveroso coprire d'oro i manager perché
'la qualità costa'. È eticamente tollerabile? Noi chiediamo atti
concreti, non libri dei sogni. I tagli si facciano subito, senza
esitazioni".
Ciani passa alla proposta: "Per i direttori regionali si facciano
concorsi al massimo ribasso sullo stipendio. Questa prassi è già
in vigore nel settore pubblico, come sanno tutti gli
amministratori. Perché non riproporre un paradigma così
collaudato, logico ed efficiente? Nello specifico, per il ruolo
di direttore generale di Autovie Venete potrebbe concorrere chi
risponda a determinati requisiti: professionalità adeguate,
laurea appropriata, esperienza nazionale o europea nel settore
per almeno 5 anni. Chi dovesse presentare un curriculum in linea
con le esigenze della Regione, potrebbe ottenere un contratto
privatistico di 5 anni per un ammontare di 200mila euro annui al
ribasso. Sono convinto che si affaccerebbero fior di
professionalità, con delle sorprese indubbiamente positive sulla
remunerazione, che scenderebbe rapidamente ben al di sotto degli
attuali 200mila euro. E lo stesso principio potrebbe essere
applicato a tutti gli enti regionali".
Chiude Ciani: "Sfido chiunque a liquidare la mia proposta come
demagogica. Ho suggerito un iter noto e trasparente. E che
porterebbe a un doppio risultato: verrebbero scelti i migliori (e
non gli amici degli amici), e si registrerebbero risparmi molto
consistenti, come avviene nelle gare per gli appalti pubblici".