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V Comm: costi della politica, illustrate pdl (2)

13.10.2011
15:30
(ACON) Trieste, 13 ott - MPB - Tre anche i provvedimenti aventi come oggetto la composizione della Giunta, con particolare riferimento alla nomina di assessori esterni.

Con il provvedimento - illustrato da Ugo De Mattia (LN) - risultante dallo lo stralcio dell'articolo 3 della proposta di legge n. 134 "Disposizioni in materia di riduzione dei costi della politica regionale" (disposto dal presidente del Consiglio regionale ai sensi dell'articolo 131, comma 2, del regolamento interno) e riguardante le norme relative alla composizione della Giunta regionale, ai sensi dell'articolo 12 dello Statuto speciale, si interviene sulla normativa riguardante gli assessori esterni e si afferma che può essere nominato assessore esclusivamente chi sia stato eletto alla carica di consigliere regionale.

I consiglieri regionali del PD, primo firmatario il capogruppo Gianfranco Moretton, sottoscrivono la proposta di legge che - andando a modificare l'articolo 15 della legge 17 del 2007 sulla determinazione della forma di Governo della Regione e del sistema elettorale - ha l'obiettivo di limitare la possibilità di scegliere gli assessori regionali al di fuori del Consiglio regionale, prevedendo che gli esterni possano essere al massimo un terzo di quelli da nominare.

La disputa se gli assessori regionali debbano essere tutti interni o tutti esterni al Consiglio regionale o se si debba ricorrere, come propone con questo testo il PD, a un mix tra le due categorie vede da tempo contrapposte diverse scuole di pensiero, trasversali rispetto agli schieramenti politici, ognuna con le sue ragioni. Inoltre, anche la riduzione degli assessori esterni, è stato ricordato, comporterebbe un risparmio (ci sarebbe in pratica da mettere in bilancio solo la differenza tra le indennità da assessore e quelle da consigliere).

Pure la proposta del Pdl, primo firmatario il capogruppo Galasso, si muove nell'ottica della riduzione dei costi e dell'utilizzo dei consiglieri eletti e interviene sulla medesima norma limitando la possibilità di scegliere, da parte del presidente della Regione, il numero degli assessori esterni. La proposta prevede la possibilità di nominarne al massimo due.

Anche su questi tre provvedimenti, omogenei per argomento, il Comitato ristretto svolgerà un lavoro di approfondimento prendendo in esame anche le altre proposte di legge presentate con gli stessi obiettivi e già illustrate in precedenza.

Infine, è stata illustrata la proposta di legge presentata dai consiglieri Roberto Asquini (Misto), Luigi Ferone (Pens) e Danilo Narduzzi (LN) per disciplinare, con 10 articoli, l'assegnazione di autisti, automezzi di rappresentanza e di servizio all'interno delle amministrazioni pubbliche del Friuli Venezia Giulia e degli enti da esse controllati.

L'obiettivo - ha spiegato Asquini - è un razionale utilizzo delle auto blu e non è certo la prima volta che viene posto all'attenzione. Il momento è però contrassegnato da particolari necessità di risparmio e inoltre questo tipo di servizio è visto dall'opinione pubblica come un vero e proprio privilegio. Senza contare il complesso meccanismo di utilizzo delle auto di servizio per il pubblico impiego, dove talora - a causa di vecchi regolamenti ancora in vigore, "non è possibile" guidare le auto dell'ente e si è "obbligati" a chiedere il servizio di trasporto.

Si pensi cosa succederebbe, e quanto costerebbe, se in un'azienda privata il dipendente chiamato a una piccola trasferta dovesse utilizzare l'auto aziendale "dotata" di autista perché non autorizzato all'uso diretto - ha annotato Asquini ricordando il fine di creare una disciplina unica di rango legislativo che, con un approccio semplice, riesca a definire con chiarezza quali sono i limiti - ridottissimi - entro i quali è possibile usufruire di un autista e di un automezzo di rappresentanza, chiarendo poi la possibilità di uso di automezzi di servizio, rigorosamente senza conducente. Poichè l'esigenza di risparmio e razionalizzazione non si limita alla sola Amministrazione regionale ma anche a tutti quegli enti che in qualche modo dalla Regione dipendono, l'ambito applicativo di questa proposta di legge si estende anche alle Amministrazioni provinciali, a quelle comunali, nonché alle agenzie, gli enti e le società che in qualche modo fanno riferimento alla nostra Regione o agli Enti locali, per evitare che una svolta razionalizzatrice a livello centrale non abbia poi un riscontro a livello periferico.

Delimitato l'ambito di applicazione, la proposta di legge stabilisce che a poter avere un automezzo di rappresentanza guidato da un autista siano, in ragione del ruolo istituzionale e del grande numero di chilometri che sono costretti a percorrere per le loro mansioni, i presidenti di Giunta e Consiglio regionale. Potranno richiederlo anche gli assessori regionali che ritengono di dover viaggiare, per ragioni di servizio, per più di 70.000 chilometri in un anno; se non dovessero raggiungere tale cifra, sarebbero obbligati a versare i tre quarti dello stipendio di un autista alla Regione. Viene inoltre specificata la possibilità di rimborso chilometrico per chi utilizza l'auto propria per ragioni di servizio, ma l'attuale normativa prevede un rimborso morigerato e tale da coprire solo i costi vivi di viaggio. (fine)