V Comm: costi della politica, illustrate pdl (1)
(ACON) Trieste, 13 ott - MPB - All'attenzione della V
Commissione, presieduta da Roberto Marin (Pdl), l'illustrazione
di una serie di provvedimenti tutti con l'obiettivo di
intervenire sui costi della politica: si tratta di 3 proposte di
legge nazionale (tre leggi voto che dovranno essere sottoposte al
doppio passaggio alle Camere), con l'obiettivo comune di ridurre
il numero dei consiglieri regionali, e di alcuni provvedimenti di
legge regionali, di cui tre che si propongono di intervenire
sulla normativa riguardante gli assessori esterni e uno
sull'assegnazione di autisti e automezzi di rappresentanza e
servizio nelle amministrazioni pubbliche del Friuli Venezia
Giulia e degli enti da esse controllati.
Testi che al termine dell'illustrazione la Commissione ha
rimandato all'approfondimento di un Comitato ristretto che è
subito è stato istituito e che dovrà esaminarli per argomenti
omogenei. Del Comitato, che si riunirà a Trieste già giovedì
prossimo, 20 ottobre, alle 11.00, nella sede del Consiglio
regionale, fanno parte i consiglieri Brussa e Tesini per il PD,
De Mattia per la LN, Marin, Galasso, Pedicini del Pdl, Sasco
(UDC), Corazza (Idv), Alunni Barbarossa (Cittadini), Kocijancic
(SA), Ciani, Rosolen e Asquini (Gruppo Misto).
L'auspicio formulato dal presidente Marin è che il lavoro del
Comitato ristretto, in linea con le indicazioni emerse dalla
convocazione del tavolo sui costi della politica, possa dare dei
risultati già entro la metà di novembre per poter calendarizzare
l'esame di almeno una parte dei provvedimenti già con la sessione
d'Aula di fine novembre, l'ultima dell'anno utile a ciò, essendo
quella di dicembre esclusivamente dedicata alla manovra
finanziaria.
Con la proposta di legge nazionale 1, sottoscritta dai
consiglieri del Partito Democratico, primo firmatario il
capogruppo Gianfranco Moretton, illustrata da Franco Brussa e
riguardante la modifica dell'articolo 13 della legge
costituzionale 1 del 31 gennaio 1963 (lo Statuto speciale della
Regione autonoma Friuli-Venezia Giulia) si intende portare il
numero dei consiglieri regionali dagli attuali 59 a 48 (1 ogni 25
mila abitanti), numero questo che non comprende i due seggi per
il candidato eletto presidente della Regione e per quello non
eletto ma con il numero di voto immediatamente inferiore, ma che
consente adeguata rappresentanza anche alle più piccole fra le
attuali circoscrizioni elettorali.
Brussa ha ricordato che l'attuale formulazione dell'art. 13 dello
Statuto di autonomia prevede che il numero dei consiglieri
regionali sia determinato in ragione di uno ogni 20.000 abitanti
e i motivi storico sociali che indussero i padri fondatori della
Regione a individuare questo rapporto. Per l'aumento della
popolazione in questi ultimi anni è possibile che i risultati del
censimento del 2011 diano la possibilità di eleggere ben 62
consiglieri in occasione delle prossime elezioni regionali del
2013. Un dato che sollecita una riflessione sul sistema della
rappresentanza politica a livello territoriale, sia in merito al
numero che al trattamento economico dei consiglieri, anche alla
luce - appunto - del dibattito in corso sulla riduzione dei costi
della politica.
E se il trattamento economico verrà affrontato con specifici
interventi legislativi a livello regionale, il numero dei
consiglieri regionali è opportuno che sia fissato direttamente
nello Statuto, svincolandolo dalle risultanze del censimento
generale - sottolineano i proponenti ritenendo che 59 o ancor più
62 consiglieri costituiscano una rappresentanza ridondante, come
emerge anche dal confronto con altre Regioni che hanno
popolazione e superficie comparabili con il FVG. La riduzione del
numero dei consiglieri, secondo i proponenti, consentirebbe di
ottenere consistenti risparmi, quantificabili in un importo che
varia, secondo una valutazione prudenziale, dai 2.750.000 ai
3.500.000 euro annui, fra spese dirette e indirette a carico del
bilancio regionale, a seconda che i consiglieri in meno siano 11
(rispetto ai 59 attuali) o 14 (rispetto ai 62 potenziali delle
prossime elezioni regionali).
Medesimo obiettivo la proposta di legge nazionale numero 2,
presentata dai consiglieri regionali del Pdl, primo firmatario il
capogruppo Daniele Galasso che l'ha illustrata, con la quale si
propone di razionalizzare le istituzioni per ridurre i costi
della rappresentanza, portando il numero dei consiglieri
regionali da 59 a 50 (incorporando nel numero il candidato eletto
presidente della Regione e il candidato alla carica di presidente
della Regione che ha conseguito un numero di voti validi
immediatamente inferiore) in maniera tale che a ogni 25 mila
abitanti corrisponda un consigliere.
Porta la firma dei consiglieri Alessia Rosolen (Misto) e Paolo
Ciani (Fli) la proposta di legge nazionale numero 3 che,
analogamente alle altre due, ha come obiettivo la riduzione del
numero dei consiglieri. Ma - ha spiegato Ciani illustrandola -
parte da presupposti diversi (legati al raffronto anche con le
Regioni ordinarie) e indica il rapporto di rappresentanza in uno
ogni 40 mila abitanti, più 3 consiglieri candidati a presidente
della Regione che abbiano raggiunto il maggior numero di voti;
qualora i candidati siano solo due viene ripescato un consigliere
regionale nel collegio elettorale che ha il resto maggiore. Sono
così 29 i seggi distribuiti nelle 5 circoscrizioni elettorali del
Friuli Venezia Giulia a cui si aggiungono gli ulteriori 3, per un
totale di 32 consiglieri.
Analogie e differenze dei tre testi che hanno accomunato gli
illustratori nella convinzione che il lavoro del Comitato
ristretto possa chiarire costruttivamente punti di forza e
debolezze insiste nelle diverse determinazioni del numero di
consiglieri proposte dai tre provvedimenti.
(immagini tv)
(segue)