Pdl/Misto: Colautti-Rosolen, Fondo pensionistico integrativo
(ACON) Trieste, 17 ott - COM/RC - Che ne sarà dei tanti
pensionati che, con i nuovi calcoli e le nuove formule,
percepiranno la remunerazione soltanto in base ai contributi
versati? E quale futuro per i tanti giovani che vivranno anni di
precariato, fra contratti atipici e collaborazioni a progetto e
occasionali?
Proprio per venire incontro ai cittadini con bassa o discontinua
contribuzione, la consigliera regionale del Gruppo misto, Alessia
Rosolen, ha presentato una proposta di legge con il consigliere
del Pdl Alessandro Colautti, che ne è primo firmatario, per
l'istituzione del primo, innovativo Fondo pensionistico
integrativo, pensato per una previdenza complementare ad ampio
spettro che vale anche per i tanti lavoratori precari e atipici
che non usufruiscono di contributi continuativi. Quindi, questo
fondo, che si aggiunge al Fondo istituzionale in fase di avvio
dell'assessore regionale Andrea Garlatti, intende dare copertura
contributiva nei periodi in cui i precari e gli atipici non
percepiscono reddito.
"Vogliamo dimostrare che ci importa del destino dei pensionati,
dei giovani di oggi che rischiano di non poter vivere da anziani,
vogliamo stare dalla parte dei loro interessi", affermano Rosolen
e Colautti. "Si tratta di un intervento che conferma la nostra
attenzione per il sistema sociale e, pur non configurandosi come
assistenzialismo, permette ai giovani atipici di poter pensare a
un futuro pensionistico".
Il Fondo pensione proposto da Colautti e Rosolen si estende a
tutte le tipologie di lavoratori: dipendenti pubblici e privati,
autonomi e liberi professionisti, precari e atipici. Una carta,
dunque, sfruttabile dalle varie categorie. Il Fondo si forma con
un mix di apporti, in primis il TFR ma che giungono anche dal
pubblico, ad esempio dalla Regione per quanto riguarda la
gestione della parte meno remunerativa inerente i settori di
lavoro meno garantiti.
Gli articoli della proposta di legge chiariscono anche i
beneficiari del Fondo: cittadini residenti nel territorio
regionale che qui abbiano lavorato e versato i contributi. Nel
testo, inoltre, sono previsti interventi a sostegno di quelle
piccole e medie imprese con strutture produttive in Friuli
Venezia Giulia che si siano distinte nello sviluppo della cultura
della previdenza integrativa: a questa tipologia di aziende
saranno destinati contributi per lo smobilizzo del TFR.
Infine, per il primo anno di attività del Fondo è previsto un
contributo di supporto per la gestione amministrativa, mentre si
ipotizza di affiancare strutture e personale regionale nella fase
di costituzione, avviamento e promozione. Il Fondo potrebbe
essere operativo nell'arco di due anni - ritengono i proponenti.