Idv: Scuola e Regione, convegno per presentare pdl su scuola
(ACON) Trieste, 23 ott - COM/MPB - Al convegno organizzato a
Udine dal Gruppo consiliare regionale dell'Italia dei Valori dal
titolo "Scuola e Regione" per presentare la propria proposta di
legge in materia, è intervenuto l'assessore regionale
all'istruzione Roberto Molinaro e sono stati presenti numerosi
soggetti attivi nell'ambito della scuola e dei sindacati.
Una proposta di legge nata da un gruppo di lavoro di cui fanno
parte i consiglieri regionali di Idv Alessandro Corazza e Enio
Agnola, la consigliera provinciale di Udine Paola Schiratti e
l'on. Carlo Monai, in collaborazione con esperti di legislazione
scolastica e figure di alta professionalità della scuola.
A fare da moderatore dell'evento è stato il consigliere regionale
Enio Agnola, che, dopo il saluto del presidente del Gruppo
Alessandro Corazza, ha sottolineato che la proposta di legge in
questione è l'inizio di un percorso necessario a dare le risposte
che servono al mondo della scuola.
I tanti interventi hanno sottolineato l'importanza che la regione
eserciti i propri poteri di autonomia e diventi protagonista
attiva di una legislazione sull'istruzione e sulla formazione: i
tagli al sistema scolastico - è stato detto - sono stati fatti
indistintamente, senza analizzare le realtà particolari, creando
quindi situazioni di disagio dove il sistema funzionava bene,
mentre la scuola del Friuli Venezia Giulia deve avere il crisma
della scuola di qualità. E al proposito sono stati mostrati dati
che evidenziano come i risultati degli studenti della nostra
regione siano sopra la media nazionale ed europea, auspicando che
la qualità della scuola della nostra regione venga mantenuta
intatta. Per salvaguardare la qualità delle scuole di ogni ordine
e grado del nostro territorio, un Comitato di genitori ha avviato
una petizione, che ha raccolto 1500 firme, a sostegno della
proposta di un intervento regionale finalizzato a ciò.
Per l'assessore Molinaro il tema della scuola deve trovare larghe
intese:"ora che la proposta di Idv ha lanciato il sasso speriamo
di poter seguire insieme la traiettoria".
La proposta legislativa dell'Italia dei Valori tiene conto di
questioni e problematiche che hanno caratterizzato lo scenario
normativo degli ultimi anni: e cioè, riduzione complessivo del
tempo scuola; riduzione degli organici delle istituzioni
scolastiche; riduzione o eliminazione delle compresenze
didattiche; competenza esclusiva per rilascio qualifiche e
diplomi professionali; assolvimento dell'obbligo di istruzione
anche attraverso i percorsi di istruzione e formazione
professionali; attuazione di accordi regionali in tema di
sussidiarietà ed integrazione tra i centri di formazione
accreditati e gli istituti professionali per la realizzazione di
percorsi triennali; istituzione degli istituti tecnici superiori.
Per quanto riguarda le scuole elementari l'obiettivo è quello di
garantire - nelle scuole elementari - risorse umane per
soddisfare in ogni plesso le richieste degli utenti di un tempo
scuola di 30 o 40 ore garantendo le necessarie compresenze;
servizi (es:la mensa) e strutture necessarie; assegnazione agli
alunni portatori di Handicap delle necessarie ore di sostegno; il
mantenimento delle scuole di vallata nelle aree montane anche con
numeri di allievi inferiori agli standard previsti; riduzione del
numero di alunni per classe rispettando le norme sulla sicurezza;
mantenimento delle scuole di quartiere e di frazione nelle città
con oltre 10.000 abitanti anche se con meno di 10 classi; qualità
dell'edilizia scolastica e delle dotazioni didattiche.
Per le scuole secondarie, si punta ad assicurare risorse umane
per garantire il monte ore necessario alla qualità
dell'insegnamento nelle discipline e le attività laboratoriali,
stabilendo il corretto rapporto tra prove d'esame e tempo scuola;
a valorizzare l'insegnamento della seconda lingua comunitaria in
tutti gli ordini di scuole e in particolare nella scuola di
secondo grado, e l'insegnamento delle lingue dei paesi confinanti
in tutti gli ordini di scuole nei comuni di confine. Inoltre, a
investire sulle nuove tecnologie e sulla didattica per adeguare
la scuola a stili cognitivi degli studenti, potenziando l'uso del
laboratorio, la multimedialità e la rete; a utilizzare
l'orientamento come intervento che accompagni il pieno sviluppo
della persona in relazione ai cambiamenti sociali; a perseguire
la parità di genere nella istruzione e nella formazione
professionale, intesa come politica mirata a migliorare
l'ingresso e la permanenza delle donne nel mondo del lavoro,
rimuovendo le cause della segregazione orizzontale e verticale.