PD: Moretton, Tondo non può minimizzare continue bocciature leggi
(ACON) Trieste, 16 ott - COM/AB - Che Tondo minimizzi le
continue bocciature delle leggi regionali approvate dalla sua
maggioranza da parte del Governo nazionale, è un segnale
inequivocabile della sua maldestra intenzione di fuorviare la
realtà dei fatti.
Non è accettabile - a giudizio del capogruppo PD in Consiglio
regionale Gianfranco Moretton - ritenere che l'accaduto sia un
semplice incidente di percorso. La gravità dell'impugnativa per
incostituzionalità di gran parte della legge di assestamento di
bilancio significa infatti che il personale regionale dovrà
vivere un lungo periodo d'incertezza economica e giuridica per
l'incapacità conclamata dell'assessore Garlatti di operare nel
rispetto della legalità.
E, pur considerando che proprio in virtù delle dichiarazioni di
Tondo sappiamo che l'accaduto non è imputabile solo
all'assessore, ma all'intera compagine giuntale, ciò non ci
rassicura, anzi, ci preoccupa maggiormente perché frutto di un
ragionamento collettivo profondamente sbagliato.
Né ci conforta - così ancora Moretton - l'ostentata ondata di
ottimismo che il presidente Tondo in modo continuo cerca di
dispensare, poiché i fatti dimostrano che la Regione scricchiola
sempre più rumorosamente, e che il rischio di crollo è imminente.
Tutto ciò lo si può toccare con mano non solo per le continue
bocciature romane, ma specialmente per l'inconsistenza delle
politiche di sviluppo. Con i soli proclami di azione Tondo non
può pensare di aver fatto il suo e tanto meno ritenere che essi
siano considerati come fatti concreti dai cittadini.
E' sotto gli occhi di tutti che, dietro alle parole sue e di
qualche suo assessore non si vedono risultati né sul piano
infrastrutturale, né sul versante delle riforme.
Nel registrare che le politiche di sviluppo e le riforme nella
nostra regione sono obiettivamente inesistenti, non possiamo che
essere fortemente preoccuparti. Ci auguriamo - conclude Moretton
- che l'avvicinarsi delle elezioni regionali possa rappresentare
un motivo di cambio di governo per dare un forte punto di svolta
attraverso un progetto d'innovazione e riformismo vero e
concreto, così da recuperare il troppo tempo perso con le
inconcludenti politiche della Presidenza Tondo.