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Pdl/Misto: Colautti-Rosolen, Fondo pensionistico integrativo

17.10.2011
17:26
(ACON) Trieste, 17 ott - COM/RC - Che ne sarà dei tanti pensionati che, con i nuovi calcoli e le nuove formule, percepiranno la remunerazione soltanto in base ai contributi versati? E quale futuro per i tanti giovani che vivranno anni di precariato, fra contratti atipici e collaborazioni a progetto e occasionali?

Proprio per venire incontro ai cittadini con bassa o discontinua contribuzione, la consigliera regionale del Gruppo misto, Alessia Rosolen, ha presentato una proposta di legge con il consigliere del Pdl Alessandro Colautti, che ne è primo firmatario, per l'istituzione del primo, innovativo Fondo pensionistico integrativo, pensato per una previdenza complementare ad ampio spettro che vale anche per i tanti lavoratori precari e atipici che non usufruiscono di contributi continuativi. Quindi, questo fondo, che si aggiunge al Fondo istituzionale in fase di avvio dell'assessore regionale Andrea Garlatti, intende dare copertura contributiva nei periodi in cui i precari e gli atipici non percepiscono reddito.

"Vogliamo dimostrare che ci importa del destino dei pensionati, dei giovani di oggi che rischiano di non poter vivere da anziani, vogliamo stare dalla parte dei loro interessi", affermano Rosolen e Colautti. "Si tratta di un intervento che conferma la nostra attenzione per il sistema sociale e, pur non configurandosi come assistenzialismo, permette ai giovani atipici di poter pensare a un futuro pensionistico".

Il Fondo pensione proposto da Colautti e Rosolen si estende a tutte le tipologie di lavoratori: dipendenti pubblici e privati, autonomi e liberi professionisti, precari e atipici. Una carta, dunque, sfruttabile dalle varie categorie. Il Fondo si forma con un mix di apporti, in primis il TFR ma che giungono anche dal pubblico, ad esempio dalla Regione per quanto riguarda la gestione della parte meno remunerativa inerente i settori di lavoro meno garantiti.

Gli articoli della proposta di legge chiariscono anche i beneficiari del Fondo: cittadini residenti nel territorio regionale che qui abbiano lavorato e versato i contributi. Nel testo, inoltre, sono previsti interventi a sostegno di quelle piccole e medie imprese con strutture produttive in Friuli Venezia Giulia che si siano distinte nello sviluppo della cultura della previdenza integrativa: a questa tipologia di aziende saranno destinati contributi per lo smobilizzo del TFR.

Infine, per il primo anno di attività del Fondo è previsto un contributo di supporto per la gestione amministrativa, mentre si ipotizza di affiancare strutture e personale regionale nella fase di costituzione, avviamento e promozione. Il Fondo potrebbe essere operativo nell'arco di due anni - ritengono i proponenti.