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Fli:Ciani, Autovie, stop stipendi d'oro, concorsi a ribasso compensi

11.10.2011
14:41
(ACON) Trieste, 11 ott - COM/MPB - Paolo Ciani, consigliere regionale di Fli, stronca la decisione presa dei vertici di Autovie di far schizzare alle stelle compensi già molto consistenti definendola "sfacciata, immorale, inaccettabile".

"Triplicare l'indennità del presidente della società, e portare la paghetta del direttore generale a oltre 200mila euro (superiore al compenso di un ministro) pare una follia, specie se - annota Ciani - si considera che parliamo di un tratto autostradale di 210 chilometri. In pratica, qualcuno intascherà mille euro a chilometro".

"Tutto sommato - ironizza il consigliere - il disturbo di alcuni signori viene dignitosamente ricompensato".

Spiega ancora il coordinatore regionale di Futuro e Libertà: "Le aziende chiudono. Le famiglie arrancano. La politica annuncia tagli draconiani, che noi attendiamo con impazienza ma con fiducia relativa. In questo quadro a tinte fosche, prendiamo atto che su Autovie Venete splende il sole. Non solo: secondo alcuni assessori regionali, è doveroso coprire d'oro i manager perché 'la qualità costa'. È eticamente tollerabile? Noi chiediamo atti concreti, non libri dei sogni. I tagli si facciano subito, senza esitazioni".

Ciani passa alla proposta: "Per i direttori regionali si facciano concorsi al massimo ribasso sullo stipendio. Questa prassi è già in vigore nel settore pubblico, come sanno tutti gli amministratori. Perché non riproporre un paradigma così collaudato, logico ed efficiente? Nello specifico, per il ruolo di direttore generale di Autovie Venete potrebbe concorrere chi risponda a determinati requisiti: professionalità adeguate, laurea appropriata, esperienza nazionale o europea nel settore per almeno 5 anni. Chi dovesse presentare un curriculum in linea con le esigenze della Regione, potrebbe ottenere un contratto privatistico di 5 anni per un ammontare di 200mila euro annui al ribasso. Sono convinto che si affaccerebbero fior di professionalità, con delle sorprese indubbiamente positive sulla remunerazione, che scenderebbe rapidamente ben al di sotto degli attuali 200mila euro. E lo stesso principio potrebbe essere applicato a tutti gli enti regionali".

Chiude Ciani: "Sfido chiunque a liquidare la mia proposta come demagogica. Ho suggerito un iter noto e trasparente. E che porterebbe a un doppio risultato: verrebbero scelti i migliori (e non gli amici degli amici), e si registrerebbero risparmi molto consistenti, come avviene nelle gare per gli appalti pubblici".