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PD: Brussa, bocciatura norme personale, Tondo e Garlatti si dimettano

17.10.2011
18:14
(ACON) Trieste, 17 ott - COM/MPB - La bocciatura da parte del Governo Berlusconi delle norme riguardanti il personale del comparto unico, inserite nell'ultimo assestamento di Bilancio, è la conferma dell'agire scomposto e scorretto di una Giunta, di un suo presidente e di una maggioranza che su questo tema hanno dimostrato, in questi anni, incapacità e arroganza.

È quanto afferma il consigliere regionale del Partito Democratico Franco Brussa, che su questo tema aveva ripetutamente invitato l'assessore Garlatti e lo stesso Tondo a cambiare atteggiamento.

Non erano infatti bastate - ricorda Brussa - le tante e sonore bacchettate che erano già arrivate in questi anni su questo tema, sia da parte dello stesso Governo nazionale che dalla Corte dei Conti. Essi hanno davvero raggiunto il massimo - aggiunge il consigliere - quando alle quattro del mattino, dell'ultimo giorno della discussione ed approvazione dell'assestamento di bilancio, hanno ritenuto, con una norma di legge, di poter cancellare diritti e nel contempo prevedere alcuni privilegi per qualcuno.

In questi anni - commenta Brussa - Tondo e Garlatti hanno assicurato l'opinione pubblica su una riforma epocale in materia di personale attraverso la lotta agli sprechi e la valorizzazione della professionalità. I risultati sono oggi sotto gli occhi di tutti: le 200 posizioni organizzative (giudicate da Garlatti inaccettabili) sono ancora in piedi; gli interinali continuano a essere assunti con metodi diretti; le consulenze continuano a crescere e la grande pensata della riduzione del personale regionale attraverso gli esoneri volontari anticipati è miseramente fallita e riscontrabile nei numeri forniti in questi giorni dalla stessa Direzione del personale.

Qualcuno - prosegue l'esponente del PD - giustamente oggi invoca le dimissioni di Garlatti. In realtà, per coerenza, a dare le dimissioni dovrebbe essere lo stesso Tondo reo - per Brussa - non solo di aver designato quell'assessore esterno a cui assegnare questi compiti oggi falliti, ma anche di aver messo la propria autorevole firma sull'emendamento di quella notte e che oggi il Governo nazionale ha bocciato sonoramente.