News


Pari opportunità: convegno donne lavoro, Zannier e Franz

14.10.2011
12:11
(ACON) Udine, 14 ott - MPB - Conciliare lavoro e famiglia, perché non siano in antitesi e, anzi, siano elementi complementari di un rapporto virtuoso. Se ne è parlato a Udine, all'auditorium della Regione, nel convegno internazionale promosso dalla Commissione regionale Pari opportunità centrato sulla realtà dei genitori che lavorano e sulla necessità di conciliare e condividere.

Un appuntamento che ha messo a confronto legislazioni, analizzando il caso italiano e le esperienze francese e tedesca e la visione del diritto comunitario, che ha esaminato gli strumenti a tutela della genitorialità dei lavoratori dipendenti e dei professionisti, ragionando sui lavori flessibili - opportunità o rischio per i genitori? - e cercando di delineare anche le buone prassi che devono coinvolgere protagonisti, professioni e istituzioni.

La necessità di investire sulle donne nel lavoro, nella famiglia e nella definizione dei modelli di crescita della società è stata il filo conduttore degli interventi introduttivi della presidente della Commissione Pari opportunità Santa Zannier, del presidente del Consiglio regionale Maurizio Franz, del rettore dell'università di Udine Cristiana Compagno (con l'ateneo la Commissione ha avviato una collaborazione) e dell'assessore regionale al lavoro Angela Brandi, alla quale è stato affidato il compito, con l'assessore Roberto Molinaro chiamato a intervenire nella tavola rotonda del pomeriggio, di fare il punto sulle iniziative della Regione. I lavori sono iniziati con un minuto di silenzio dedicato alle 5 donne vittime della tragedia di Barletta, chiesto dalla Zannier che poi ha sottolineato che le pari opportunità nel lavoro non sono ancora state raggiunte e alla crescita della presenza lavorativa delle donne del lavoro non si accompagna un adeguato cambiamento nella distribuzione delle responsabilità e dei compiti di cura all'interno delle famiglie, né una diffusione di servizi pubblici di assistenza, né una trasformazione organizzativa e culturale delle imprese. Non è ancora diffusa la consapevolezza che la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro non riguarda solo le donne e le decisioni di maternità, ma la qualità di vita di tutti e la competitività dell'intero sistema produttivo: i bisogni di flessibilità delle imprese infatti possono essere conciliari con la necessità di flessibilità delle persone e nell'arco della vita, legate alle esigenze di cura, ma anche di formazione e tempo libero.

La Zannier ha poi evidenziato anche i problemi delle lavoratrici autonome e libere professioniste, che pagano per la maternità un alto prezzo nella carriera, mentre permangono pregiudizi ostili, non conclamati ma per questo più difficili da contrastare come quello secondo cui una donna che diventa madre è una risorsa persa, mentre un uomo che diventa padre è più affidabile: le organizzazioni - ha insistito la Zannier - non sono progettate per escludere le donne, ma semplicemente sono rimaste immodificate, anche quando le donne hanno cominciato a essere qualificate; una inefficienza organizzativa e uno spreco di talenti inaccettabile.

Maternità, dunque vero nodo perchè le donne nel mercato del lavoro vogliono poterci stare anche con i figli. La conciliazione - ha concluso Santa Zannier - richiede servizi ma anche tempo e per questo si tratta di equilibrare i tempi del lavoro e della famiglia alternando momenti di presenza e assenza. Ma purtroppo le politiche di conciliazione, che sono entrate da più di 10 anni nella agenda sociale italiana non sono mai divenute il fulcro delle politiche sociali e lavorative, ed è su questo che occorre lavorare cambiando mentalità e comportamenti collettivi.

Un incoraggiamento è venuto dal presidente del Consiglio Maurizio Franz, che si è detto convinto che il lavoro femminile sia una delle armi vincenti per la ripresa economica: seppur in un momento di difficoltà e di contrazione dei finanziamenti, il Consiglio regionale e la sua Presidenza ritengono che il ruolo, le funzioni e i progetti proposti dalla Commissione Pari opportunità debbano continuare a essere valorizzati e sostenuti perché essa sta svolgendo una funzione importante per far comprendere che la donna, non solo per una questione di genere, merita di essere tenuta in maggiore considerazione dalle Istituzioni e dalla politica, ancora troppo declinata al maschile.

Franz ha poi sottolineato l'importanza della presenza delle donne nel mondo del lavoro: una donna che lavora crea, di per sé, nuovi posti di lavoro, ad esempio nella cura e assistenza dei bambini e degli anziani e nei servizi in generale. Il lavoro femminile innesca quindi un circolo virtuoso che politica e istituzioni dovrebbero potenziare rendendo più accessibili quei servizi indispensabili per le famiglie - nidi, scuole per l'infanzia, assistenza domiciliare - che consentano alle donne di essere messe nelle condizioni di lavorare e di realizzarsi al pari degli uomini.

Al proposito il presidente del Consiglio ha ricordato la legge regionale n. 7 del 2010 per il sostegno della famiglia e della genitorialità, che prevede diverse forme di intervento della Regione a sostegno di iniziative pubbliche e private volte a favorire la nascita di servizi per l'infanzia e non solo, finalizzati, quasi sempre, a consentire alla donna di svolgere una propria attività lavorativa.

Ma l'analisi e il confronto che emergeranno dal seminario potranno far scaturire costruttivi spunti per il legislatore, che nei settori delle politiche attive del lavoro e del sistema sociale può fare molto, per tutti ed in particolare per le donne.

(foto)